This summer I've been given the chance to live one of the most beautiful experiences of my entire life: a 3 week stay in the Aquitaine region of France.
My journey started in Naples on the 19th of July. Unfortunately, that day all the airports of the world encountered serious problems with delays and canceled flights due to the worldwide Microsoft crash. In fact, due to a delay in Naples I lost my connection to Bordeaux, so I had to stay one night in Frankfurt.
Salve,mi chiamo Vanessa Ramaj,ho 18 anni e ho partecipato al progetto Lions con un viaggio in Francia di circa 2 settimane. Sono partita dall’aeroporto di Roma Fiumicino e sono atterrata all’Orly di Parigi.
Il padre ospitante mi è venuto a prendere e siamo andati a casa,mi ha presentato la famiglia e mi sono ambientata. Mi ritengo molto fortunata perché sono state delle persone fantastiche,molto educate, diligenti, inclusive e ospitanti.
Dal 21 luglio all’8 agosto ho preso parte agli scambi giovanili recandomi in Francia. I primi 10 giorni sono stata ospitata da una famiglia super cordiale ed accogliente nella loro cittadina, Charleville Mezieres.
Con loro ho svolto molte attività ed ho anche avuto l’occasione di recarmi a Parigi e a Lilla in compagnia della mia Host-sister.
E’ stata un’esperienza unica soprattutto perché in quel periodo Parigi ospitava le olimpiadi, e quindi il clima della città era molto più festoso ed allegro.
Lions youth exchange was my first experience traveling without my family in fact I chose an European destination to feel less far from home.
France was actually like this and for us Italians it was a sort of cousin and I easily got used to their traditions and customs especially in family.
I received great attention and love both in the family and in the camp and there was a constant presence from the Lions, also in the small town where the camp was located all the inhabitants recognized us and were greeting to us guys last not last it was exciting and unexpectedly easy to make friends with the guys at the camp coming from all parts of the world with whom you immediately created a solid bond
This experience gave me the possibility to live in another family and learn to manage myself with the guys always with the supervision of the Lions.
I can really say that it was an educational experience that allowed me to mature and grow my own self-esteem and give me independence.
Dall'8 al 31 Luglio ho preso parte al progetto Lions e sono andata in Francia, nella zona delle Rhone Alpes.
La prima settimana sono stata accolta da una famiglia del posto, vicino Grenoble, che mi ha ospitato benevolmente e mi ha portato a conoscere alcune bellezze del posto (la stessa Grenoble, una mostra su Arcabas, la festa per la presa della Bastiglia,...).
Durante il mio scambio culturale in Bretagna ho avuto l’occasione di visitare l’intera regione scoprendone le tradizioni e i paesaggi. I primi 10 giorni li ho passati in vacanza in Ilê-de-Brehat con la famiglia che era molto disponibile, gentile ed entusiasta di ospitarmi; mi sono trovata molto bene con tutti i membri della famiglia e ho avuto modo di conoscere la loro cultura, specialmente culinaria.
Il campo è iniziato il 22 di luglio ed è terminato il 12 di agosto, 20 giorni veramente intensi!
I primi dieci giorni li ho vissuti in due famiglie stupende che mi hanno fatto vivere a pieno la cultura e il modo di vivere francese. Per quanto mi riguarda, oltre alle bellissime esperienze che le famiglie mi hanno fatto fare e di cui parlerò dopo, la caratteristica più interessante di questa parte del viaggio è stata il dover imparare a comunicare nonostante tutte le possibili barriere linguistiche che ci potessero essere.
Con entrambe le famiglie ho vissuto a Blaye, la cui cittadella interna è diventata patrimonio dell’UNESCO nel 2008.
I primi tre giorni sono stati molto intensi e mi sono ritrovato immerso in una realtà che non conoscevo, ovvero quella delle bande musicali.
Per puro caso quest’anno era il sessantesimo anniversario del gemellaggio tra la banda della città di Blaye e di una città tedesca.
Mi chiamo Alessandro Ognibene, e in questo report parlerò del viaggio che ho fatto nella regione della Bretagna in Francia, più precisamente nelle città di Rennes, con una host family, e Dinan con il campo Lions.
I primi 12 giorni, di questa esperienza, li ho trascorsi con la mia host family, nel piccolo paese di Le Rheu.
