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Quest’anno ho intrapreso la mia prima esperienza di scambio e campo giovanile Lions, con meta la Francia. Nonostante fossi stata delusa dalla meta (poiché, avendo visitato la Francia in diverse occasioni avevo il desiderio di esplorare nuovi Paesi e nuove culture), ho deciso di provarci e, seppur con alcune difficoltà, hoavuto un’esperienza indimenticabile.
Sono partita in data 1/07/2018 da Brindisi con scalo a Roma. Per problemi in aeroporto ho rischiato di perdere la coincidenza da Roma, ma fortunatamente ero in contatto con Marzia, una ragazza italiana assegnata al mio campo, e con la mia host family, che si sono mobilitati immediatamente.

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Partecipando a un concorso organizzato dal Lions Club nella mia scuola, ho vinto la possibilità di prendere parte, per tre settimane, agli scambi giovanili all’estero con destinazione una città europea.
Verso Febbraio 2017, mi è stata comunicata la meta del mio viaggio: la Francia e più in particolare la regione dell’Aquitania la cui capitale è Bordeaux.
Prima di partire, sinceramente avevo molti dubbi nutriti dai soliti pregiudizi che si hanno nei riguardi dei Francesi. Ma dopo questa esperienza, posso assolutamente confermare che ciò che ho vissuto è stato totalmente diverso da ciò che ci si aspetta.
I Francesi sono persone dalla mentalità aperta, disponibili ad ascoltare e a parlare una lingua diversa dalla loro. Per risolvere un problema non si pongono mille domande ma cercano di poter subito giungere a una soluzione. E poi sono soprattutto persone con una personalità piena di brio e spensieratezza, volta al puro divertimento.
Forse è proprio questo aspetto che ho apprezzato maggiormente del loro carattere. 

La mia esperienza di scambio giovanile con i Lions prevedeva un soggiorno in Francia dal 27 luglio al 17 agosto, unicamente in famiglia. Sono sicura mi sarebbe piaciuto molto partecipare anche al campo ma purtroppo, non avendo ancora 18 anni, non mi è stato concesso. In ogni caso sono abbastanza contenta della mia esperienza.

Il giorno in cui sono arrivata a Bordeaux mi ha accolta Isabelle insieme ad una ragazza irlandese, Megan (anche lei in viaggio con i Lions), con cui ho legato molto nonostante abbiamo trascorso insieme solo quattro giorni. Anche Isabelle e suo marito sono stati gentilissimi e hanno sicuramente contribuito a darmi la “spinta” per vivere davvero con positività il resto del viaggio.

Il mio viaggio in Francia è iniziato il 15 Luglio con partenza da Roma.
Per me è stata la prima esperienza ed ero alquanto  emozionato perchè partivo per un nuovo paese, ospite di persone che conoscevo solo virtualmente.
Partito da Roma ho fatto scalo a Parigi dove ho avuto una breve discussione con lo staff dell’air france prima della partenza.  
Arrivato a Nantes mi hanno accolto i miei host-parents. I primi 10 giorni li ho trascorsi tra Guerande (la città dove vivono), casa dei nonni insieme al resto della famiglia, qualche gita fuori porta e pomeriggi con gli amici della mia host-sister Morgane.

Per prima cosa vorrei ringraziare il Lions Club per avermi dato l’opportunità di passare tre settimane in Francia e di vivere un’esperienza che non scorderò mai.
Il 22/07/17 sono partita da Milano Linate con destinazione Marsiglia, facendo però scalo a Francoforte. Al mio arrivo a “les arrivées” in aeroporto ho trovato Romain, il figlio della famiglia che mi ha ospitato per dieci giorni, Vladislav, un ragazzo moldavo che è restato con me presso la famiglia Aubert, e la nonna del ragazzo francese.
Dopo aver passato un’ora in macchina conoscendoci e ridendo siamo arrivati a Rousset, un piccolo paese situato nelle vicinanze di Aix-en-Provence. Subito ci ha accolto Laurance, la mamma di Romain, e Raphael, il figlio più piccolo. Nei giorni successivi sono arrivati anche Cecile e Baptiste, mentre sfortunatamente il padre ha avuto dei seri problemi di salute e non ho avuto l’opportunità di conoscerlo.
Il primo giorno lo abbiamo passato nella spiaggia di Cassis con altre due ragazze del camp Giulia e Srishti. Anche loro sono state ospitate da una famiglia di Rousset, ed è per questo motivo che abbiamo legato così tanto durante le tre settimane.

