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Avevo davvero tanta paura che l’esperienza potesse non essere come quella di un’anno prima in Turchia ma ho comunque deciso di non avere aspettative e di vivere al meglio l’esperienza.
Mi appaiono in questo momento in mente tutti i bellissimi momenti di questo viaggio.
Tutto iniziò da quando, per la seconda volta, sono salita sull’aereo con solo una valigia e mille paranoie.
Pensavo che sarei stata più forte a lasciare per circa un mese la mia famiglia e la mia città ma invece ero comunque impaurita e triste,però emozionata al massimo: il cuore mi batteva a mille e quelle due ore mi sono sembrate lunghissime.
Sono sempre stata molto in contatto con la mia famiglia ospitante, i Nieuwstraten, composta da due sorelle gemelle (Iris e Anne), i due genitori (Kees e Irene) e un fratello e un’altra sorella che vivevano già da soli.

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La mia esperienza in Estonia è stata senza dubbio una delle più belle della mia vita.
Il tempo trascorso in famiglia è stato piacevole date le opportunità che ho avuto di visitare la zona con la mia host family. Allo stesso tempo, i tempi morti sono stati lunghi, numerosi e frequenti.
Le mie mattine erano spesso occupate con visite ed uscite. Nonostante i genitori non parlassero inglese e la mia host sister spesso lavorasse, la famiglia riusciva sempre a trovarmi un parente con il quale potessi svolgere le attività. 
I pomeriggi invece li passavo quasi sempre sola.

Aver convissuto 3 settimane in un paese apparentemente molto simile all’Italia, mi ha portato a sviluppare un certo sentimento introspettivo, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto sociale e umano.
Dall’8 al 28 luglio sono stato ospitato in Francia, a Vichy; città nota per i suoi centri termali.
Questo viaggio si è sviluppato in due parti: durante la prima settimana sono stato ospitato da una famiglia di 4 persone che ha accolto –oltre a me- anche due ragazzi spagnoli, dalla quale sono riuscito a ponderare alcuni aspetti che potessero mettere in correlazione la cultura italiana da quella francese; notando che le sottigliezze sociali e culturali (soprattutto) che dividono i due paesi vicini vanno ben oltre la morale comune, e soprattutto scindono da stereotipi o luoghi comuni.

Il mio Lions Youth Exchange si è svolto in Giappone, dal 14 luglio al 5 Agosto. La mia esperienza può essere suddivisa in tre parti: dal 14 al 18 luglio sono stato ospite del Kamioka Lions Club nella prefettura di Gifu, dal 19 al 26 ho partecipato al Lions Camp MD334 e infine ho concluso la mia avventura presso il Yokkaichi Lions Club nella prefettura di Mie. 
I primi 5 giorni li ho trascorsi in una realtà molto diversa da quella che mi aspettavo di incontrare in un paese urbanizzato e industriale come il Giappone.
Infatti Kamioka è una piccola cittadina molto caratteristica circondata dalle Alpi Giapponesi in una delle zone più remote dell’isola di Honshu, la principale dell’arcipelago nipponico. In questa prima settimana, oltre ad avere un primo assaggio degli usi e costumi nipponici, ho visitato l’antico villaggio patrimonio dell’Unesco di Shirakawa, il parco nazionale di Kamikochi e le città storiche di Furukawa e Takayama.

Downsizing, così si intitola un film che ho selezionato completamente a caso sull’aereo che mi stava portando a Hong Kong. Mai mi sarei immaginato che tra quell’assortimento di film che ho l’abitudine di lasciare a metà avrei trovato uno spunto su cui avrei poi basato la maggior parte delle riflessioni a cui l’esperienza di Hong Kong mi ha portato.
Il film è ambientato in un futuro non troppo lontano in cui uno scienziato riesce a mettere a punto un trattamento che permette di ridurre di dimensione gli umani per combattere la crisi ambientale provocata dal sovrappopolamento del Mondo. Le persone che scelgono di sottoporsi all’operazione vivono quindi nel lusso di una vita in cui lo spazio e le risorse sono abbondanti, contribuendo al contempo a rallentare la crisi ecologica che il pianeta sta affrontando.

