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La mia esperienza con i Lions si è appena conclusa e mi rimarrà sempre nel cuore per l’intensità delle emozioni che ho provato. 
Ho condiviso momenti culturali importanti e ho visitato luoghi inaccessibili ad altri… 
La compagnia dei miei coetanei è stata ottima ma la differenza l’ha fatta la sig. Frauke Koch che ci ha coccolati come dei figli. 
Grazie a lei il viaggio è stato dinamico e altamente culturale, offrendoci proposte al di sopra delle nostre aspettative.  Abbiamo visitato musei, aziende, edifici storici, ristoranti e abbiamo svolto attività sportive originali in luoghi incontaminati. 
Condividere un mese con persone straniere mi ha arricchito profondamente conoscendo i loro usi e costumi  e apprezzando culture diverse dalla mia.
La famiglia ospitante è stata molto accogliente. Pur essendo molto numerosa ci ha introdotto con gioia nella loro quotidianità. Abbiamo vissuto due settimane intense e mai mi sono sentito un estraneo legando fin da subito con tutti e creando delle amicizie forti e vere. 
Mi sento onorato di aver avuto la possibilità di partecipare al programma “YCE”, grazie al quale ho anche migliorato notevolmente la conoscenza della lingua inglese. 
Spero non sia un addio ma solo un arrivederci. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa meravigliosa esperienza. 

Il Lions Youth Exchange in Estonia è stato il viaggio all’estero più bello della mia vita, un’esperienza arricchente, stimolante, coinvolgente, in cui ho fatto amicizia con tante persone che mi hanno voluto bene.
Partirei col descrivere i primi 10 giorni passati con la famiglia a Viimsi, una trentina di chilometri a nordest di Tallinn, paesino tranquillo, rilassato, in una zona benestante, con la spiaggia di Haabneeme a due passi come valore aggiunto importantissimo.
Riina, la madre ospitante, si è presa cura di me e del mio compagno di viaggio Leonardo (tra l’altro lui è di Perugia, io della Valtiberina toscana, quindi diciamo vicini di casa) con tutte le attenzioni immaginabili, ci ha fatto assaggiare tutti i cibi e le bevande tipiche estoni, tra cui abbondavano aneto, patate, burro, panna acida, cetrioli, spratt (una specie di acciughe marinate intere che avevano più sapore di sgombro), acqua con varie erbe e bacche infuse ma anche chicche come la focaccia alla farina d’orzo, la torta al rabarbaro, il kama ( un muesli di cereali misti) e la Kali, bevanda analcolica nazionale, quasi una Coca-Cola ma al gusto di pane nero di segale fermentato, lo stesso che mangiavamo tostato a colazione. Io sono un amante del cibo, soprattutto dei sapori tipici della tradizione, e mi è piaciuto veramente ogni piatto cucinato da Riina, cuoca davvero unica!

Mi chiamo Claudia Invernizzi, ho 19 anni, e quest’estate ho avuto la possibilità di trascorrere 3 magnifiche settimane in Finlandia grazie al Lions Club Castello Brianza Laghi.
Sono partita il 18 luglio 2022 dall'aeroporto di Milano Malpensa con molta emozione e un pò di agitazione iniziale, trattandosi del mio primo viaggio completamente sola. Fortunatamente con me c’era un altro ragazzo italiano con il quale ho fatto scalo ad Helsinki e ho preso un altro aereo diretto nella cittadina di Vaasa.
Nella tratta Helsinki-Vaasa ho conosciuto alcuni dei ragazzi che mi avrebbero accompagnata nella mia esperienza al camp, due settimane dopo (01-07 agosto).
E’ a Vaasa che ho conosciuto le mie due host sisters, Julia e Johanna, di 21 e 22 anni, e con le quali ho trascorso la maggior parte del tempo nelle due settimane a venire insieme ad un’altra ragazza serba, Tamara.
I miei host parents erano spesso occupati con il lavoro in fattoria ma, quando eravamo riuniti, cercavano spesso di interagire con noi approfondendo le loro conoscenze sui nostri rispettivi Paesi e noi facevamo altrettanto nei loro confronti.