In tutta sincerità' quando mi è stato comunicato che la mia destinazione sarebbe stata la Francia non stavo proprio scoppiando di felicità
Io speravo di andare alla scoperta di culture diverse paesi lontani… e la Francia non mi sembrava l’ideale tanto più quando all’incontro con gli altri ragazzi del mio distretto ho sentito le loro destinazioni. 
Ma non potevo essere più nel torto.   
Dopo giorni a chiedermi come sarebbe stato il 22 luglio. il giorno della mia partenza è finalmente arrivato
Dopo una notte insonne e una mattinata in preda all’agitazione mi sono finalmente imbarcata sul volo con destinazione Marsiglia Provenza.
Al mio arrivo ho†trovato Caroline, la mia host mom ad aspettarmi, emozionata quanto me.
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Sabato 24 Luglio sono partita dall'aeroporto di Milano Malpensa per raggiungere la città di Bordeaux e iniziare una nuova esperienza con gli scambi Lions.
Con molta sorpresa e grande felicità, il figlio della mia host family francese era Antoine, uno dei ragazzi che era stato con me al Camp Kanga in Australia, proprio l'anno scorso.
Mai mi sarei aspettata di rivederlo, ma soprattutto di essere ospitata proprio a casa sua !
Antoine vive con i due genitori e il fratello Thomas in una radiosa casa nella città di Puy d'Arnac, nella regione della Corrèze francese. Questa regione in piena campagna è caratterizzata da strade tortuose con innumerevoli curve, costeggiate da una meravigliosa flora.

In data 22 luglio 2016 ha avuto inizio il mio viaggio, direzione Marsiglia (Francia).
E’ stata per me la prima esperienza di Campo Lions e non sapevo assolutamente cosa aspettarmi.
Se avessi potuto scegliere la meta, probabilmente la Francia sarebbe stata una delle ultime; sono cresciuta con la convinzione che i francesi fossero un popolo eccessivamente patriottico e nazionalista, tanto da essere poco aperto nei confronti degli stranieri e dunque poco propenso ad interloquire con gli stessi.
Sono dunque partita con la consapevolezza (infondata, dato che mi ero da sempre preclusa la possibilità di interfacciarmi con un francese) e il timore di essere rifiutata dal popolo francese.
Non a caso ho, dunque, intitolato il mio report “ viaggio al di là dei confini italiani e mentali”…

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Quest’ estate io, Alice Santarossa, ho avuto la possibilità di partecipare al programma “Campi e scambi giovanili” organizzati da Lions club International. La mia destinazione fu la Francia, più precisamente la regione Rhone- Alpes. Ad ormai un mese da questa fantastica esperienza, vorrei riassumere brevemente le innumerevoli e fantastiche occasioni vissute durante il mio soggiorno in Francia. Ospitata da una fantastica famiglia francese, la prima settimana ho vissuto dei piacevoli momenti quotidiani e di convivialità tipica transalpina, assaporando anche dei piatti locali squisiti. Ho potuto visitare la città di Grenoble, e la montagna Charmont-Som.

Credo che porterò per sempre vivo nel mio cuore il ricordo di un’estate insolita, trascorsa all’insegna dell’amicizia, del buon umore e di tanta spontaneità.. un’estate che mi è stata resa speciale dal Lions Club e dall’indimenticabile esperienza vissuta in Francia in compagnia di gente genuina e tanto disponibile che mi ha accolta sin dal primo giorno come fossi una loro figlia.Il soggiorno per me si è svolto in due tempi: una prima settimana presso un castello incantevole della nobile famiglia De Torcy e le seconde due, in un college sito in Alençon con 22 ragazzi della mia età provenienti da tutto il mondo.
Durante la prima settimana ho vissuto emozioni fantastiche in compagnia della mia amica italiana Giovanna che ha vissuto in casa con me. Questi primi sette giorni non sono stati tutti rose e fiori. In famiglia ho incontrato molte difficoltà nella comunicazione.. nessuno dei miei familiari infatti parlava inglese e malgrado la mia voglia di comunicare fosse tanta, non sono mancati problemi di comprensione!