11 giorni trascorsi in famiglia.
Altri 11 giorni trascorsi nel camp.
22 giorni indubbiamente straordinari.
Sono felice di poter affermare che ho visto Istanbul in tutta la sua bellezza.
Il lato asiatico e il lato europeo della città, come lo chiamano i Turchi di Istanbul, a gran voce urlano il loro passato storico e il loro presente. Quasi come fanno i venditori del Grande Bazar, uno dei mercati coperti più grandi e antichi del mondo.

Grazie al progetto degli Scambi Giovanili promosso dal Lions Club, quest’estate ho avuto la possibilità di passare due settimane in Grecia, nella zona di Salonicco.
Descrivere la mia esperienza non è facile: non ci sono parole accurate per esprimere tutte le emozioni che ho provato in quel periodo e per la mia gratitudine di aver avuto l’opportunità di intraprendere questo viaggio. 
Durante queste due settimane sono entrata in contatto con la cultura e le abitudini greche, che sono per certi versi molto simili a quelle italiane e per altri totalmente opposte e che proprio per questo mi hanno affascinato tantissimo.

Durante l'estate del 2019 ho avuto la possibilità di passare 3 settimane in Turchia a Istanbul.
Sono state probabilmente le 3 settimane più belle della mia vita, dal momento in cui sono arrivato all'aereoporto fino a quando sono ripartito lo staff è sempre stato in contatto con noi tramite whatsapp o in prima persona per essere sicuri che tutto stesse andando bene e in sicurezza, specialmente il camp director Egemen.
Entrambe le famiglie mi hanno portato in giro per la città mostrandomi parte dei monumenti storici e religiosi.
La parte che ricordo meglio, però, è lo scambio culturale che ho avuto con ognuno di loro, parlando fino a tardi parlando delle tante differenze e delle molte similitudine tra i nostri due paesi, da un punto di vista culturale, religioso e della vita di tutti i giorni.

Quest’anno , grazie al Programma di scambi giovanili Lions , ho avuto l’opportunità di vivere un’ esperienza unica nei Paesi Bassi , entrando in contatto con una cultura differente e portando a casa più di un semplice viaggio all’estero.
La prima settimana l’ho trascorsa in famiglia , nel sud dei Paesi Bassi , in una tranquillo paese immerso nel verde dei prati, nel blu intenso dei canali e il tipico scenario dei mulini a vento e fiori.
Già al mio arrivo la mia Host –family mi ha fatto sentire come a casa( forse con un po’ di pioggia in più) , invitandomi ad una festa di famiglia molto divertente e che mi fece subito sentire a mio agio.

Mi chiamo Elena De Filippis, vengo dalla Valtellina e l’estate scorsa, precisamente nel periodo 21 luglio-11 agosto, ho trascorso tre settimane in Finlandia grazie al programma Lions Youth Exchange.
Trovo che sia stata un’esperienza molto positiva e ricca di emozioni. 
Ho trascorso per l’esattezza 10 giorni in famiglia e 11 nel campo. 
Durante il primo periodo, grazie alla mia host family, ho potuto conoscere la cultura finlandese e ammirare i bellissimi paesaggi naturali, ricchi di laghi e foreste. 

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Il 29 giugno sono partito per il Michigan, dove mi è stata data la possibilità di partecipare per la prima volta al Lions Youth Exchange Program.
Un po’ stordito dal jet lag sono sceso dall’aereo all’aeroporto di Lansing dove ad aspettarmi c’era Eileen, la mia host mum, che con un caloroso abbraccio e un: Welcome to our family, mi ha fatto subito sentire a mio agio.
Per quasi quattro settimane ho vissuto con Eileen e suo marito Steve, una dolcissima coppia sposata da 40 anni, insieme a Vinnisius, il mio host brother brasiliano.
La prima settimana l’abbiamo trascorsa presso un autentico lake cottage americano nel north Michigan dove la quiete e il silenzio regnavano sovrani e alternavamo battute di pesca poco redditizie con relax e puri barbecue americani.

