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Mi chiamo Francesco, 21 anni, quest’anno ho partecipato agli scambi giovanili dei Lions e ho visitato la Georgia. Devo essere sincero quando mi hanno comunicato la destinazione non ero molto entusiasta, ma è stata una grande sorpresa.

Nel raccontare le mie vacanze, la domanda che ho ricevuto più spesso è stata: ma perché diamine hai deciso di andare in Georgia? 
E io, beh, sarò sincera, non era fra le mie scelte iniziali. 
Però quando mi è stato proposto ho pensato “perché non provare?”, e per fortuna che sono partita! 
E’ un paese piuttosto sconosciuto per noi, e così, solo perché non è una meta “di tendenza”, le persone sono portate a pensare che non ci sia nulla di interessante: nulla di più sbagliato!

La prima domanda che sicuramente vi viene in mente e che tutti, compresi i georgiani, mi hanno fatto è: "perché tra tante mete hai scelto la Georgia?". La rispo sta è semplice. La Francia, la Spagna, gli Usa, il Giappone...mete "famose" per i viaggi con la propria famiglia, con gli amici, per imparare la lingua; ma sappiamo già tutto su questi posti. Leggendo vi saranno sicuramente venuti in mente la Tour Eiffel, i locali di Barcellona, le spiagge della California e il Sushi. 

La mia esperienza in Georgia è stata positiva, non solo perché mi ha permesso di migliorare le mie conoscenze della lingua inglese e poterle utilizzare per comunicare con altri ragazzi provenienti da tutta Europa, ma mi ha anche permesso di conoscere un paese, così diverso dall'Italia ,ma allo stesso tempo interessante.

Il viaggio ha fatto sì che io potessi rendermi conto di persona delle vicende successive alla caduta dell’Unione Sovietica, informazioni che avevo acquisito solo mediante lo studio; constatando e avendo modo di parlare con la gente del luogo, ho capito più a fondo non solo la loro storia, ma anche i loro comportamenti e le loro abitudini.

Scrivo questa mail ai miei amici, dovunque si trovino nel mondo. Io sono in Giappone in questo momento e potrà sembrarvi banale ma è una delle esperienze più assurde e meravigliose che abbia mai fatto, con persone straordinarie ed immerso in una cultura davvero stravagante (almeno per un piccolo cesenate come me). Magari mi avete già sentito dire qualcosa di simile ma credetemi, era vero tutte le volte.

Dopo oltre 22 ore di viaggio, partita da Venezia via Amsterdam e con cambio a Fukuoka, sono arrivata nel piccolo aeroporto di Miyazaki, una città nell'isola di Kyūshūa a sud del Giappone.
Appena varcata l'uscita ho trovato un piccolo comitato con il presidente del Lions locale e la famiglia che mi avrebbe ospitato ad accogliermi con cartelloni di benvenuto, fiori e macchine fotografiche pronte ad immortalare il momento: ero ufficialmente entrata nell'atmosfera giapponese. 

Credo che porterò per sempre vivo nel mio cuore il ricordo di un’estate insolita, trascorsa all’insegna dell’amicizia, del buon umore e di tanta spontaneità.. un’estate che mi è stata resa speciale dal Lions Club e dall’indimenticabile esperienza vissuta in Francia in compagnia di gente genuina e tanto disponibile che mi ha accolta sin dal primo giorno come fossi una loro figlia.Il soggiorno per me si è svolto in due tempi: una prima settimana presso un castello incantevole della nobile famiglia De Torcy e le seconde due, in un college sito in Alençon con 22 ragazzi della mia età provenienti da tutto il mondo.
Durante la prima settimana ho vissuto emozioni fantastiche in compagnia della mia amica italiana Giovanna che ha vissuto in casa con me. Questi primi sette giorni non sono stati tutti rose e fiori. In famiglia ho incontrato molte difficoltà nella comunicazione.. nessuno dei miei familiari infatti parlava inglese e malgrado la mia voglia di comunicare fosse tanta, non sono mancati problemi di comprensione!

L’esperienza che ho vissuto quest’estate in Francia, con i suoi lati positivi e negativi, è stata per me un momento di crescita personale. Ho dovuto, infatti, affrontare difficoltà di carattere organizzativo che, se in un primo momento mi hanno fatto preoccupare parecchio, alla fine si sono rivelate, una volta superate, solo fattori che inducono ad avere più sicurezza.
D’altra parte situazioni entusiasmanti hanno caratterizzato il soggiorno, consentendomi di conoscere nuove persone, visitare luoghi e approfondire tematiche, in parte sconosciute.  La prima settimana l’ho trascorsa in una famiglia, formata da marito e moglie anziani ma molto attivi, che vive in una piccola cittadina chiamata Elbeuf, poco lontana da Rouen, in Normandia.

