Dopo il precedente viaggio con i Lions in USA che mi ha colpito alquanto, ho deciso di riprovare quest’esperienza.
A differenza dello scorso anno ho deciso di provare il camp Lions invece che la sola permanenza in una famiglia e questa decisione si è rivelata molto buona perché devo ammettere che il camp ha reso quest’esperienza indimenticabile.
In Finlandia ho trascorso poco più di 2 settimane, la prima settimana l’ho trascorsa con la mia host family mentre la seconda settimana sono andato nel camp Lions.
Sono Lorenzo Bacchini, e quest’anno ho partecipato al mio scambio giovanile Lions in Finlandia.
Dopo uno scalo con due aeri sono atterrato ad Helsinki dove ho incontrato la host family, mi hanno portato a casa loro in macchina, fortunatamente tutte le strade sono pianeggianti e dritte quindi sono riuscito a dormire un po’ prima di arrivare.
Loro abitano in una cittadina piccolina chiamata Riihimaki.
I primi giorni sono stati i più interessanti perché abbiamo svolto attività insieme ad un’altra famiglia della città che abitava li vicino e che ospitava una ragazza turca. I giorni successivi sono stati lo stesso interessanti ma essendo stato spesso con i genitori mi mancava una figura giovane con cui parlare.
Alla fine sono comunque riuscito a parlare molto con i genitori perché avevano una conoscenza dell’inglese molto buona.
Questo è stato il mio primo scambio, potrei dire che sono partito con tante incognite e tanti pregiudizi, molte persone mi hanno detto che è un’esperienza che ti cambia.
Quando sono arrivato all’aereoporto, devo ammettere che ero abbastanza in ansia, ma poi una volta atterrato mi sono tranquillizzato come se fosse tutto normale. Sono stato i primi sette giorni con la mia host-family, una famiglia eccezionale con cui sono stato veramente bene, sono stati molto disponibili in tutto, mi hanno fatto fare un sacco di cose e visitare altrettanti posti affascinanti della Finlandia, insomma che dire una famiglia eccezionale.
Dopo di che sono andato al campus sportivo Metsakartano, in cui mi sono trovato splendidamente, ho conosciuto ragazzi che vengono da tutto il mondo dalla Francia, dalla Germani, Austria, Spagna, Portogallo, Serbia, Macedonia, Giappone, Georgia, Israele, Grecia, Regno Unito alla fine eravamo più di quaranta.
L'anno scorso ho vinto un progetto nella mia scuola organizzato dal LIONS Club della mia cittá (Livorno): il premio in palio era una vacanza di circa tre settimane in uno stato dell'Unione Europea a mia scelta.
Ero emozionatissima e dopo aver valutato tutte le opzioni disponibili ho scelto di andare in Finlandia, un posto che mi aveva sempre affascinato ma dove non ero mai stata.
Il 26 Luglio, dopo ben tre voli (l'ultimo l'ho fatto insieme a Julia, una ragazza austriaca che sarebbe stata nella mia stessa famiglia) ho conosciuto la mia host family composta da Seija, Pertti e il figlio Sami: gentilissimi, ci hanno trattate come se fossimo state parte della famiglia.
Sono stata con loro per una settimana e mezzo e mi sono trovata veramente benissimo.
La loro casa era in campagna vicino a Nilsïa (un paese nel centro della Finlandia): lì abbiamo raccolto i lamponi e i mirtilli selvatici (si possono trovare ovunque e sono buonissimi!), siamo andati in barca nel lago a due passi da casa, abbiamo fatto lunghe passeggiate con i loro cani, abbiamo cucinato la "pulla", un buonissimo dolce tipico e fatto la sauna (come quasi tutti i finlandesi ne avevano una in casa).
Innanzi tutto devo ringraziare l’associazione Lions per l’opportunità che mi ha dato, e tutte quelle persone che mi hanno affiancato durante questa esperienza.
Un mese prima della partenza, la responsabile italiana per i ragazzi che andavano in Finlandia, ha creato un gruppo WhatsApp con tutti i ragazzi (italiani) che avrebbero frequentato il mio stesso camp.
