Ciao a tutti, mi chiamo Francesco Schwabe Brini e scrivo per raccontarvi della mia esperienza in Turchia, resa possibile grazie agli scambi giovanili del Lions Club.
Per me è la seconda volta che organizzo un’ esperienza del genere dopo quella giapponese del passato inverno e mi ritengo sempre più che soddisfatto, ma soprattutto riconoscente verso chiunque si occupi degli scambi.
Il mio viaggio inizia il 6 Luglio, dopo un’ intensa settimana in cui ho ospitato, con la mia famiglia, una ragazza straniera: ciò ha impedito che io realizzassi di dover partire e così, al momento di andare in aeroporto ero colto, mentalmente, alla sprovvista; inoltre venni a sapere dieci giorni prima della mia partenza che la famiglia che mi avrebbe ospitato era stata sostituita con un’ altra di una città distante tre ore di bus da Adana, dove sono atterrato.
Mi chiamo Gianluca Valenza, ho 18 anni ed ho concluso con successo il quarto anno dell’Istituto Tecnico Industriale di Nettuno.
Adesso vi racconterò la bellissima esperienza degli Scambi giovanili offertami dal Lions Club Roma Pantheon.
La mia destinazione è la Turchia: la mia host family vive a Samsun e il Camp è ad Ankara; trascorrerò una settimana in famiglia e due settimane nel Camp Eurasia.
Il mio viaggio inizia domenica 6 luglio dall’aeroporto di Fiumicino.
Il mio volo era previsto alle 10:30, ma siccome era la prima volta che mi avventuravo in aeroporto, tutta la mia famiglia ha deciso di accompagnarmi e a alle 7:00 precise eravamo lì.
Fatto il check-in e salutati i genitori e la sorellina, mi avvio al gate per Istanbul, destinazione Samsun, dove ci sarà la famiglia Saraç ad aspettarmi.
Allo scalo di Istanbul conosco Camilla, una ragazza italiana che verrà con me a Samsun, dove risiede anche la sua host family.
Vorrei iniziare con un Grazie d’obbligo e di cuore nei confronti di chi, dall’Italia e sul posto in Turchia, mi ha dato la possibilità di vivere questa magnifica esperienza in una terra a me sconosciuta e dalle bellissime caratteristiche e persone.
Fin dal mio arrivo sono stato accolto in modo molto caloroso e disponibile sia dalla mia famiglia ospitante sia dai membri Lions e Leo con cui ho condiviso tre settimane indimenticabili.
Ho imparato molto su questo nuovo paese: la lingua, la bellezza dei paesaggi, dei luoghi e soprattutto la cultura dell’ospitalità della mia famiglia turca e ho conosciuto tanti nuovi amici con cui ho condiviso momenti fantastici. Questi incontri mi hanno permesso di entrare in contatto non solo con la cultura turca ma con quelle di tanti altri paesi come quella norvegese, svedese, finlandese, danese, olandese, belga, polacca, rumena, macedone, austriaca, tedesca, ungherese e di Taiwan. In questa meravigliosa cornice culturale ho potuto praticare le mie conoscenze linguistiche quali inglese, francese e tedesco con qualche incursione nelle lingue scandinave (norvegese, svedese, danese), macedone, cinese e turco. Eravamo un gruppo di 28 ragazzi e ragazze, insieme abbiamo fatto tanto e ci siamo divertiti parecchio diventando tutti amici.
“ Occorre appena ricordare che le metropoli sono i veri palcoscenici di questa cultura che eccede e sovrasta ogni elemento personale. Qui, nelle costruzioni e nei luoghi di intrattenimento, nei miracoli e nel comfort di una tecnica che annulla le distanze, nelle formazioni della vita comunitaria e nelle istituzioni visibili dello Stato, si manifesta una pienezza dello spirito cristallizzato e fattosi impersonale così soverchiante che – per così dire – la personalità non può reggere il confronto.”
da La metropoli e la vita dello spirito di Georg Simmel
Con i suoi 13 milioni e 854 abitanti, Istanbul si trova in quinta posizione nella classifica delle città più popolose del pianeta. Situata sullo stretto del Bosforo, in un punto altamente strategico per le rotte commerciali, a cavallo tra due continenti, quello europeo e quello asiatico.
Tutte queste particolarità conferiscono alla metropoli un carattere interessante che ha suscitato in me una curiosità che mai prima avevo sperimentato.