La Finlandia: non avevo assolutamente una chiara idea di come fosse. 
La immaginavo come un luogo freddo e pieno di palazzi, con gente distaccata e poco socievole. Una volta sbarcato abbiamo atteso che arrivassero gli ultimi campers e saliti su un autobus ci siamo diretti al campo.
Quello che ci circondava erano distese infinite di boschi di betulla con ogni tanto qualche casetta di legno pitturata in maniera fiabesca.
Appena arrivati ad Eerikkilä, il sito dove si sarebbe svolto il nostro campo, i camp leaders ci hanno accolto ed è così iniziata la nostra esperienza.
Nei primi giorni molti tra cui io stesso hanno incontrato la difficoltà dell’approccio e della comunicazione con persone di lingua e paesi diversi, ma la curiosità e la voglia generale di conoscersi ci ha permesso dopo poco, grazie anche ai camp leaders, di superare questi ostacoli.

Quest’estate ho ricevuto l’incredibile opportunità di partecipare agli scambi giovanili Lions.
Ho trascorso tre settimane nella regione settentrionale della Turchia, vivendo con una gentilissima famiglia del posto a Bursa per la prima metà della mia permanenza e per il restante visitando città stupende come Çanakkale e Istanbul, scoprendo luoghi, sapori ed attività tanto diverse quanto interessanti con uno straordinario gruppo di ambasciatori Lions provenienti da tutto il mondo e di staff competente ma comunque alla mano.
Sono atterrato all'aeroporto di Istanbul il 24 luglio, pieno di bagagli quanto di emozione e aspettative.
Ho subito incontrato alcuni membri dello staff del campo insieme alla mia nuova famiglia, eccitata e agitata quanto me, ma rapidissima nell’accogliermi calorosamente come un parente.
Siamo quindi andati a Bursa, dove sarei rimasto per le due seguenti settimane.

Le tre settimane passate al campo Lions in Belgio sono state tra le più belle di tutta la mia vita.
Entrambe le famiglie con cui ho passato la mia prima settimana sono state accoglienti e hanno fatto di tutto per farmi sentire a casa, coinvolgendomi al massimo nelle loro attività, quali gite in bicicletta, pranzi e cene con parenti e amici, canottaggio nei fiumi vicini, ma anche creandone di alcune solo per me, portandomi a visitare alcune città e luoghi di interesse. Sono riusciti in pochi giorni a farmi sentire completamente a mio agio e ad apprezzare al massimo le loro abitudini, per quanto differenti dalle mie esse fossero.

Hello , I'm Ginevra Ciardi and I want to tell you about the experience that I had in one month in Switzerland.
In this month I visited so many beautiful places around Switzerland : from the highest mountains to all the different lakes and rivers; I've seen all the different types of views.
I've learnt so many things about the culture and the history of this amazing country .
I've also tried the typical food and the typical traditions.

È stata una bellissima esperienza che sicuramente non mi sono pentita di fare!!
Inizialmente prima di partire devo ammettere che avevo paura ed ero quasi spaventata da che cosa avrei dovuto affrontare e trovare in un Paese di cui non avevo mai sentito parlare molto e in cui non ero mai stata, inoltre questo è stato anche il mio primo scambio e la prima volta in cui lasciavo la mia famiglia per così tanto tempo.
Quindi nonostante avessi moltissimi dubbi mi sono trovata da subito molto bene: la mia famiglia è stata molto ospitale e gentile, se avevo bisogno di qualcosa erano sempre pronti per cercare di farmela avere, l’intera famiglia è stata dolce e simpatica.