In tutto eravamo in 5; questo ci ha permesso di iniziare a conoscerci ma soprattutto di prenotare lo stesso aereo.
Sono partito il 19 luglio e quella mattina mi sono dovuto alzare molto presto avendo l’aereo alle 11.15 a Milano. L’agitazione era tanta e penso fosse anche motivata. Il volo Malpensa Helsinki è stato tranquillo, per fortuna ero riuscito a prendere un posto sul corridoio e dietro a Laura, una delle ragazze italiane che viaggiava con me.
L’arrivo è stato un po’ più caotico siccome siamo usciti dal nostro gate senza ritirare i nostri bagagli, ma per fortuna ci siamo riusciti a mettere in contatto con il servizio di Finnair che ci hanno fatto rientrare a recuperare le nostre cose. Per fortuna non siamo stati i primi ad arrivare cosi, appena recuperati i nostri averi ci siamo subito incontrati con gli altri ragazzi che avrebbero poi frequentato il nostro stesso camp. Dopo le i saluti la maggior parte dei ragazzi si è diretta verso la stazione dei treni dalla quale poi sarebbero partiti per raggiungere le loro famiglie; ma nel mio caso ho dovuto aspettare un paio di ore in aeroporto per poi incontrarmi con Frankista, una ragazza tedesca molto simpatica che aveva la famiglia nel mio stesso paesino e insieme siamo stati portati da un membro Lions residente ad Helsinki alla stazione dei bus dalla quale abbiamo viaggiato per circa 5 ore verso il nostro paese Rantasalmi.
Sono sempre stata affascinata dai paesi nordici, poiché li ritengo parte di un mondo assetante, molto diverso dal nostro se pur vicinissimo.
Così, quando mi è stato chiesto di indicare i tre paesi in cui mi sarebbe piaciuto maggiormente trascorrere la mia vacanza Lions, le mie opzioni sono state Norvegia, Svezia e Finlandia.
Con immensa gioia, il 19 luglio ho preso quel volo che mi avrebbe portata direttamente a Helsinki, la capitale della Finlandia, dove la mia famiglia ospitante mi avrebbe accolta.
Che dire, è stata senza ombra di dubbio l’esperienza più bella della mia vita e tutto ciò che ho imparato resterà per sempre parte di me.
Quando le persone sentono nominare “Finlandia” pensano ad un posto sperduto al nord dell’Europa privo di divertimento.
Noi, Giada e Camilla, abbiamo avuto la possibilità di visitarla e di sfatare questo mito che anche noi ci eravamo create.
L’opportunità è arrivata per entrambe in modo diverso: una grazie alla vittoria di un concorso di scrittura e l’altra con la normale procedura di iscrizione.
Siamo partite, ognuna dalla propria città, il 19 luglio e ci siamo conosciute a Monaco riconoscendoci grazie alla maglietta dei Lions.
Le nostre host family ci sono venute a prendere all’aeroporto di Helsinki e abbiamo fatto una parte del tragitto assieme, per poi doverci salutare per una settimana.
Durante questa settimana ognuna di noi ha trascorso momenti indimenticabili con la propria famiglia ospitante che, ci ha fatto visitare alcuni dei posti più belli della zona e ci ha regalato esperienze nuove come giocare a frisbee-golf, cucinare dolci tipici finlandesi, vedere il sole a mezzanotte, passeggiare lungo i tanti laghi della Finlandia, e ovviamente fare il bagno!
Questo per me è stato il primo anno in cui ho avuto l’occasione di partecipare allo scambio e al campo giovanile Lions.
La meta che mi è stata assegnata è la Finlandia che prima di allora non avevo mai preso in considerazione come tappa di un mio ipotetico viaggio.
Quando mi hanno indicato la famiglia presso cui avrei alloggiato ho scoperto che abitava in campagna e in mezzo al nulla, alquanto lontana da qualsiasi centro abitato.
A primo impatto ho pensato che avrei potuto annoiarmi o non trovarmi bene poiché non ho mai vissuto un ambiente rurale essendo sempre vissuto in città.
Una volta lì, ho smontato tutti i miei preconcetti provando ‘’la vita di campagna’’ e non è stato poi così tragico come Esopo descriveva nella sua favola sul topo di campagna e quello di città.