Per questo mio primo viaggio Lions sono partito la mattina di domenica 5 luglio da Venezia convinto di essere già in un gran aeroporto non sapendo quello che ancora mi aspettava dopo essere atterrato a Istanbul.
Ho volato assieme ad altri quattro simpatici ragazzi Italiani, uno dei quali sarebbe venuto al campo con me mentre gli altri tre si sarebbero fermati ad Istanbul.
Dopo circa due ore di volo, atterrato a Istanbul, ho cambiato totalmente idea sulle dimensioni dell’ aeroporto veneziano che sicuramente era almeno dieci volte più piccolo. Non vi nascondo le difficoltà che ho superato per raggiungere il mio gate.
Da Istanbul con un altro volo sono giunto ad Ankara, dove mi aspettava la mia famiglia.
Ho trascorso i primi dieci giorni ospite in questa famiglia stupenda composta dal padre la madre il figlio (Adil) ed una figlia che però non ho avuto l’opportunità di conoscere perché studiava in un università fuori città.
La casa era molto confortevole; mi ha stupito l’enorme dimensione del quartiere dove ci trovavamo che era composto da una serie di palazzi, una cinquantina, uguali e di almeno una ventina di piani ciascuno: immaginatevi quante persone ci vivevano!
Questa esperienza è stata per me la prima con il programma “Youth Camp and Exchange” del Lions Club ed anche la prima lunga permanenza all’estero “da solo”, senza famiglia o amici.
Partito la mattina del primo Luglio, all’aeroporto di Izmir ho trovato ad aspettarmi i miei Host Brother Kaan e Cem (che ho iniziato a chiamare Turkish Bro), la mia Host Mum e alcuni ragazzi dello Staff del Camp. La Host Family, con cui ho trascorso dieci indimenticabili giorni, mi ha subito accolto come un membro della famiglia. Mi facevano molte domande sulla mia famiglia e sull’Italia. Ovviamente io facevo lo stesso con loro, che mi hanno mostrato una piccola parte dell’enorme e magnifica cultura turca. Di giorno mi portavano in giro per Izmir per scoprire i suoi quartieri, i bazar, le spiagge, il cibo (non ho trovato nulla che non mi piacesse!) e la gente. La sera uscivo con il figlio maggiore (che aveva circa la mia età) ed i suoi amici, sempre disponibili e gentili con me. Uno di loro mi ha addirittura invitato a trascorrere la prossima estate come ospite della sua famiglia.
Buongiorno, mi chiamo Giulia Dellaferrera, ho 18 anni e quest’estate, grazie al Lions Club, ho avuto l’opportunità di prendere parte ad una fantastica esperienza di scambio culturale in Turchia. I giorni prima della partenza ero molto eccitata e non vedevo l’ora di essere in Turchia, ma nessuna delle mie aspettative si è rivelata all’altezza di ciò che mi attendeva. Cercherò di condividere con voi alcuni momenti che ho vissuto e alcune riflessioni che essi hanno suscitato in me, anche se non è facile trovare le parole per descriverli.
Mercoledì 15 Luglio sono partito con un aereo della Turkish Airlines alla volta di Antalya, capoluogo turco della costa turchese, paradiso conosciuto per le sue acque cristalline e per la sua natura incontaminata.
Le preoccupazioni prima di partire erano molte; ai soliti dubbi in merito alla famiglia e al campo si aggiungevano le continue pressioni di genitori e amici che vedevano nella
Turchia un posto pericoloso, religiosamente radicato e troppo esposto a livello terroristico.
Appena arrivato ho potuto accertare con i miei occhi che queste idee erano del tutto infondate. La Turchia é fusione di Occidente e Oriente;in aeroporto camminavo a fianco di
due diverse tipologie di donne,una con il burqa,una con top e shorts, accanto alle musiche
turche si sentivano anche canzoni europee.
Il 5 Luglio è iniziata la mia esperienza in Turchia, all’inizio ero veramente spaventata in quanto non ero mai stata lontana da casa per così tanto tempo, ma arrivata all’aeroporto ho conosciuto quella che sarebbe diventata la mia seconda famiglia.
Io sono stata fortunata in quanto mia sorella Bilge aveva la mia età e ci piacciono le stesse cose, in oltre anche la mia famiglia abita ad Istanbul quindi ho potuto apprezzare a pieno questa magnifica città.
Il 5 luglio 2015 sono partita per gli scambi giovanili in Turchia partecipando al campo 118 E Bosphorus & Dancing. La famiglia ospitante che mi era stata assegnata vive ad Antalya mentre il campo si sarebbe svolto a Istanbul.
