Dopo aver viaggiato per svariate ore sono finalmente arrivato in aeroporto ad Adana. Appena uscito sono stato riconosciuto immediatamente dalla mia host-mum, circa mezz'ora dopo eravamo a casa. La famiglia era molto ospitale con me, e da mediterranei doc hanno iniziato da subito a farmi ingrassare!
Nei giorni seguenti abbiamo visitato la città, conosciuto tanti amici e assaggiato diversi piatti tipici.
Ho legato subito con mio fratello e con mia madre ma purtroppo ho visto solo raramente mio padre, per via del suo lavoro e degli orari scomodi che doveva rispettare.
Solitamente ci svegliavamo alle 12 e dopo aver fatto una colazione che pareva più un pranzo, andavamo in giro in Adana per poi tornare all'1/2 di notte!
Ricordo benissimo e con un po’ di nostalgia il 27 giugno, il giorno della mia partenza, ero davvero impaziente ma allo stesso tempo un po’ spaventata per l’avventura che stavo per affrontare da sola.
Dopo 2 interminabili ore e mezza di aereo arrivo a Istanbul e all’uscita trovo ad accogliermi due dolcissime ragazze con un cartello con scritto il mio nome e i 3 ragazzi responsabili del Camp, tutti entusiasti del nostro arrivo.
Sono sul solito autobus diretto verso la stazione.
E' mattina presto, il finestrino è appannato e la musica nelle mie cuffie è sempre la stessa.
Arrivo a scuola ed inizio a comporre il piccolo brano che renderà possibile un'esperienza che cambierà definitivamente e sostanzialmente la visione che ho del mondo e di me stesso.
Un giorno mi viene comunicato che ho vinto il concorso per cui avevo scritto quel testo. Non so cosa aspettarmi da tutto ciò.
Prima del viaggio tanta insicurezza e tante telefonate con persone fantastiche che rispondono ad ogni mio dubbio. Ciononostante non sono sicuro.
Tutto d'un tratto mi trovo su un aereo che sta atterrando ad Istanbul, solo e circondato dal mondo.
All'uscita dell'aeroporto c'è una tra le migliori famiglie che abbia mai conosciuto ad aspettarmi. Saliamo in macchina e via, si riparte di nuovo alla volta di Mudania, in una villetta a schiera arroccata tra le colline turche, affacciata sul Mar della Marmora.
Le giornate con la famiglia volano, inoltre l'arrivo d'un altro ragazzo, un polacco di nome Schymon rende la mia prima parte di avventura ancor più vivace e divertente.
Grazie al Lions Youth Exchange Program ho avuto l'opportunità di vivere questa bellissima esperienza. Avevo già ospitato tramite i Lions delle ragazze giapponesi,ma ancora non avevo avuto l'opportunità di essere ospitata e di partecipare a uno dei meravigliosi campi organizzati dai Lions.
Da dove cominciare?
Il mio avventuroso viaggio in Turchia è iniziato un giorno di giugno quando sono atterrata all'Ataturk airport l'aereoporto principale di Istanbul.
Una volta arrivata sono stata accolta dalla mia famiglia ospitante in modo a dir poco fantastico nonostante io quel giorno, per mia grandissima sfortuna, fossi malata.
Salve a tutti, mi chiamo Francesca ed ho quasi 18 anni; quest'anno ho avuto la possibilità di fare parte del progetto degli scambi giovanili, ed aver la vera e propria fortuna di andare a visitare la bellissima Turchia.
Avevo aspettative già piuttosto alte, ma niente in confronto a quello che mi ha accolto quando sono arrivata.
Per la mia prima esperienza con i Lions , e spero che non sia l’ultima, nel mio destino c’era la Turchia. Avevo un grande desiderio di visitare ma soprattutto “vivere” il paese culla della cultura anche occidentale legata indissolubilmente alla cultura orientale. Atterrato a Izmir sentivo che stava iniziando un’avventura ed un’esperienza fuori dal comune, mi sentivo fortemente emozionato e il cuore mi batteva a mille.
Le tre settimane in Turchia presso Antalya si sono suddivise in due parti: 9 giorni in famiglia e 13 in camp. Sicuramente una delle esperienza più belle della mia vita.
In famiglia mi sono trovata molto bene, tutti erano molto gentili e disponibili con me, nonostante avrei preferito visitare più luoghi. Infatti ho passato gli ultimi 3 giorni quasi completamente in casa. Nonostante ciò mi sono divertita e sono grata alla famiglia per tutte le gentilezze e le attenzioni che mi hanno dato.
Dopo una lunga giornata di ritardi aerei e perdita momentanea del bagaglio da stiva, verso le 23.50 sono finalmente arrivato ad Antalya, metropoli marittima nel quale risiedeva la famiglia ospitante. Una piacevole sorpresa è stata l’immediata conoscenza dell’ “host brother” ungherese, con il quale ho trascorso la prima settimana. Per motivi lavorativi la famiglia ospitante ci ha permesso di alloggiare nello stesso hotel nel quale lavoravano. I primi giorni sono stati molto particolari: i ritmi di vita ( la “giornata” comincia al pomeriggio e termina a tarda notte) e il caldo non hanno favorito il nostro ambientamento.