Questa estate ho avuto la fortuna di poter passare tre settimane in Finlandia grazie alla collaborazione tra la mia scuola e il progetto per gli scambi culturali dell’associazione “Lions”.
L’organizzazione metteva a disposizione un soggiorno di circa tre settimane da passare in un paese straniero; appena saputa la des nazione il mio entusiasmo era alle stelle! Desideravo visitare il nord Europa da un po’ di tempo ma non pensavo potesse succedere così presto. Appena finita la maturità mi trovavo così a preparare la valigia per questa nuova esperienza.
Dopo un viaggio durato tre voli e 2 ore di pullman mi sono ritrovata catapultata piacevolmente in un ambiente dominato dalla natura più selvaggia e pura: la Finlandia.
Certo mettere il piumino il 5 di luglio non era il massimo ma l’ambiente socievole creato all’interno del camp di Kittila (Lapponia) da tutti quei ragazzi di tutte le nazionalità era veramente un piacere non indifferente e questo alone di serenità l’abbiamo vissuta per una settimana andando in giro per la natura lappone che rappresenta la cerniera tra la taiga e la tundra illuminata perennemente dal sole estivo del nord.
Attività come ciclismo, scout, arrampicata, rafting ci hanno fatto apprezzare a pieno la realtà del luogo e anche la cultura della popolazione Sami che vive lì da secoli, allevando renne.
In questo paradiso solo una cosa disturbava spaventosamente: le zanzare che ci invadevano ogni volta che ci si avvicinava ai boschi.
Era da quando ero una 14enne che desideravo fare uno scambio culturale, poiché molti miei amici avevano provato questa esperienza e ne erano rimasti molto contenti e soddisfatti.
Ma per ovvi motivi, quali età e soprattutto mancanza di fiducia da parte dei miei genitori nei confronti delle varie associazioni, non sono mai riuscita a fare la domanda di iscrizione.
Fino alla mia scoperta dei Lions, solo dopo quattro lunghi anni.
Così la mia esperienza inizia dopo aver compiuto diciotto anni, e devo dire che in realtà non si è mai pronti pienamente per rimanere soli e scoprire quanto in realtà il mondo sia così grande e pieno di varie culture e tradizioni diverse dalle proprie.
Quest'anno ho avuto la fortuna di essere estratta per un viaggio di tre settimane in un paese europeo.
La mia avventura è iniziata poco prima di Natale quando nella mia scuola sono stati invitati tre responsabili Lions per mostrarci di cosa si occupa la loro associazione.
Alla fine dell'incontro ci hanno comunicato che venivano estratti cinque nomi di ragazzi/e e il primo estratto avrebbe avuto la fortuna di partire per un soggiorno di tre settimane in un paese europeo per conoscere usi, costumi e la cultura di quel paese.
Il primo nominativo estratto era il mio!!!
Ero io la vincitrice di quel viaggio. Non potevo crederci!!!
Partire da sola per un paese sconosciuto, lontana da casa tre settimane ….ero un po' preoccupata …..ma poi mi sono detta che ero proprio stata fortunata e che un'occasione , quando mi sarebbe ricapitata?
Il giorno 15 luglio 2017 sono partito per la Finlandia in vista della mia prima esperienza Lion.
Fin dai primi istanti di permanenza sono rimasto colpito dal clima, vi era una brezza d’aria fresca che , a differenza del caldo italiano, mi ha dato la forza per affrontare al meglio le giornate.
Poco dopo il mio arrivo, la mia host family proveniente da Kerava, una città di trentacinquemila abitanti, mi ha portato nella loro residenza, che sarebbe stata anche la mia nelle successive due settimane.
La casa si presentava molto accogliente, strutturata su due piani. Il primo fungeva da magazzino e vi erano 2 stanze con la doccia e la sauna, per questo motivo tutte le attività giornaliere venivano svolte al secondo piano, luogo in cui si trovavano anche le nostre camere da letto. La mia era abbastanza piccolina, ma nonostante ciò soddisfava tutte le mie esigenze di spazio.
Il mio scambio giovanile in Finlandia è iniziato a Seinajoki dove ho passato 2 settimane in famiglia.