L’esperienza che ho vissuto quest’estate in Francia, con i suoi lati positivi e negativi, è stata per me un momento di crescita personale. Ho dovuto, infatti, affrontare difficoltà di carattere organizzativo che, se in un primo momento mi hanno fatto preoccupare parecchio, alla fine si sono rivelate, una volta superate, solo fattori che inducono ad avere più sicurezza.
D’altra parte situazioni entusiasmanti hanno caratterizzato il soggiorno, consentendomi di conoscere nuove persone, visitare luoghi e approfondire tematiche, in parte sconosciute.  La prima settimana l’ho trascorsa in una famiglia, formata da marito e moglie anziani ma molto attivi, che vive in una piccola cittadina chiamata Elbeuf, poco lontana da Rouen, in Normandia.

Era un giorno di metà marzo, ero in classe, ora di buco. I ragazzi non prestano mai attenzione alle circolari, me compresa, figuriamoci durante un’ora di buco. Quel giorno però l’ho sentita, anzi ho sentito solo tre cose: “riservato ai maggiorenni del quarto anno”, “necessaria la conoscenza dell’inglese e del francese”, “tre settimane di viaggio in Francia offerte dal Lions Club”. Sarà che ognuna di queste tre cose mi toccava da vicino - avevo appena compiuto 18 anni, proprio il settembre precedente avevo deciso di cominciare a studiare il francese come terza lingua e adoro viaggiare -, ma sta di fatto che mi sono risvegliata dal torpore dell’ora di buco e mi sono fiondata in segreteria a fare domanda - poco speranzosa, la fortuna non è mai stata il mio forte. Dopo soli due giorni ricevo contemporaneamente una convocazione dal preside ed una telefonata dal sg. Fabrizio Carmenati, membro Lions, che si congratulava con me per aver vinto il concorso.

Il mio soggiorno in Francia, precisamente in Normandia, è iniziato il 30 giugno ed è terminato il 21 luglio. 
Si è svolto inizialmente in famiglia, a Rouen, composta da persone meravigliose. Mi sono sentita parte integrante della loro famiglia e si sono personalmente occupati dei nostri problemi, delle nostre perplessità ed hanno organizzato le nostre uscite e visite a Etretat, Dieppe, Le Havre, Parigi, Rouen... Abbiamo anche assistito ad una della tappe del Tour de France!
Dividevo la mia camera con una ragazza slovena, Tajda; a Rouen vi erano altre famiglie ospitanti con cui abbiamo condiviso tutte le nostre gite e la maggior parte dei pasti. 

Quando in primavera il responsabile degli scambi giovanili mi ha comunicato che la mia meta sarebbe stata la Francia, ho pensato che non sarebbe stata un'esperienza così interessante come quella vissuta l'anno precedente in Finlandia.
La Francia è una meta poco "esotica", è un paese che pensavo di conoscere bene e, soprattutto, è l'unica nazione la cui lingua officiale per gli scambi è il francese, che non praticavo da un pezzo.

Carissimi Lions
Innanzi tutto vi ringrazio caldamente per avermi dato quest’enorme opportunità: ho conosciuto molte persone interessanti con le quali sono rimasto in contatto e allo stesso tempo ho ampliato notevolmente la mia conoscenza della lingua francese.
Un particolare ringraziamento a Mario Nicoloso che conosco da quando avevo 3 anni e la cara moglie Annamaria mi teneva in braccio. GRAZIE MARIO!

Il mio viaggio è cominciato dall’Aeroporto di Venezia e una volta arrivato a Lione ho preso un bus e dopo qualche ora ero ad Annecy dove avrei conosciuto la mia famiglia e gli altri giovani del Campo.