Verso le 14 sono arrivata all’aeroporto Ataturk di Istanbul e sono stata accolta da tutti gli staff del campo che mi aspettavano con grandi cartelli. Una di loro mi ha accompagnato a conoscere la mia compagna di “avventura” con cui ho passato il periodo in famiglia. Nella host family, infatti, non ero sola, la famiglia aveva deciso di ospitare due persone: Maria ed io.
Grazie al programma Campi & Scambi Giovanili del Lions Clubs International (ed in particolare del Lions Club di Pieve di Cadore che ha indetto un CONCORSO SCOLASTICO) ho avuto l’opportunità di passare tre fantastiche settimane in Turchia.
Un mondo ed una cultura completamente nuovi per me.
I primi dieci giorni li ho trascorsi ad Istanbul in una famiglia turca che da subito mi ha accolta molto gentilmente. La mia host sister aveva la mia stessa età, di conseguenza è stato facile capirci e andare d’accordo fin da subito.
Il 5 luglio ha avuto inizio la mia prima esperienza di scambio giovanile. All’aeroporto di Istanbul sono stata accolta dai simpatici membri dello staff, che mi hanno presentato la mia famiglia. Mi sono sentita fortunata ad essere ospitata da persone così gentili e affettuose, mi sono sentita come se fossi a casa mia; parlavano tutti in inglese tranne la mamma, ma non è stato un problema perché riuscivamo a comunicare con gesti e poche semplici parole in turco.
Quest’estate mi è stata data l’opportunità di andare in Turchia, di conoscere una nuova cultura, di conoscere nuovi amici…è stata un’esperienza unica!
Il 22 giugno, arrivata all’aeroporto di Istanbul, ho incontrato subito la mia nuova famiglia, composta dalla madre Adviye, e da sua figlia Doga.
Subito dopo siam partite per Bursa, poiché la famiglia viveva lì.
Istanbul has been a different experience. Everyone travels for a reason but in this case I like to think that the fate chose for me: after having decided this destination I met by chance Turkish people that came out to be really important in my life and I am glad I had the opportunity to know them better trying to understand the reality they live in.
Now I know why they only buy water, cause in their country water is polluted and they use fountains only to wash themselves (and not to drink as I tried to do). Now I know why sometimes they are awake and asleep at strange hours, cause prayers are 5 times per day and starting form 5 am (the first day I woke up in the early morning really worried
cause the mosque was right in front of my house). Now I know why they are so welcoming and feed you till to the brim starting from the breakfast, cause people have a strong sense of hospitality that sometimes turns out to be even too strong but always with good intentions.
I won't forget the kindness of my host family: my host brother with his black
Turkish mustache really wanted me to have a great experience and he was sleeping on the sofa in order to leave me his bed.
L’anno scorso un mio amico di un anno più grande mi aveva parlato di questo viaggio-scambio in Turchia, al quale aveva partecipato grazie all’associazione Lions. Me ne aveva parlato con grande entusiasmo, descrivendolo come un’ esperienza indimenticabile. Per questo, quando la mia prof di inglese ha spiegato alla classe che per partecipare al programma di scambi giovanili era necessario vincere una sorta di concorso, io ho subito aderito. Dopo aver svolto un breve tema in inglese, sono stato contattato e informato che non ero entrato in graduatoria per il viaggio. Verso fine dicembre tuttavia, con una chiamata mi hanno fatto sapere che si era liberato un posto proprio per la Turchia. Dopo averne parlato a casa ho deciso di accettare.
Per me questa è stata la vacanza più bella della mia vita, studiando arte uno dei miei sogni era quello di poter entrare a Santa Sofia e visitare la Moschea Blu ma alla fine di questo viaggio la cosa che più mi è entrata dentro non sono le splendide architetture della città degli imperatori d'oriente prima e del maestoso impero ottomano poi, ma l'aver incontrato persone meravigliose l'aver visto paesaggi e scorci che rimarranno sempre nel mio cuore ,pane per l'anima.
Una vacanza indimenticabile. Un viaggio alla scoperta della Turchia, di quell’Oriente che si rivela molto più occidentale di quanto si potesse pensare, un’esperienza attraverso luoghi magnifici, storia, colori, profumi e gente accoglientissima.
Il tutto inizia un caldo sabato di fine giugno. Atterrato ad Istanbul trovo ad aspettarmi la famiglia ospitante: si presentano subito con gentilezza e affetto e mi caricano in macchina per portarmi a casa.