Ad inizio 2022 ho ricevuto inaspettatamente l'opportunità di vivere l'esperienza di uno scambio giovanile con l'associazione Lions.
A Luglio sono partita da Milano con un aereo direzione Dusseldorf, Germania.
Sono una persona ansiosa e, devo essere sincera, temevo di non trovarmi bene, di faticare ad allinearmi con coetanei che, in quanto avevano deciso di partire per questa esperienza, immaginavo molto estroversi, super avventurosi, con un inglese fluente.

Mi chiamo Alessandro Ognibene, e in questo report parlerò del viaggio che ho fatto nella regione della Bretagna in Francia, più precisamente nelle città di Rennes, con una host family, e Dinan con il campo Lions.
I primi 12 giorni, di questa esperienza, li ho trascorsi con la mia host family, nel piccolo paese di Le Rheu.
Il primo giorno quando arrivai, mi mostrarono la casa, la mia camera ma non facemmo nulla in particolare, i giorni successivi furono molto tranquilli ma allo stesso tempo pieni di novità. Nella mia host family vi era un altro ragazzo che stava venendo ospitato, era un ragazzo statunitense di nome Edgar, in quanto coetanei e compagni di avventura nelle stessa host family abbiamo subito stretto amicizia, i giorni successivi abbiamo conosciuto il resto della famiglia tra cui i due figli e i nonni, tutti sono stati molto gentili sia con me che con Edgar, ovviamente sentivo un po di nostalgia i primi giorni ma i due genitori erano bravi a distrarti, organizzando spesso visite in diversi paesi circostanti, viaggi al mare, stando fuori anche per la notte, e ogni sera facevamo dei giochi da tavolo, ne avevano più di 200, e alla fine riuscivamo a divertirci sempre insieme.
Questo viaggio mi ha permesso di osservare, la vita, la tradizione, il cibo di un paese differente dal mio, ovviamente non sono mancati momenti in cui mi sentivo spaesato, nostalgico e anche un po annoiato, ma questa esperienza mi ha aiutato in molti aspetti, perché mi ha permesso di poter vivere a tutti gli effetti una seconda vita in un’altro paese, e di osservare le differenze nella vita di tutti i giorni, quelle differenze che rendono ogni paese e ogni cultura nel mondo unici.
Tra le numerose gite che abbiamo fatto quelle che ho preferito sono state, la prima volta a Rennes, che distava circa 13 minuti da Le Rheu, e il viaggio al mare durante la festa nazionale della Francia.
Successivamente, dopo i 12 giorni trascorsi con la host family mi sono trasferito, per altri 10 giorni, ad un campo a Dinan, una città distante circa 40 minuti da Rennes, Il campo è stata la parte che io ho preferito di questo viaggio, principalmente perché si svolgevano un sacco di attività differenti, da gite in diverse città, musei, spiagge, ad attività sportive per esempio pallavolo e kayak.
Le gite che ho preferito sono state la visita a Mont Saint Michel, la visita al museo sulla Seconda Guerra Mondiale, in Normandia, e la spiaggia dello sbarco.
Oltre a numerosi tour vi erano anche molte attività che venivano svolte al campo, per esempio, una sera gli animatori hanno deciso di far cucinare ad ognuno di noi un piatto del nostro paese, e in totale al campo eravamo in 17 tra ragazzi e ragazze con 10 nazionalità diverse, con una sola cucina, quella sera è stata una delle più divertenti.
Una sera abbiamo anche organizzato una festa con ospiti i ragazzi di un’altro campo, molto utile per la socializzazione.
Ciò che ha reso indimenticabile questo soggiorno al campo, però, sono state le persone con cui ho condiviso quest'esperienza indimenticabile, a prescindere dai bellissimi luoghi storici e paesaggi visitati, era l’armonia creatasi nel gruppo che lo ha reso unico, andavamo tutti d’accordo, ci divertivamo e parlavamo dei nostri paesi di origine, c’era sempre qualcosa di cui parlare e tutti erano molto sociali.
Se potessi consigliare a qualcuno quest’esperienza lo farei, perché nonostante un po 'di ansia e timore, che è normalissimo avere all’inizio, ti cambia la vita.
Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno reso possibile ciò, dai Lions, dalla host family che mi ha ospitato, e agli animatori e ai ragazzi del campo.