Il primo giorno quando arrivai, mi mostrarono la casa, la mia camera ma non facemmo nulla in particolare, i giorni successivi furono molto tranquilli ma allo stesso tempo pieni di novità. Nella mia host family vi era un altro ragazzo che stava venendo ospitato, era un ragazzo statunitense di nome Edgar, in quanto coetanei e compagni di avventura nelle stessa host family abbiamo subito stretto amicizia, i giorni successivi abbiamo conosciuto il resto della famiglia tra cui i due figli e i nonni, tutti sono stati molto gentili sia con me che con Edgar, ovviamente sentivo un po di nostalgia i primi giorni ma i due genitori erano bravi a distrarti, organizzando spesso visite in diversi paesi circostanti, viaggi al mare, stando fuori anche per la notte, e ogni sera facevamo dei giochi da tavolo, ne avevano più di 200, e alla fine riuscivamo a divertirci sempre insieme.
Questo viaggio mi ha permesso di osservare, la vita, la tradizione, il cibo di un paese differente dal mio, ovviamente non sono mancati momenti in cui mi sentivo spaesato, nostalgico e anche un po annoiato, ma questa esperienza mi ha aiutato in molti aspetti, perché mi ha permesso di poter vivere a tutti gli effetti una seconda vita in un’altro paese, e di osservare le differenze nella vita di tutti i giorni, quelle differenze che rendono ogni paese e ogni cultura nel mondo unici.
Tra le numerose gite che abbiamo fatto quelle che ho preferito sono state, la prima volta a Rennes, che distava circa 13 minuti da Le Rheu, e il viaggio al mare durante la festa nazionale della Francia.
Successivamente, dopo i 12 giorni trascorsi con la host family mi sono trasferito, per altri 10 giorni, ad un campo a Dinan, una città distante circa 40 minuti da Rennes, Il campo è stata la parte che io ho preferito di questo viaggio, principalmente perché si svolgevano un sacco di attività differenti, da gite in diverse città, musei, spiagge, ad attività sportive per esempio pallavolo e kayak.
Le gite che ho preferito sono state la visita a Mont Saint Michel, la visita al museo sulla Seconda Guerra Mondiale, in Normandia, e la spiaggia dello sbarco.
Oltre a numerosi tour vi erano anche molte attività che venivano svolte al campo, per esempio, una sera gli animatori hanno deciso di far cucinare ad ognuno di noi un piatto del nostro paese, e in totale al campo eravamo in 17 tra ragazzi e ragazze con 10 nazionalità diverse, con una sola cucina, quella sera è stata una delle più divertenti.
Una sera abbiamo anche organizzato una festa con ospiti i ragazzi di un’altro campo, molto utile per la socializzazione.
Ciò che ha reso indimenticabile questo soggiorno al campo, però, sono state le persone con cui ho condiviso quest'esperienza indimenticabile, a prescindere dai bellissimi luoghi storici e paesaggi visitati, era l’armonia creatasi nel gruppo che lo ha reso unico, andavamo tutti d’accordo, ci divertivamo e parlavamo dei nostri paesi di origine, c’era sempre qualcosa di cui parlare e tutti erano molto sociali.
Se potessi consigliare a qualcuno quest’esperienza lo farei, perché nonostante un po 'di ansia e timore, che è normalissimo avere all’inizio, ti cambia la vita.
Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno reso possibile ciò, dai Lions, dalla host family che mi ha ospitato, e agli animatori e ai ragazzi del campo.
On 8 July, full of excitement and joy, I embarked on my first solo trip to France, more precisely Rennes. My name is Marialucia Barbaro and I am 18 years old, and I was soon to have one of the most beautiful and formative experiences offered to me. I experienced the thrill of travelling alone, taking three planes, and learning what it is like without the constant guidance of an adult at your side. After landing in the Breton city, I spent the next 3 days in the city of Nantes, hosted and accompanied by the 2 daughters of the host family, who took me around the streets of the city.
Sono partito il 12 giugno, il giorno dopo la mia maturità, non ho avuto neanche il tempo di realizzare che la scuola era finita che ero già in treno con le valigie.
La destinazione? Camp Roger Dilon, in Francia.
Aver convissuto 3 settimane in un paese apparentemente molto simile all’Italia, mi ha portato a sviluppare un certo sentimento introspettivo, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto sociale e umano.
Dall’8 al 28 luglio sono stato ospitato in Francia, a Vichy; città nota per i suoi centri termali.