Nel 1943 il cantante francese Charles Trenet cantava la canzone “Douce France”, un brano che non era soltanto un insieme di orecchiabile melodia e rime, ma un vero e proprio inno alla Francia e alla sua meravigliosa gente.
Ogni qual volta ripenso al mio primo scambio giovanile Lions, non mi vergogno di affermare che il cuore mi si riempie di nostalgia.
Quando la scorsa estate sono partito alla volta di Parigi con destinazione finale Amiens (piccola città nella Francia del nord), mai avrei immaginato di poter vivere una così magnifica esperienza, un’esperienza che difficilmente potrò scordare.
Giunto a destinazione sono rimasto positivamente colpito e sorpreso dall’accoglienza della famiglia che mi ospitava.
Sin dal primo momento, infatti, tutti i membri della famiglia si sono rivelate persone a dir poco squisite che per tutta la settimana trascorsa insieme si sono prodigate per farmi sentire a pieno titolo un componente del loro nucleo condividendo con me la loro quotidianità.
Grazie a loro ho potuto mettere in pratica quanto appreso dopo anni di studio della lingua francese ma soprattutto vivere appieno nella cultura francese partendo anche dagli aspetti più semplici come, per esempio, quello gastronomico. 
Ma il loro spirito di ospitalità è andato oltre, poiché mi hanno fatto visitare e scoprire luoghi e peculiarità che solo persone native di una terra potevano conoscere.

Il soggiorno passato con la famiglia è stato magnifico; abbiamo fatto moltissime attività, le più emozionanti sono state:  la velotrain, un percorso su rotaie alla scoperta del paesino di Boucieu-Le-Roi .

Nella mia scuola ogni anno le classi quarte partecipano a un concorso, dove ogni studente deve scrivere un testo su un determinato argomento e quest'anno la traccia data era "lo spreco alimentare".
L'aspetto interessante, soprattutto per una ragazza come me che studia le lingue, è la possibilità di vincere, grazie al Lions club, un soggiorno all'estero di circa 20 giorni.
Ahimé non sono una dei vincitori, ma sono stata ripescata dal momento che un'altra ragazza si era ritirata....ed è così che è iniziatala mia avventura di 3 settimane in Francia, più precisamente ad Amiens, città non molto distante da Parigi.

Dal 27 giugno al 19 luglio ho trascorso bellissime giornate in Francia: il periodo si divideva nel seguente modo: una prima settimana i numerosi giovani coinvolti sono stati accolti in famiglia privata (che poteva ospitare uno solo o anche due ragazzi insieme) e le successive due settimane tutti insieme con gli animatori, alloggiando in varie strutture in base al luogo che dovevamo visitare. 
La prima settimana, per me presso la famiglia Picaud, è stata magnifica perché ho potuto osservare e comprendere la vera quotidianità e l’ospitalità che possono offrire le famiglie Lions a noi giovani ragazzi che per un’ intera settimana siamo stati accolti come figli. 
Io, con la mia famiglia di accoglienza, abitavo in un piccolo paese di Voiron chiamato Rives, a Nord-Ovest di Grenoble. Dopo una serata di accoglienza comune da parte dei Lions di Annecy per illustrarci brevemente il programma e la rispettiva famiglia ospitante abbiamo potuto iniziare a banchettare e chiacchierare con la famiglia e gli altri ragazzi venuti da ben 19 Paesi e di 3 continenti differenti; una miriade di culture,tradizioni, lingue diverse quella sera pullulavano nell’aria, in quella calda serata ad Annecy le Vieux. 

La mia avventura in Francia inizia il 3 luglio, quando mia mamma mi porta alla stazione dei treni di Reggio Emilia: da lì passerò 5 lunghe ore tra un treno e l’altro, ore cariche di tensione mista a tranquillità, perché avendo già viaggiato con i Lions sapevo che non sarei stata lasciata da sola un attimo.. Arrivo a Ginevra dove un responsabile mi viene a prendere insieme a due ragazze appena arrivate che saranno poi nel mio camp. Partiamo in direzione Annecy, dove, una volta visti gli altri ragazzi del campo, tutti ospitati al ristorante La Mascotte, conosceremo le nostre famiglie e ci presenteremo brevemente.

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