La mia esperienza in Finlandia ha inizio il 18 Luglio, quando da Malpensa prendo un aereo che mi porta ad Helsinki, e successivamente con un viaggio di circa un un’oretta arrivo al campo che avrei considerato la mia nuova casa per dieci giorni. 
Eerikkilä Sport & Outdoor è un bellissimo resort nel mezzo dei boschi finlandesi e sulla costa del lago  Ruostejarvi.
Nasce come centro sportivo della nazionale finlandese di floorball (sport nazionale della Finlandia) e di calcio.
Durante questi dieci giorni ho avuto la possibilità di conoscere a fondo la cultura finlandese ma anche di confrontarmi con ragazzi provenienti da tutta Europa.
Le prime giornate, sono state occupate da giochi e attività, per conoscerci meglio a vicenda e da lezioni riguardanti il diabete e tutto ciò che comporta essere afflitti da questa malattia essendo questo campo un’esperienza per sensibilizzare noi ragazzi a questa problematica.
I giorni successivi invece sono stati rivolti maggiormente alla scoperta di questa bellissima nazione, della sua popolazione e della sua cultura. Abbiamo avuto modo di visitare un maneggio, una vecchia fabbrica in cui fino a metà del Novecento si produceva pelle, la città di Tammela,.. ma anche attività sportive e rivolte all’outdoor e al contatto con la natura come kayak su lago, fat biking, hiking nei parchi nazionali finlandesi e la sauna, forse una delle attività più tipiche finlandesi. 
Una volta conclusi questi dieci giorni siamo stati trasferiti in famiglia nella quale abbiamo trascorso circa una settimana. La mia host family abitava nei pressi di Lathi, una città di circa centomila abitanti, ed era composta dai due genitori e da quattro figli. Durante questi sette giorni la famiglia ci ha portato a visitare Helsinki e tutta la zona limitrofa alla città con un riguardo particolare ai parchi nazionali e tutto ciò che riguardava la natura.
In conclusione è stata un’esperienza fantastica che mi ha portato a scoprire  una magnifica nazione e i suoi abitanti e conoscere molti nuovi amici con cui sicuramente rimarrò in contatto.
Desidero ringraziare tutti i Lions finlandesi e italiani che mi hanno dato l’opportunità di intraprendere questa bellissima esperienza.

 

Sono Luca D'Arcangeli e ho partecipato dal 24/06/22 al 15/07/22 al Lions Camp Mar Mediterraneo.
Per la prima parte di campo, fino al 4 Luglio, sono stato ospitato da una famiglia spagnola a Malaga. La famiglia, che aveva due figli della mia età, mi ha messo a disposizione un camera tutta per me e mi ha accolto calorosamente, come se fossi stato un figlio. Insieme a loro ho visitato, oltre a Malaga, varie città storiche dell'Andalusia come Ronda, Granada e Marbella. Inoltre durante la vita quotidiana di famiglia mi sono molto divertito in attività sportive, come giocare a Padel o fare percorsi in bici, nella degustazione di cibi tipici spagnoli, come la paella, la tortilla e il chorizo, ed infine ho potuto fare amicizia con molti altri ragazzi spagnoli, amici dei miei fratelli ospitanti.

And here we are! Finally, after two years of stop due to the pandemic that affected the whole world, the youth exchange program was resumed this year by the Lions Club Association.
Having chosen Spain, England and Holland as European capitals, I was drawn for two weeks in Spain. Fantastic experience. I was specifically in Benidorm, a seaside resort that is also called the Miami of Europe because of its skyscrapers and skylines that are so reminiscent of America.
As soon as I arrived, I met the director of the camp where I was going to stay: Alain, a super helpful and kind man, with whom I formed a wonderful relationship right away.
The camp was an international school called Lope de VEGA that also had hotel rooms inside, which were clean and neat.
During these days we toured several cities including: Benidorm, Alicante and Valencia.