Era un giorno di metà marzo, ero in classe, ora di buco. I ragazzi non prestano mai attenzione alle circolari, me compresa, figuriamoci durante un’ora di buco. Quel giorno però l’ho sentita, anzi ho sentito solo tre cose: “riservato ai maggiorenni del quarto anno”, “necessaria la conoscenza dell’inglese e del francese”, “tre settimane di viaggio in Francia offerte dal Lions Club”. Sarà che ognuna di queste tre cose mi toccava da vicino - avevo appena compiuto 18 anni, proprio il settembre precedente avevo deciso di cominciare a studiare il francese come terza lingua e adoro viaggiare -, ma sta di fatto che mi sono risvegliata dal torpore dell’ora di buco e mi sono fiondata in segreteria a fare domanda - poco speranzosa, la fortuna non è mai stata il mio forte. Dopo soli due giorni ricevo contemporaneamente una convocazione dal preside ed una telefonata dal sg. Fabrizio Carmenati, membro Lions, che si congratulava con me per aver vinto il concorso.

Il mio soggiorno in Francia, precisamente in Normandia, è iniziato il 30 giugno ed è terminato il 21 luglio. 
Si è svolto inizialmente in famiglia, a Rouen, composta da persone meravigliose. Mi sono sentita parte integrante della loro famiglia e si sono personalmente occupati dei nostri problemi, delle nostre perplessità ed hanno organizzato le nostre uscite e visite a Etretat, Dieppe, Le Havre, Parigi, Rouen... Abbiamo anche assistito ad una della tappe del Tour de France!
Dividevo la mia camera con una ragazza slovena, Tajda; a Rouen vi erano altre famiglie ospitanti con cui abbiamo condiviso tutte le nostre gite e la maggior parte dei pasti. 

Quando in primavera il responsabile degli scambi giovanili mi ha comunicato che la mia meta sarebbe stata la Francia, ho pensato che non sarebbe stata un'esperienza così interessante come quella vissuta l'anno precedente in Finlandia.
La Francia è una meta poco "esotica", è un paese che pensavo di conoscere bene e, soprattutto, è l'unica nazione la cui lingua officiale per gli scambi è il francese, che non praticavo da un pezzo.

La mia esperienza è cominciata il 13 Luglio all'aeroporto di Genova..ero un po' impaurita, non sapendo come mi sarei trovata, come sarebbero state le famiglie, cosa avrei mangiato!!
Beh, il primo giorno l'ho passato a spasso per Amsterdam e le paure sono passate tutte! 
La prima famiglia che mi ha ospitata era composta da una donna di cinquant'anni circa, senza figli, ed ero insieme ad una ragazza proveniente dalla Croazia. Ci hanno accolte con un gustosissimo barbeque di solo cibo indonesiano, molto tipico in Olanda.

Carissimi Lions
Innanzi tutto vi ringrazio caldamente per avermi dato quest’enorme opportunità: ho conosciuto molte persone interessanti con le quali sono rimasto in contatto e allo stesso tempo ho ampliato notevolmente la mia conoscenza della lingua francese.
Un particolare ringraziamento a Mario Nicoloso che conosco da quando avevo 3 anni e la cara moglie Annamaria mi teneva in braccio. GRAZIE MARIO!

Il mio viaggio è cominciato dall’Aeroporto di Venezia e una volta arrivato a Lione ho preso un bus e dopo qualche ora ero ad Annecy dove avrei conosciuto la mia famiglia e gli altri giovani del Campo.

Dal 27 giugno al 19 luglio ho trascorso bellissime giornate in Francia: il periodo si divideva nel seguente modo: una prima settimana i numerosi giovani coinvolti sono stati accolti in famiglia privata (che poteva ospitare uno solo o anche due ragazzi insieme) e le successive due settimane tutti insieme con gli animatori, alloggiando in varie strutture in base al luogo che dovevamo visitare. 
La prima settimana, per me presso la famiglia Picaud, è stata magnifica perché ho potuto osservare e comprendere la vera quotidianità e l’ospitalità che possono offrire le famiglie Lions a noi giovani ragazzi che per un’ intera settimana siamo stati accolti come figli. 
Io, con la mia famiglia di accoglienza, abitavo in un piccolo paese di Voiron chiamato Rives, a Nord-Ovest di Grenoble. Dopo una serata di accoglienza comune da parte dei Lions di Annecy per illustrarci brevemente il programma e la rispettiva famiglia ospitante abbiamo potuto iniziare a banchettare e chiacchierare con la famiglia e gli altri ragazzi venuti da ben 19 Paesi e di 3 continenti differenti; una miriade di culture,tradizioni, lingue diverse quella sera pullulavano nell’aria, in quella calda serata ad Annecy le Vieux. 