Questo viaggio si è sviluppato in due parti: durante la prima settimana sono stato ospitato da una famiglia di 4 persone che ha accolto –oltre a me- anche due ragazzi spagnoli, dalla quale sono riuscito a ponderare alcuni aspetti che potessero mettere in correlazione la cultura italiana da quella francese; notando che le sottigliezze sociali e culturali (soprattutto) che dividono i due paesi vicini vanno ben oltre la morale comune, e soprattutto scindono da stereotipi o luoghi comuni.
Sono Helena Pasi, ho 17 anni e questa era la mia prima esperienza coi Lions.
Sono partita il 16 giugno e ho trascorso le seguenti tre settimane in Francia.
Per la prima volta ho dovuto prendere l’aereo in completa autonomia, facendo anche scalo a Lione.
Ho passato l’intero viaggio di andata in ansia: dovevo trovare il gate giusto per il secondo aereo, sperare che non mi avessero perso il bagaglio, ricordarmi di ritirare il bagaglio al mio arrivo, trovare la mia famiglia ospitante, riuscire a farmi comprendere… sapevo che non sarebbe stato tutto così facile, soprattutto all’inizio, ma ero pronta a mettermi in gioco.
Sono arrivata a Biarritz verso sera e appena uscita dal ritiro bagaglio mi sono trovata davanti tre persone tra le più semplici che io abbia mai visto, pronte ad accogliermi come se fossi figlia loro. Ammetto che non ricordavo una parola del francese studiato alle medie, per cui mi sono buttata sul mio inglese che col passare dei giorni migliorava sempre di più.
Annecy, Haute-Savoie, Francia, questa è stata la mia destinazione per il mio primo Youth exchange con il Lions club.
E' difficile partire per un paese tanto vicino dove hai vissuto già sette anni della tua vita, è complicato prendere l'aereo pensando che un viaggio del genere probabilmente non porterà altro che la ripresa della lingua francese, ma di sicuro la cosa più semplice del mondo è stata ricredermi da tutte queste aspettative sbagliate, e portare nel cuore per il resto nella vita i ricordi di un'esperienza indimenticabile.
Questo scambio non mi ha solo permesso di riscoprire la Francia, rendendomi conto che quello che conoscevo era solo un granello di sabbia in mezzo a tante ricchezze, ma mi ha anche concesso di aprire la mente, mi spiego meglio.
Il campo di Perigord Noir in Francia è stato il mio secondo lions camp, l'anno scorso sono stata nel lions camp in Svizzera ed è stata un'esperienza meravigliosa.
Quest anno ho vissuto un'esperienza diversa da quella precedente.
Vi racconto il mese che ho passato nel Sud della Francia.
Nei primi 10 giorni sono stata ospitata dalla direttrice del campo Lions insieme ad altre tre ragazze. Iva dalla Serbia, Amanda dal Brasile ed Angel dalla Cina.
Ogni giorno c'era un'attività entusiasmante, la famigli ospitante ci ha accolto calorosamente, facendoci assaggiare ad ogni pasto una diversa specialità della cucina francese.
Con le altre ragazze siamo riuscite a mantenere sempre un certo equilibrio nonostante i caratteri eterogenei.Tra arrampicate sugli alberi, canottaggio nei fiumi e nuotate nei laghi la giornata più bella è stata quella in cui il marito della Camp Director, Laurent, ci ha portato in gita in barca sull'oceano atlantico.Non ero mai stata nell'oceano ed è stato bellissimo nuotare in quelle acqua così diverse da quelle del mare Adriatico.
“È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria”.
Questo sosteneva secoli fa il francese Voltaire.
Ebbene, aveva ragione. E niente nei miei pochi anni di vita me lo ha fatto capire più di questo scambio in Francia.
Partito dal piccolo aeroporto fiorentino da solo e senza sapere cosa aspettarmi, come avendo rimandato di giorno in giorno il pensiero sull’esperienza che stavo andando a fare, il primo ‘trauma’ è stato l’arrivo allo Charles de Gaulle.
Ero in un paese straniero, senza conoscerne la lingua e senza aver mai usato prima l’inglese per un periodo così lungo e, soprattutto, ero in un aeroporto enorme con troppi gate e nessun punto di riferimento. Ma fin da subito sono stato accolto con tutte le premure da un Lion che mi ha accolto e mi ha poi spedito ad aspettare una ragazza estone che arrivava in un altro punto del gate. Ed ecco che con questa ragazza è avvenuto il primo scambio. Di opinioni, di passioni, di tradizioni e, nel campus dieci giorni dopo, di affetto e di amicizia.