Venerdì 19 Luglio, la sveglia suona alle 5 di mattina, direzione aeroporto di Malpensa. Destinazione finale? Calgary, Canada.
Mi chiamo Chiara e quest’anno ho avuto la possibilità di partecipare nuovamente ad uno degli scambi giovanili dei Lions, questa volta spingendomi al di fuori del nostro continente. Arrivata a destinazione ad accogliermi insieme alla mia compagna di viaggio Sara ci aspettava un pick-up bianco con a bordo Page, la nostra hostmom e Brooklyn, la figlia 19enne.
Una volta stipate le valige a brodo e ricaricato le pile con un cinnamon roll siamo partite per le Rocky Mountains. Ad aspettarci l’indomani vi erano distese di boschi, meravigliose cascate, laghi dall’acqua cristallina, il tutto contornato da montagne con cime innevate.

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Mi chiamo Carola Rodigari e quest'anno ho partecipato al mio secondo scambio con i Lions nel Sud del Brasile.
Onestamente, a primo impatto, la notizia che sarei potuta partire per il Paranà non mi convinse molto. Ora, consapevole di quanto questa esperienza mi abbia arricchito, ritornerei in Brasile molto volentieri.
Grazie a questo viaggio non solo ho scoperto una nuova cultura, a tratti lontanissima dalla nostra, ma ho anche approfondito una "realtà" italiana parecchio diversa dalla mia. Infatti, ho trascorso 3 settimane assieme a Chiara, una ragazza del Sud Italia con cui ho stretto un bellissimo rapporto d'amicizia.
Ci siamo più volte confrontate sulle nostre città, le tradizioni, le abitudini alimentari e abbiamo inoltre costatato che non solo spesso risultava difficile comunicare con la famiglia in inglese, anche capirci a vicenda a volte era un'impresa ardua!

During the summer I had the opportunity to live a new experience in a country totally different from Italy. I spent about twenty days in Serbia, initially in Novi Sad and then in the capital, in Belgrade.
I spent the first ten days in two different families. I was able to attend one of the biggest music festivals called EXIT FESTIVAL, located inside the Novi Sad fortress.
It was a lot of fun because there were so many young people and I could relate to new people even from other nationalities.
I was also able to visit new places in Serbia and above all to learn about a new culture that I did not expect to be mso different from the Italian one, thanks to the help of the girls who hosted me with their families.

Il giorno 7 luglio 2019 ho preso per la prima volta l'aereo da sola, direzione Budapest, per incontrare quella che sarebbe stata la mia host family per la prima settimana all’estero.
Sono stata accolta calorosamente dalla famiglia e mi sono sentita subito a mio agio.
Subito il primo giorno ho conosciuto molti dei ragazzi che avrebbero poi frequentato il camp a Pilzen e con loro ho passato tutta la settimana a Banska Bystrika. Insieme abbiamo visitato città, musei, grotte, visto pano- rami mozzafiato, camminato per ore nella natura e pas- sato molte serate insieme e tutto questo grazie alle nostre host family che ci hanno organizzato molte attività.

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Il mio nome è Sofia Bigazzi ho 17 anni , vivo a Firenze (Italia) e la scorsa estate ho partecipato alla mia prima esperienza all'estero con Lions Youth exchanges.
Sono stata in Finlandia anche se quando ho deciso di partecipare a questo tipo di attività organizzate dall'associazione Lions la mia prima scelta erano gli USA.
Purtoppo lo stato americano che avrebbe dovuto ospitarmi si è interamente ritirato dal progetto a pochi mesi dalla mia partenza; di conseguenza ho deciso di partire per la Finlandia, paese che l'associazione mi ha proposto come ultima alternativa (i paesi del nord europa erano una delle opzioni da me richiesti nel modulo di iscrizione).
Il mio viaggio è dunque iniziato il 14 luglio 2019 ed è durato 3 settimane; due delle quali sono stata ospitata da una famiglia locale mentre l'ultima l'ho trascorsa in un youth camp insieme a molti altri ragazzi a me coetanei.
Il viaggio per arrivare alla famiglia ospitante non è stato né corto né facile, tuttavia erano presenti delle persone dell'associazione Lions che mi hanno seguita per gran parte del tempo.

