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Per 3 settimane sono stata ospite di una famiglia che abita in campagna, a 15 minuti in macchina dalla città più vicina e a 2 ore da Melbourne.
La famiglia è stata davvero disponibile e gentile: mi hanno portato a visitare la zona circostante e le città vicine e, anche se non siamo andati lontano, abbiamo visto molte cose tra cui laghi, parchi, fiumi.
La famiglia era composta da 8 persone: i 2 genitori e 6 figli e tutti sono stati molto dolci, mi hanno fatto sentire parte della famiglia. I 2 figli più piccoli, di 9 e 6 anni volevano sempre giocare e sono uscita un paio di volte con la figlia più grande di 19 anni.

Il Danube Camp é stato incredible proprio come l'intera esperienza in Serbia.
Lo staff ed i miei compagni erano molto amichevoli e aperti al confronto con persone di culture diverse, e grazie soprattutto a loro ho potuto godere di un'ottima atmosfera.
Tutte le attività che ho svolto durante il campo erano molto interessanti e particolari e perciò non mi sono mai annoiata.
La mia attività preferita durante il campo è stata il giro in nave sul Danubio.
La mie esperienze con le due famiglie ospitanti sono state entrambe ottime anche se molto diverse.
Con la mia prima famiglia sono stata a visitare il centro di Novi Sad e sono andata anche all'Exit Festival. Mi trovavo in un appartamento con la mia sola Host Sister Sonija. Ho incontrato alcuni suoi amici e ho pure assistito ad una lezione di chimica nell'università di Novi Sad.
Con la mia seconda Host Sister ho visitato tutti i musei di Novi Sad e ho provato il cibo tipico serbo. Mi trovavo in una casa con sua sorella e sua madre. Sua madre non parlava inglese ma lei mi ha aiutato a imparare a leggere l'alfabeto ciricco e qualche parola in serbo.
Infine voglio solamente dire che é stata un'esperienza fantastica, probabilmente una delle più belle che abbia mai fatto.
Grazie di tutto Lions Club.
 
 

 

 

 

brasile1

I will start this report as Daniela (my camp director) did before every conversation, ‘Dear Ladies and Gentlemen’, it is hard for me to put into words how much this trip meant to me. It all started on June 28th when I left Canada. After 13 hours of traveling I arrived at Bologna. I was then sent to a wonderful host family in Modena for 3 days. They were really nice and showed me their beautiful town. They also took me to see their horses and I was able to meet a lot of their friends. They took time to show me old architecture and showed me lots of old churches. After this host family, I was sent to another one for 11 days which I didn’t do much with. I luckily was placed with another girl from Norway who was going to Campo Emilia with me. We spent a lot of time together and got to know each other really well. They did send me to Venice for a day, which was a really cool experience.

Quest’anno ho finalmente preso la decisione di intraprendere quest’avventura: sono stato sempre in dubbio negli anni passati se fare o meno quest’esperienza e ora posso dire che è una delle esperienze più belle che possano mai capitare nella vita di un ragazzo.
Tutto è cominciato il 30 Giungo 2019 dall’aeroporto di Napoli, anche questa una nuova esperienza: prima volta in aereo e prima volta all’estero. Ero in partenza per l’Estonia, paese che non era tra le mie preferenze, infatti inizialmente ero un po’ scettico ma posso assicurarvi che è un bellissimo paese, con delle persone fantastiche con un forte senso di patriottismo e di senso di gruppo e una cultura davvero suggestiva.
I primi dieci giorni in Estonia li ho passati insieme alla mia host family e a Christian (ragazzo danese che sarebbe venuto anche al campo con me). Riguardo la mia host family mi considero davvero fortunato perché era formata solo da una ragazza ventunenne, Birgith, quindi abbiamo passato i nostri giorni insieme in modo diverso, non solo visitando musei (come quello delle scienze a Tartu, l’AHHAA), ma divertendoci insieme ad altri suoi amici tutte le sere, giocando insieme e vedendo film. Abbiamo giocato ad uno degli sport più importanti in Estonia, il disc-golf e rotolato per dune di sabbia. Insieme a noi c’era sempre Mariliis, un’altra ragazza che fa faceva da host family, e Saska, una ragazza serba che sarebbe stata al campo con noi.

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La mia esperienza di scambio è avvenuta dal 6 al 28 Luglio nel sud del Brasile.
Durante le prime due settimane sono stato ospite di un’allegrissima famiglia nello stato di Rio Grande do Sul a poi chilometri da Sobradinho, una cittadina dove ho potuto incontrare sin da subito 7 degli altri 27 ragazzi che successivamente avrebbero preso parte al campo.
Per noi 8 stare con le nostre host families è stato semplicemente incredibile; ognuna delle famiglie organizzava attività diverse ogni giorno e il nostro piccolo gruppo si teneva sempre unito, così, oltre a visitare varie scuole e interagire con la popolazione locale prendendo parte alle loro abitudini e tradizioni, abbiamo anche sperimentato il vero spirito Brasiliano passando le giornate andando a cavallo, scalando montagne, scoprendo cascate e allo stesso modo andando a delle feste quando il sole calava.