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This year I decided to participate in Lions Youth Exchanges, and On July 15, one of the best experiences I have ever had begun.
I went to Slovenia and for the first week I was hosted by a woman named Petra, a mother of two sons, Luca and Jacob, who were also going through the same experience one in Italy and the other in Germany.
I had the opportunity to live this week together with a Finnish girl named Mira. She is such a sweet girl and we immediately hit it off, sharing moments like two sisters. Also, our host mom was friends with a lady named Barbara who was hosting two boys, Gaetano, also from Italy, and Summer a German boy.
For the whole week all four of us were together, we did a lot of activities like visiting caves, walking in nature, visiting monuments, we practiced different sports like basketball, volleyball, all this to get to know and experience the customs and traditions of the country at their best.
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My journey to the gates of Asia began on July 24th with my heart in my throat and with great expectations that during mystay have always remained so.
Seeing from above the country that would host me was the thought that kept me company throughout the long journey and when I began to fly over it I saw an expanse of many houses with brown roofs and I could not see the end of this great expanse. AsI looked at the city I began to realize that I was in another country far from home and with a different culture from mine so I was overwhelmed by a sense of inquietudine disappeared as soon as I met the family.
Arriving at Istanbul airport I was welcomed by my host-family, who hosted me in their house, an apartment located on the 11th floor of a building in the Ataşehir region of the Asian part of Istanbul.

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Introduction

The aim of this report is to relay my trip to Norway, with all its strengths and weaknesses.

The Host Family

They were very lovable, kind and helpful, they were like true parents. They gave me a wonderful room where to sleep and stay on my own. Furthermore, they brought me to the capital Oslo, giving me a chance to visit it. We used to joke and to talk about interesting things. We will see certainly see each other soon when they come visit Puglia.

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When I arrived to the Amsterdam airport (9th of July at 3 p.m.), Mr. Van Helden picked me up at the airport, where I met other guys which would then go to the same camp. But the Van Helden family wasn’t my host family, they just brought me to the Smeenk family, who actually hosted me. This is a family of 3: Jelle, the father, is a farmer, so I’ve been to a farm. Geke, the mother, is a notary and their son, Thomas is 13 years old. They also hosted José Castillo Pérez, a very kind Spanish guy.

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Durante il mese di luglio di quest’anno, più precisamente dal 9 al 27, ho partecipato agli scambi giovanili Lions e come meta ho scelto i Paesi Bassi.
Ormai ho concluso il percorso scolastico delle superiori da un anno e infatti avrei dovuto fare questa esperienza ormai due anni fa e come meta avevo scelto l’Irlanda. Purtroppo, data la situazione epidemiologica, ho dovuto aspettare due anni per vivere questa esperienza... e ne è valsa la pena.
Ho passato la prima settimana in famiglia insieme ad altre due ragazze, e gli ultimi dieci giorni nel camp Lions. Essendo io una persona abbastanza riservata ed introversa, ho preferito il tempo trascorso in famiglia, dove eravamo meno persone e il clima era più tranquillo. In ogni caso ho apprezzato moltissimo anche il camp, dato che ho incontrato persone con cui rimarrò in contatto per tutta la vita: qui si sono creati dei legami indissolubili che mai potrò dimenticare.

From 18 June to 2 July I was able to live a wonderful experience. I am so thankful that I got to go to Ireland. I have to say that I’ve also been really lucky, as Ireland was my first choice, I always wanted to visit it and in fact, as I imagined, it was really worth it.
Since I arrived I had a great time, everybody was very sociable and kind, we spent the first hours waiting for the others at the airport talking, it was beautiful. Thinking about how we met rips me a tear.
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It all began on July 18 in Rome’s airport where I met three travel companions, the best companions of the world that shared with me these initial moments both exciting and anxious. When I landed, I saw my name on a piece of paper between the hands of a kind woman, who gave me a ride home; we took a photo with her family which was published in the Finnish newspaper!