Quando rappresentanti del Lions sono venuta nella mia scuola e con un filmato molto coinvolgente hanno parlato di questa opportunità che ci veniva data mi immaginavo già seduta in aereo verso chissà quale meta perché io credo che viaggiare sia una una delle esperienze più belle che si possa fare e così presentai la mia domanda con molta speranza nel cuore.
Dopo qualche mese fui chiamata e avvisata che c'era un posto libero per me sulle Alpi francesi.
Non stetti a pensarci troppo perché come potevo giudicare un paese senza averlo mai visto?
Così accettai.
Sono partita da Bologna il 21 luglio con tanta curiosità nei confronti del mio terzo viaggio con i Lions, una nuova avventura in una parte della Francia che non conoscevo, una zona ricca di bellezze e tesori che si nascondono nei paesaggi, nella cultura e nelle persone.
Arrivata all’aeroporto di Marsiglia ricordo il mio incontro con la mamma della mia famiglia: Maria, una persona gentile mi ha accolto con il sorriso e con cui mi sono subito sentita a mio agio. Maria mi ha ospitata a casa sua ad Arles e nel tragitto da Marsiglia a questa piccola città, ho notato come il paesaggio della Provenza sia ricco di vegetazione e di grandi spazi di campagna e di quella luce gialla che Van Gogh dipinse nei suoi quadri, poiché visse in questa regione.
Una volta arrivata a casa ho conosciuto suo marito Jean-françois, più tardi durante i dieci giorni a seguire, la loro figlia perché precedentemente si trovava in campo in Turchia.
Il soggiorno presso la famiglia è stato molto interessante: Maria mi ha mostrato moltissime cose come il bellissimo giro notturno nelle zone circostanti ad Arles, oppure la visita della città di Montpellier, sicuramente ho stretto un legame molto bello con lei nei momenti in cui abbiamo parlato di più.
Ho avuto inoltre l’occasione di visitare il centro storico di Arles, si tratta di una città ricca di monumenti romani e quindi rimani davvero sorpresa nel camminare per le strade di una cittadina così piccola e trovare un teatro romano, un anfiteatro, e molto altro. Per non parlare dei numerosi riferimenti e spazi dedicati a Van Gogh, la Fondation Van Gogh ad esempio o i vari punti della città dove è possibile vedere i paesaggi che rappresenta nei suoi quadri.
Sono partita da Torino caselle il 4 luglio di quest’estate e devo confessare che avevo una gran paura.
Paura per il mio primo volo, per la mia prima volta all’estero e per il mio primo scambio.
Durante il viaggio molte erano le domande che mi facevo.
Arrivata all’aeroporto Paris Charles de Gaulle, l’accoglienza calorosa della famiglia ha subito cancellato ogni mio dubbio. Ero lì e dovevo godermi tutto fino in fondo! E così è stato.
Insieme a me la famiglia ospitava anche una ragazza austriaca di nome Pia con cui ho legato parecchio.
La graziosa casetta in cui ci hanno accolte si trovava a Gouvieux, un piccolo paesino nel nord della Francia.
Non ci hanno mai dato modo di annoiarci e ogni giorno si scopriva qualcosa di nuovo. Da una città, a un gioco, a un piatto tipico. Ho amato moltissimo la semplicità di questa famiglia e da loro ho imparato molto.
Sono sempre stati gentili e disponibili per qualsiasi cosa.
Ricordo ancora quanto fossi spaventata la sera prima di partire.
Avevo paura del mio viaggio in aereo, della mia permanenza in famiglia, del mio incontro con gli altri ragazzi del campo.
Saluto tutti i miei parenti e vado a letto, ma non riesco a dormire.
L’ansia è troppa.
D’istinto raggiungo il mio balcone e alzo gli occhi al cielo.
Mai prima d’allora avevo prestato così tanta attenzione a quella volta luminosa che ci sovrasta ogni sera.
Ricordo le stelle di quella notte.
Strane.
A mia insaputa quelle stelle mi avrebbero accompagnata per tutto il mio soggiorno in Francia ed anche al mio ritorno in Italia.
Le stesse stelle che, quella notte, mi hanno cullata e mi hanno fatto trovare il coraggio di affrontare una nuova avventura: lo scambio giovanile Lions, direzione Provenza.