Indimenticabile.
Questa è solo una delle parole per descrivere questa breve ma intensa esperienza che mi ha fatto vivere innumerevoli emozioni. Appena partita non sapevo assolutamente cosa aspettarmi e lo ammetto, in me c’era un po’ di agitazione essendo comunque il mio primo viaggio da sola. Questa agitazione fortunatamente è sparita quasi immediatamente, lasciando spazio alla felicità e all’eccitazione di cominciare questo nuovo capitolo della mia vita. La felicità è stata una delle emozioni prevalenti in tutto questo viaggio, accompagnata dalla tristezza che si insinuava dentro di me quando ero costretta a salutare le persone che ho considerato “famiglia” durante la mia permanenza in Moldavia.

Volenamo ringraziare per l'occasione che ci è stata data di partecipare a questa bella esperienza degli scambi giovanili.
Noi abbiamo ospitato Andrew, un ragazzo bielorusso.
É stato insieme a noi qualche giorno al mare, in montagna e a Bologna.
In particolare si è commosso sulle Dolomiti perché non era mai stato né in montagna né in cabinovia. É stata una bella esperienza sia per me e mio marito sia per i miei figli.
Nel rinnovare la nostra disponibilità ad ospitare anche per la prossima estate, volevo dirle che mi piacerebbe molto che anche i miei figli potessero avere questa bella opportunità. 

Famiglia Monachini e D'Errico

Ho alloggiato nella città di Horsham, Victoria in Australia.
Ho condiviso questa esperienza con una ragazza di Taiwan che è diventata come una sorella.
La host family e il club lions della città sono stati molto accoglienti e disponibili nel farci conoscere la cultura e il territorio australiani e ci hanno fatto sentire come a casa.

Sono Beatrice e in questa lettera potrete rivivere con me la mia avventura di 1 mese in Canada.
Tutto è cominciato il 29 giugno: sono partita con due valigie, tanta ansia, paura, ma anche tanta curiosità e voglia di incontrare una nuova cultura e quella che sarebbe diventata la mia seconda famiglia.
Sono arrivata la sera e perciò ho passato la notte insieme ad alcuni ragazzi  (che avrebbero partecipato al campo con me) nella casa di uno dei responsabili. La mattina successiva una coppia passò a prendere me e un’altra ragazza, dalla Francia, (con cui sarei stata in famiglia insieme) in direzione di Clinton, una piccola città dove la famiglia era lì ad aspettarci.

22 Giugno è la data di inizio di una delle esperienza più fantastiche della mia vita.
La mattina i miei genitori mi accompagnarono all'aeroporto di Napoli, non avevo molta ansia all'inizio, a differenza di mia madre che aveva mille paranoie.
Il panico, però, mi è salito quando, ormai sola, stavo per imbarcarmi, quando le persone iniziavano a parlarmi in inglese e soprattutto all'arrivo a Dublino.
Mi tranquillizzai quando incontrai Ann Marie, la responsabile del mio camp, che mi accolse a braccia aperte e con calma mi spiegò varie cose e mi portò a conoscere altri due partecipanti.
Fin dal primo momento sono stati tutti molto gentili con me, specialmente Shauna che il primo giorno ha fatto di tutto per diventare mia amica, nonostante la mia confusione causata dalla stanchezza. 

Ciao a tutti! Mi chiamo Gabriella e il 9 Luglio sono partita per la Norvegia, per un camp della durata di tre settimane sul lago Mijosa, il lago più grande del paese.
A malincuore, però, devo ammettere che questa esperienza non ha corrisposto alle aspettative.
Ma partiamo dall’inizio; la struttura in cui siamo stati accolti era abbastanza piccola e semplice, ma comunque accogliente e carina, e i primi giorni sono stati molto promettenti, dal momento che i responsabili del camp ci hanno portato per due giorni ed una notte in un cottage in montagna, senza alcuna connessione internet e completamente immersi nella natura; li abbiamo mangiato tutti insieme in tenda, scalato una montagna, visitato un museo e cantato e suonato attorno al fuoco, e sono stati due giorni rilassanti e divertenti.
Pochi giorni dopo siamo poi andati in un parco nazionale e abbiamo scalato una montagna di 2000 metri: impresa stancante ma, per la vista che è apparsa ai miei occhi dalla cima del monte, posso dire che la rifarei altre mille volte.

First of all, I would like to sincerely thank you for the great time I have spent at the Camp Reggio Emilia.
It has been the adventure of my life, which I will never forget.

On the 11.7. the adventure of my life began.
After my first flight alone, I arrived at the Rossena Castle in Reggio Emilia, where I was to live for the next 10 days.
There I met the other camp participants. These came from all over the world and fortunately we all got on well right away.
After getting acquainted with the camp rules, we moved into our rooms. I shared mine with 8 other girls. That is a big number but nevertheless it wasn’t as disturbing as I imagined it to be.