Il 27 luglio mi sono messa in viaggio per Mumbai, carica di aspettative, ma, allo stesso tempo, un po’ spaventata per il lungo viaggio che avrei dovuto affrontare da sola e per ciò che mi attendeva. 
Una volta atterrata in India sono stata subito accolta calorosamente da un giovane indiano, Vaibhav, che mi ha accompagnata fino al Water Park dove avrei incontrato tutti gli altri 30 ragazzi che avrebbero condiviso quest’esperienza con me. Al mio arrivo tutti mi guardavano incuriositi, probabilmente per i miei colori chiari, e desiderosi di conoscermi.
Mi sono stupita di quanto abbia stretto amicizia facilmente, in particolar modo con le altre ragazze italiane.
Nonostante ci trovassimo nella stagione delle piogge, e quindi il clima non fosse il più adatto per i giochi d’acqua, abbiamo passato una giornata all’insegna del divertimento e della spensieratezza.

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Dal 7 al 28 Luglio 2019 ho partecipato allo scambio culturale giovanile in Turchia. Il primo periodo di 10 giorni l’ho passato in famiglia mentre il secondo periodo l’ho passato nel “Fashion and Culture Camp”, in entrambi i momenti a Istanbul. 

Dal 7 al 17 Luglio ho soggiornato a casa della famiglia Karacadagg che mi ha gentilmente accolta e fatta sentire a casa e con cui ho condiviso molte risate. Ho trascorso la maggior parte del tempo con la mia host sister, Zeynep, le sue amiche e le loro host sisters. Assieme abbiamo camminato per la città, sia nella parte europea che in quella asiatica, abbiamo assaggiato il tipico caffè turco in vari bar della zona e abbiamo visitato il Grand Bazaar, nel quartiere arabo, e la bellissima Isola del Principe. I giorni che non ho trascorso con le ragazze li ho passati con la famiglia e ho avuto la fortuna di aver potuti incontrare anche amici e famigliari di quest’ultima, increscendo così la mia conoscenza della cultura turca.

Questa è stata la mia destinazione per il mio primo Youth Exchange con il Lions Club.
Esattamente la destinazione che speravo e desideravo per questa esperienza.
Un luogo di mare, festa e persone incredibili.
Devo ammettere che, nonostante l’eccitazione per il viaggio fosse tanta, la paura non mancava.
Tutti mi conoscono come una ragazza estroversa, spiritosa e intraprendente.
Tuttavia il volo per Malaga è stato il mio primo volo da sola. E per questo motivo l’ansia non era poca. La paura è scomparsa immediatamente nel momento in cui ho visto la mia famiglia ospitante con una bandiera con su scritto il mio nome. 

Il 17 di Agosto ho intrapreso un viaggio che mai avrei pensato di fare in vita mia, essendo una persona molto timida e insicura pensare di andare da sola in un paese mai visto con gente che non conosco non è una prospettiva semplice, eppure dopo tutta l’esperienza non vedo veramente l’ora di vivermela un’altra volta.
Sono stata in Germania, precisamente in una città chiamata Dresda.
Il mio primo vero viaggio e il primo aereo preso totalmente da sola.
Mentre aspettavo l’ora dell’imbarco non stavo ancora realizzato quello a cui stavo andando incontro, ero un mix di ansia e emozione.
Appena atterrata all’aeroporto di Dresda mi è venuta a prendere la mia famiglia ospitante, i Kreft, una grande famiglia gentile e disponibile.