L' opportunità che il Lions club da di stare in famiglia è molto costruttiva perchè permette di vedere da dentro le abitudini e le usanze proprie dei finlandesi. Fin da subito ho infatti notato le varie
differenze e somiglianze che dividono e/o accomunano finlandesi e italiani.
La prima differenza che salta subito all'occhio appena arrivati è il concetto che loro hanno di città completamente diverso dal nostro; eccetto per il centro città ogni casa è a minimo 100 metri da un' altra casa, quindi ognuno ha un vasto spazio per vivere.
“Noniin” è una parola di cui l’idioma finlandese non potrebbe fare a meno perché acquisisce vari significati in tante situazioni.
Essa è anche la prima parola con cui è iniziata la prima settimana.
Infatti appena arrivati nella struttura dell’istituto Levi, noi ventisette ragazzi siamo entrati nel padiglione, dove usualmente svolgevamo le attività della mattina, con lo staff che ci ha mostrato il video divertente di questo famoso comico finlandese che spiegava come usare “noniin” in tutte le situazioni quotidiane anche se è l’unica parola finnica che conosci.
Ma non è ancora finita la prima giornata perché c’è subito stata la presentazione della nazione che ci ha ospitato per tre bellissime settimane.
Poi abbiamo cenato e ci siamo divisi nelle varie stanze di cui il dormitorio si componeva.
Ho avuto la fortuna, prima ancora che la possibilità, di poter prendere parte agli scambi giovanili Lions nel Dicembre 2016, quando la mia scuola, il Liceo classico Tacito della mia città, Terni, ha deciso di bandire un concorso riguardante i giovani e le nuove tecnologie, in lingua inglese, proprio per collaborazione con il club locale e per permettere a due studenti meritevoli di prendere parte a questa straordinaria esperienza. Si trattava di un tema in inglese in cui esprimere la propria opinione circa i social network.
Ho chiamato l’esperienza straordinaria proprio perché si è trattato di un qualcosa di extra-ordinario, di fuori dal comune. Non avendo mai partecipato ad iniziative del genere, per me si è trattato di un mondo nuovo e pieno di responsabilità, e di conseguenza di una crescita, ancor prima di partire, sul piano organizzativo, in quanto io in prima persona tenevo i contatti con i membri organizzatori Lions della mia città e del mio multidistretto, e rispondevo alle mail per programmare partenze, arrivi, biglietti e host families. Dunque già si profilava un qualcosa di formativo, che poi si è concretizzato proprio nel corso delle tre settimane che ho trascorso in Finlandia.
Quest’estate, precisamente dal 15 Luglio al 6 di agosto 2017, ho avuto la grande opportunità di essere coinvolta in un’esperienza Lions in Finlandia.
La prima settimana sono stata ospitata dalla famiglia Gustafsson, la seconda sono stata ospitata dalla famiglia Lohi e l’ultima settimana sono stata nel campo Lions Youth Camp Finland 100 years 1000 lakes in Lappenranta.
La prima settimana:
La famiglia Gustafsson abita a Porvoo, una piccola cittadina distante 40 minuti dalla capitale Helsinki. Perciò il viaggio dall’aeroporto a casa loro non è stato estenuante. Oltre a me non hanno ospitato nessun altro ragazzo/a, ma non ero da sola perché le figlie si occupavano di me.
Premettendo che non sono un ottima scrittrice, cercherò di farle capire ciò che per me ha significato quest'esperienza.
Queste tre settimane sono state di totale assorbimento nel mondo finlandese.
La natura ha fatto si che venissi catapultata in una realtà totalmente nuova e differente da quella a cui sono abituata.
Padrona incontrastata di qualsiasi paesaggio è riuscita a darci grandi emozioni sia che si trattasse di un tramonto mentre nuotavamo in un lago per noi pressochè ghiacciato, sia in una semplice alba guardata insieme a tutti gli altri ragazzi la notte prima dei temuti addii.
In sole tre settimane tutti noi che abbiamo partecipato al camp siamo riusciti a sentirci non turisti o visitatori di passaggio, ma finlandesi nelle abitudini, nello stile di vita e nel modo di rapportarci con le persone.