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La première chose quej’ai pensé quand j’ai su du voyage a été: je ne pourrai jamais faire ca! Ca n’étais pas facil, mais je l’ai fait et on a été une de le plus belles expériences de ma vie.

Tout est commencé le 3 de Juillet: quelque instant avant de monter sur le train, je crois que je me suis sentie pour la premiére fois dans ma vie perdu : j’ai fait un grand soupir, j’ai pris mon courage et je suis partie pour mon premier (J’éspere de beaucoup) voyage en France.

“Perfetta”. Questo è l'aggettivo che nella pochezza di otto lettere esprime l'immensità di quella che è stata una delle esperienze più incredibili e significative della mia vita; quando poi si va a ripensare al soggiorno in Vichy non resta che l'infinita voglia di ringraziare una ad una le persone che hanno possibile un tale evento. Non conoscendone però ciascun membro, mi limito a ringraziare con il cuore piu sincero il Lions Club; ringraziare per averci dato l'opportunità di aprire la nostra mente ad altre culture, altre tradizioni, usi e costumi, i quali, non sono spesso cosi scontati.

Sono partita da Torino il 6 Luglio e, dopo circa 9 ore di viaggio in treno, sono arrivata alla stazione di Vichy nel tardo pomeriggio dove sono stata subito accolta da due membri del Lions Club di Vichy. Insieme a loro vi erano due ragazze, una Svedese e una Norvegese, e un ragazzo Spagnolo ed è stato subito emozionante in quanto non vedevo l'ora di entrare in contatto con ragazzi di altre nazionalità. Ci siamo diretti al Camp Roger Dilon e arrivati in loco, dopo esserci presentati con altri ragazzi e con le animatrici, siamo stati subito collocati nelle nostre camere.

Raccontare un’esperienza simile attraverso un reportage non è per niente semplice . Inizio dicendo che per me questo è stato un viaggio indimenticabile sotto molti punti di vista : ho avuto l’opportunità di poter convivere con delle persone che hanno vite , culture, modi di pensare molto differenti tra loro e soprattutto da me ..

Se dovessi descrivere questa esperienza con due parole la definirei ‘unica’ e ‘formativa’.

Unica per le tante esperienze che sia le famiglie sia l’organizzazione del Campus mi hanno fatto vivere. Tra le più belle ne cito alcune: visita in una “cava” di Champagne, partecipazione ad una delle sessioni del festival internazionale di musica d’organo tenutasi nella cattedrale di Boulogne, tour in un giorno di tutto il nord della Francia grazie a una delle famiglie che mi ha ospitato conclusosi in un famoso ristorante a Le Crotoy, visita presso Chantilly di uno dei castelli più belli del centro della Francia ovviamente con annessa degustazione della celeberrima crema del posto.

Per non parlare del cibo, una tra le mie principali passioni ben assecondata in Francia; già il cibo, unico linguaggio internazionale dei primi giorni: basta dire che già durante il terzo giorno di soggiorno mi sono ritrovato in una moderna cucina a cucinare per la famiglia che mi ospitava dei piatti italiani.

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