 23 giugno 2019, ore 7:50, sono in aeroporto, sola, se non per un ragazzo, praticamente sconosciuto, che parteciperà al mio stesso campo, direzione Atlanta, GA.
14 luglio 2019, ore 15:30 ora locale, sono di nuovo in aeroporto, direzione Milano.
Cosa sia successo nelle tre settimane di mezzo? non lo so spiegare nemmeno a me stessa.
L’aereo, quella piovosa domenica di giugno, è arrivato in anticipo e così, ad aspettarmi in aeroporto, non c’era la mia famiglia ospitante, ma solamente Becky, la mia amatissima Becky, responsabile degli scambi per il Lions club di Atlanta, che, insieme al suo fantastico marito Jim e ai suoi figli, ha mosso mari e monti per rendere l’esperienza di noi 15 scapestrati semplicemente perfetta.

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Era il 12 luglio quando sono partita un pó impaurita da quello che mi sarebbe aspettato, essendo la mia prima esperienza lions...
Arrivata in Slovenia la  famiglia si è presentata subito molto disponibile e gentile e questo mi ha aiutato tanto, mi sono adatta facilmente a tutte le loro abitudini tanto da diventare un membro della stessa famiglia.
Mi ero affezionata molto, tanto  che non volevo lasciarle per andare nel campo, senza sapere che mi sarebbero aspettati i 10 giorni più belli della mia vita che porterò sempre nel cuore.
I primi due giorni  nel campo sono stati duri perchè ti ritrovavi a dover confrontarti con persone che non avevi mai visto e per di più di altre nazionalità, abbiamo fatto tanti giochi per imparare a conoscerci e lo staff in questo ci ha aiutato molto perchè ci ha unito.

Questa è la mia prima esperienza con gli scambi giovanili Lions, per questo motivo non sapevo cosa aspettarmi.
Quando la mia host family mi contattó per la prima volta ero contentissima e ancora di più dopo la calorosa accoglienza ricevuta.
Ho trascorso una settimana indimenticabile con loro, per questo è stato molto difficile salutarli.

Alessandra

3 luglio 2019 , erano le 6 del mattino, lasciavo Napoli con un po' di malinconia, lasciavo famiglia e amici per poi andare in Serbia da persone estranee, mai viste, con cui dovevo condividere tutto.
Non sapevo come avrei dovuto comportarmi, cosa fare, se ne fossi stato capace.
Ma una volta arrivato ho trovato persone che mi aspettavano a braccia aperte e con un sorriso come se stessero aspettando qualcuno di veramente importante.
In quei giorni mi sono sentito a casa, avevo amici, una famiglia che mi dava tutto (non sotto il punto di vista materiale) e un fratello fantastico.
La prima host family è riuscita a trasmettermi un po' della loro cultura e il pensiero di quella popolazione : l'attaccamento alla propria terra, la ricerca della felicità che si trova nel piccolo e non sempre nell'esagerazione e la famiglia che è sempre al centro di tutto. 

Domenica 23 giugno 2019 Aeroporto di Milano Malpensa salgo su un aereo per un viaggio che avrebbe dato una svolta alla mia vita.
Boeing 747 destinazione: Atlanta, Stati Uniti.
Per la prima volta esco dall’Europa in viaggio verso un continente che avevo sempre sognato di visitare, per il suo fascino, la sua enormità e devo ammettere anche un po’ per i film  Marvel…
Dovete sapere che il sottoscritto non è il miglior amico dei viaggi ad alta quota e le ore prima della partenza l’ansia era tutta concentrata su quelle maledette 9 ore e 5 minuti.
Tutto però è stato più semplice anche grazie alla mia fidata compagna di viaggio Eleonora proveniente da Matera, conosciuta da poco ma che ha condiviso con me da subito questa avventura.
Alla fine il tempo del volo è passato bene, ho dormito, ho visto un film in inglese di cui (sinceramente) non ho capito mezza parola.
Arrivato ad Atlanta ho superato i famosi controlli di cui tutti mi avevano parlato abbiamo, alla fine trovato la via per uscire dall’aeroporto, e arrivati nella hall principale ho visto subito una bellissima bandiera formata da tutte le bandiere del mondo.

My name is Filippo Fiorini,
I started my wonderful experience on the 11th of July in Rossena Castle (Reggio Emilia) where I met the other guys.
During the camp we went to different typical restaurants, we visited Ferrara, a Parmesan cheese production, the Lions blind dog training centre in Limbiate, we did activities at the castle and we went to the pool.

Foto brutta e sfocata che ritrae me in una delle condizioni di maggiore stanchezza dopo ore e ore di bus notturne.
Quante albe e quanti tramonti visti da quei finestrini, mi immaginavo sempre un mondo tutto mio dove l’unica cosa che importava fosse viaggiare viaggiare e viaggiare. Insomma, viaggiare per essere felici ed essere felici viaggiando.
Aerei presi, bus indecenti per girare parte del nord di questo amato paese che mi ha permesso di toccare con un dito un cielo stellato dall’altra parte del mondo, ancora una volta.
Paesaggi con montagne colorate come dipinte da un pittore che vuole osare talmente tanto da lasciare a bocca aperta chiunque voglia percorrere quelle strade. Cactus alti metri e metri che ti fanno sentire immensamente piccola, valli mozzafiato e panorami a dir poco spettacolari.