L’esperienza in Turchia é stata molto interessante sia dal punto di vista della famiglia che del campo…la prima settimana in famiglia ho potuto vedere e assaporare la novità la bellezza di questo paese, infatti essendo stata precedentemente nella città di Istanbul, non avevo ancora visitato le città di mare che la circondano come quella nella quale sono stata ospitata durante il soggiorno in famiglia precisamente sul mare di Marmara.
Mi chiamo Silvia, sono tornata da poco dalla mia esperienza in Turchia dove ho vissuto tre settimane davvero meravigliose, un’esperienza unica!!
La mia esperienza è iniziata il 5 luglio, quando assieme ad altri due ragazzi italiani, Camilla e Norberto, sono salita a Venezia sull’aereo che mi avrebbe portato ad Istanbul e da qui su un secondo aereo che ci ha portato fino ad Adana, grande città a sud della Turchia.
Partivo entusiasta di cominciare questa nuova esperienza, ma anche un po’ preoccupata all’idea di vivere tre settimane in questa terra lontana e a me ancora sconosciuta, non sapendo cosa mi avrebbe aspettato, dove sarei finita e che tipo di pedone avrei incontrato.
Quest’estate mi è stata data l’opportunità di trascorrere 20 giorni in Turchia, precisamente ad Istanbul. Sarò sincero, la mia conoscenza di questa cultura era stata fino a quel momento molto superficiale e limitata, e fino al momento della partenza ho scelto di non fare alcun tipo di ricerca a riguardo, in modo da scoprire la Turchia solo arrivato in Turchia.
L’accoglienza è stata magnifica. La prima frase che mi è stata rivolta appena toccato il suolo di Istanbul è stata “Hai un bellissimo accento italiano”. Subito dopo sono stato accompagnato dalla mia famiglia turca, che era lì ad aspettarmi in aeroporto, insieme a Rebecca, una ragazza italiana da loro precedentemente ospitata e che era tornata a trovarli. Superato il mio lieve imbarazzo iniziale, ho immediatamente avuto l’impressione di aver avuto davvero fortuna con la mia famiglia ospitante. Si sono rivelati sempre gentili ed ospitali con me, accogliendo le mie richieste di visitare ogni giorno qualcosa di diverso, nonostante un po’ di fisiologica stanchezza, a volte, o di assaggiare ogni tipo di pietanza tipica. Grazie a loro ho scoperto la Turchia, paese bellissimo e variegato, pieno di tradizione e cultura. Ciò che ho apprezzato di più da parte loro è stato quando, purtroppo, un peggioramento delle condizioni di salute della nonna li ha costretti a portarla in ospedale. Nonostante ciò, hanno continuato a comportarsi con me come avevano sempre fatto, per non farmi sentire in alcun modo e in nessun momento come un intruso nella loro vita, ma anzi come un figlio per Bingul e Fatih e un fratello per Can.
Il mio viaggio iniziò domenica 5 luglio, sono partito dall’aeroporto di Bologna, mio primo viaggio in aereo, dove ho conosciuto una campers come me. Arrivati all’aeroporto di Istanbul l’accoglienza da parte dei membri lions del camp è stata davvero calorosa. Conobbi così la mia famiglia ospitante. Dopo 2 ore di viaggio tra metropolitane taxi e traghetti sono arrivato a Yalova dove viveva la mia famiglia. Essa era composta dal mio fratello ospitante Melih, dalla sorella, che conoscevano perfettamente l’inglese e dalla madre che nonostante non lo sapesse ha cercato in tutti modi di farmi sentire a casa. Con la famiglia mi sono divertito davvero molto ed ogni giorno visitavamo qualcosa di nuovo e facevamo cose divertenti in compagnia di una amica di Melih che ospitava anch’ essa una campers come me proveniente dalla Danimarca. Passati 7 giorni fantastici con loro cambiai famiglia e andai da un ragazzo di nome Mert, simpaticissimo e molto accogliente, che poi si rivelò membro dello staff del campus, con cui passai 3 giorni non facilissimi per la questione del Ramadan.
Arrivato all’aereoporto di Istanbul, vengo accolto dai ragazzi Lions che mi danno un biglietto aereo per un volo interno, verso Trabzon perché lì incontri la mia fam. ospitante.
All’arrivo (ore 00 locali) trovo ad aspettarmi un amico universitario del figlio della host family che mi offre alloggio da loro per la notte. Il mattino mi accompagna ad una stazione bus dove per 9 ore e 4 cambi autobus, a digiuno, senza sapere e aver saputo praticamente nulla della mia destinazione, finalmente raggiungo la mia h.f..
Con loro trascorro giornate positive, all’insegna del riposo, viste di panorami naturali stupendi e anche lavoretti nei campi!
Sono agricoltori che vivono coltivando la loro terra , mentre i nonni, da cui sono stato con Corai il figlio, sono pastori che vivono a 3000 metri in case in pietra senza elettricità.