Nella mia scuola ogni anno le classi quarte partecipano a un concorso, dove ogni studente deve scrivere un testo su un determinato argomento e quest'anno la traccia data era "lo spreco alimentare".
L'aspetto interessante, soprattutto per una ragazza come me che studia le lingue, è la possibilità di vincere, grazie al Lions club, un soggiorno all'estero di circa 20 giorni.
Ahimé non sono una dei vincitori, ma sono stata ripescata dal momento che un'altra ragazza si era ritirata....ed è così che è iniziatala mia avventura di 3 settimane in Francia, più precisamente ad Amiens, città non molto distante da Parigi.

Il soggiorno passato con la famiglia è stato magnifico; abbiamo fatto moltissime attività, le più emozionanti sono state:  la velotrain, un percorso su rotaie alla scoperta del paesino di Boucieu-Le-Roi .

Nel 1943 il cantante francese Charles Trenet cantava la canzone “Douce France”, un brano che non era soltanto un insieme di orecchiabile melodia e rime, ma un vero e proprio inno alla Francia e alla sua meravigliosa gente.
Ogni qual volta ripenso al mio primo scambio giovanile Lions, non mi vergogno di affermare che il cuore mi si riempie di nostalgia.
Quando la scorsa estate sono partito alla volta di Parigi con destinazione finale Amiens (piccola città nella Francia del nord), mai avrei immaginato di poter vivere una così magnifica esperienza, un’esperienza che difficilmente potrò scordare.
Giunto a destinazione sono rimasto positivamente colpito e sorpreso dall’accoglienza della famiglia che mi ospitava.
Sin dal primo momento, infatti, tutti i membri della famiglia si sono rivelate persone a dir poco squisite che per tutta la settimana trascorsa insieme si sono prodigate per farmi sentire a pieno titolo un componente del loro nucleo condividendo con me la loro quotidianità.
Grazie a loro ho potuto mettere in pratica quanto appreso dopo anni di studio della lingua francese ma soprattutto vivere appieno nella cultura francese partendo anche dagli aspetti più semplici come, per esempio, quello gastronomico. 
Ma il loro spirito di ospitalità è andato oltre, poiché mi hanno fatto visitare e scoprire luoghi e peculiarità che solo persone native di una terra potevano conoscere.

Dopo essere salito sul volo delle 7 da Torino a Parigi e poi da Parigi a Helsinki ho trovato ad attendermi all’aeroporto alcuni responsabili del Lions Club che avevano 1 cartello con su scritto il mio nome, pratica questa ricorrente in ogni mio spostamento. Sotto questo aspetto l’impeccabile organizzazione di treni, macchine, segnali e traghetti mi ha permesso di orientarmi agevolmente e allo stesso tempo essere più tranquillo. 

La settimana con la prima famiglia, a Lieto composta da genitori, 3 figlie di cui 2 sposate e la terza della mia stessa età, è stata davvero fantastica. Mi sentivo veramente come a casa, e loro si sono impegnati a questo proposito, per esempio parlando sempre in inglese per non escludermi, organizzando visite (in particolare a Turku, a mio parere vivace e splendida città a 12 km di distanza), attività e chiacchierando spesso e volentieri con me. E l’ultimo giorno vedendoli con le lacrime agli occhi sono rimasto molto commosso.

Per quanto riguarda la mia personale esperienza posso solo dire che è stata meravigliosa!!!
Mi è piaciuto tutto moltissimo anche grazie al fatto che ho sempre incontrato persone gentili e disponibili.
Il posto dove ho soggiornato più a lungo, o vero Mariehamn nelle isole Aland, direi che è perfetto per questo tipo di viaggi!E la popolazione è molto cordiale! Ti mettono così a tuo agio che sembra davvero di essere a casa propria. Problemi rilevanti non ce ne sono stati e quelli piccoli si potevano tranquillamente superare con un sorriso, perché non dipendevano dalla vostra organizzazione che ho trovato praticamente perfetta. Inoltre il responsabile del campo nelle Aland, Jyrki, ha fatto tutto il possibile e credo anche l'impossibile per far si che il nostro soggiorno fosse il massimo.

Il mio viaggio è cominciato alle 4.30 am di lunedì 16/07/07. 
Dopo due voli aerei (VCE-VIE e VIE-HEL), alle ore 15.00 sono, finalmente, arrivata a destinazione: HELSINKI-VANTAA, un grandissimo e bellissimo aeroporto appena fuori la capitale.
Arrivati in hotel, hanno subito cominciato a farci fare delle attività di gruppo per farci conoscere. L’organizzazione è stata meravigliosa. Non ci hanno fatto mancare nulla. Anzi ci hanno dato molto di più delle solite aspettative: dai biglietti per i mezzi di trasporto, alle entrate in varie attrazioni turistiche della città e al parco divertimenti di LINNAMAKI con anche una carta di 10 € da spendere nei negozi del parco, e poi non dimentichiamo il tantissimo FREE TIME non solo durante la giornata ma anche la sera e la disponibilità degli organizzatori è stata 24 h su 24!!!!