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ITALIA: what else?

L’esperienza che ho vissuto quest’estate in Francia, con i suoi lati positivi e negativi, è stata per me un momento di crescita personale. Ho dovuto, infatti, affrontare difficoltà di carattere organizzativo che, se in un primo momento mi hanno fatto preoccupare parecchio, alla fine si sono rivelate, una volta superate, solo fattori che inducono ad avere più sicurezza.
D’altra parte situazioni entusiasmanti hanno caratterizzato il soggiorno, consentendomi di conoscere nuove persone, visitare luoghi e approfondire tematiche, in parte sconosciute.  La prima settimana l’ho trascorsa in una famiglia, formata da marito e moglie anziani ma molto attivi, che vive in una piccola cittadina chiamata Elbeuf, poco lontana da Rouen, in Normandia.


I “miei genitori” mi hanno portata a visitare alcune città e molte gallerie d’arte in quanto la signora amava la pittura.
Con me era ospite della famiglia Katia, una ragazza russa di 22 anni, con la quale ho legato moltissimo e mi è veramente dispiaciuto separarmi da lei concluse le tre settimane. Ci siamo lasciate, però, con la seria intenzione di rivederci presto. In Italia o in Russia?? E’ solo questione di organizzare il nostro incontro! 
Si è trattato di un periodo trascorso con persone che hanno saputo creare, con noi ragazze, un ottimo rapporto di ospitalità e amicizia, delle quali non potrò che portare uno splendido ricordo nella speranza di poterli incontrare nuovamente. 

Le due settimane successive le ho passate al campo JERIL (Jeunesse et Rencontre International Lions), al quale partecipavano 16 ragazzi provenienti da: Romania, Ucraina, Georgia, Polonia, Ungheria, Turchia, Finlandia, Russia, Marocco, Italia, Croazia. C’erano, inoltre, due animatori Cèline, francese, e Samir, algerino, ed infine la direttrice, nonchè Yec della Francia e past governatore Lions, Brigitte. Eravamo ospitati a Rouen presso un liceo privato. Questo secondo periodo ha mostrato alcuni lati negativi, riguardanti soprattutto l’aspetto organizzativo sia per quanto riguarda banalità, come l’assenza di cuscini e lenzuola, che per motivi più sostanziali come la scelta delle escursioni.
Mi è sinceramente dispiaciuto non aver avuto la possibilità di visitare Parigi, a poco più di un’ora in treno, e aver trascorso delle mezze giornate a girare per località sconosciute e prive di interesse. Positivo, viceversa, in queste due settimane sono stati gli incontri con i soci di diversi Lions Club, che ci hanno accolti programmando le attività nelle varie località che abbiamo visitato, fra cui: Le Havre, Omaha Beach, Bayeux, Flers, Bagnole sur l’Orne, Deauville.
In ogni caso la possibilità di conoscere e frequentare quotidianamente ragazzi e ragazze più o meno della mia età, mi ha permesso di venire a contatto con culture differenti e di approfondire alcune tematiche strettamente connesse alla vita che ciascuno di noi svolge nel proprio paese. Le relazioni interpersonali che si sono instaurate mi hanno consentito, infatti, di comprendere a pieno che, non si è trattato semplicemente di una vacanza o di un viaggio turistico con qualche lacuna, ma di una esperienza che mi ha arricchito sia nelle conoscenze che nella personalità. Non posso, infatti, dimenticare le continue sollecitazioni dei Lions francesi sull’importanza di questi incontri internazionali fra giovani che rappresentano il futuro ed in particolare un futuro di pace. Credo basti questo per comprendere come ho interiorizzato alcune parole che ho ascoltato ed alcune esperienze che ho vissuto in Francia.Inoltre, essendo una Leo e vivendo da tanti anni in famiglia lo spirito lionistico, ho avuto la possibilità, sia in famiglia essendo i “miei genitori” lions ed in particolare Jacques un past governatore, sia al campo negli incontri organizzati dai club francesi, di avere un continuo confronto su progetti, attività, modi di interpretare la vita lionistica.