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Quest’anno ho intrapreso la mia prima esperienza di scambio e campo giovanile Lions, con meta la Francia. Nonostante fossi stata delusa dalla meta (poiché, avendo visitato la Francia in diverse occasioni avevo il desiderio di esplorare nuovi Paesi e nuove culture), ho deciso di provarci e, seppur con alcune difficoltà, hoavuto un’esperienza indimenticabile.
Sono partita in data 1/07/2018 da Brindisi con scalo a Roma. Per problemi in aeroporto ho rischiato di perdere la coincidenza da Roma, ma fortunatamente ero in contatto con Marzia, una ragazza italiana assegnata al mio campo, e con la mia host family, che si sono mobilitati immediatamente.

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È difficile esprimere in un report un’esperienza così ricca e significativa come quella che ho vissuto personalmente in Estonia per tre settimane. Inizialmente ero un po’ insicuro sulla meta del mio viaggio: l’Estonia. L’unica cosa che sapevo di questo Paese è che si trovasse molto a Nord e che fosse confinante con la Russia.
Non avevo ancora idea di quello che avrei trovato una volta giunto là, delle persone che avrei conosciuto e che mi avrebbero accolto come se fossi uno di loro, come se fossi stato parte della loro vita da molto tempo.
Appena arrivato all’Aeroporto di Tallinn, città capitale dell’Estonia, sono stato subito accolto dalla mia host sister con un abbraccio.
Ho trascorso la prima parte delle due settimane con la mia host family a Tallinn, dove la mia host sister lavora.

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Ho ancora nella mente la voce del muezzin che recita l’adhandai minareti delle moschee: una melodia che mi ha toccato il cuore come mai prima. Forse la spiritualità, l’onestà spirituale degli islamici e la danza Semazensono ciò che mi porterò dietro per sempre. Un’emozione immensa nel vedere quelle architetture così diverse ma al contempo familiari. La Turchia è stata una grande avventura, per i suoi odori e le sue braccia aperte. Mi sono sentita a casa, ho avvertito tutto quell’amore che da secoli è riservato all’ospite.

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Il viaggio in Nuova Zelanda è stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Sono sempre stata affascinata dal quel punto del mondo così lontano dall’Italia a 32 ore di viaggio.

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Estate 2014: Scambi giovanili Lions in Olanda
Estate 2015: Scambi giovanili negli Usa
Due esperienze speciali, importanti, che mi hanno cambiato e fatta crescere. Dopo gli Stati Uniti decido che ho ormai ricevuto da questi viaggi tutto ciò che avrei potuto sperare, quindi scelgo di non partire più e dare la possibilità ad altri ragazzi di mettersi in gioco. Fino a quando però, lo scorso autunno mi viene proposto di partire per il Giappone per tutto il mese di dicembre. In quel momento ho sicuramente pensato a quanto potesse essere triste non passare il Natale con la mia famiglia, perdere l’inizio della sessione invernale all’università e lasciare la presidenza del distretto Leo.

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When I read about the possibility of youth Exchange in Japan, I have thought that it could be a great opportunity for me, but also that Japan is on the other side of the world thus there will be a lot of difference with food, language, culture and lifestyle.
For these reason I spent some time in order to decide if I wanted to try this new experience, but fortunately in the end I chose to candidate myself, and today I can say that it was the right choice. Anyway the Japanese youth exchange was my third youth exchange experience and this thing had an important role in the choice.
After this accessories information, I can start with the main part of my report; I want to tell you about my activity, my experience and my emotion.
I arrived in Japan on evening of 8 December and, at the airport, I found some Lions member with my host-father Nobumasa, that are waiting for me. They brought me at Nobumasa’s house in Tokiwadaira, not too far away from Tokyo, where I stayed for the next ten days. My first host-family is made up by Nobumasa and Masami, they are both veterinarian and manage a veterinarian clinic just below their house.

Il viaggio in Nuova Zelanda è iniziato il 18 dicembre con un volo per Doha e si è concluso il 19 con il mio arrivo a Wellington dopo ben 36 ore di volo, nelle quali ho potuto conoscere meglio le mie compagne di viaggio Federica, Rosella e Camilla.
Arrivato a Wellington sono stato accolto da David Rumsey il mio host dad, che per non sprecare il poco tempo a nostra disposizione mi ha portato a vedere la città e il suo museo principale, il quale era pieno di manufatti Maori e altre cose interessanti.

Prima di informarmi tramite gli scambi giovanili Lions non avevo mai preso in considerazione la possibilità di recarmi in Nuova Zelanda, un posto così lontano e per me quasi sconosciuto, di cui mi era nota solo la bellezza della natura. Mi è stato proposto di recarmi per tre settimane nell'isola nord, prima in famiglia, poi in camp, e penso che accettare sia stata una delle decisioni migliori della mia vita.
Sono partita il 18 dicembre e dopo un viaggio di quasi due giorni sono arrivata a Wellington, esausta per i tre voli che sembravano non terminare mai, dove mi aspettava la mia host family, una coppia di gentilissimi e dolcissimi anziani, che nonostante l'età aveva moltissima energia e voglia di fare.
Fin dal primo giorni mi ha colpito il paesaggio stupendo, tanto diverso rispetto alle città a cui siamo abituati in Italia: persino nella capitale c'è moltissimo verde, mentre le strade extraurbane sono affiancate da prati, colline e file di alberi. 

Era il mio sogno nel cassetto, più volte condiviso con la mia migliore amica, avanti a qualche assaggio di sushi. Ma era talmente lontana l’ipotesi che si potesse realizzare in tempi brevi che non credetti alle mie orecchie quando mi venne annunciato a fine ottobre: “Vuoi partire i primi di dicembre con gli Scambi Giovanili LIONS per il Giappone?”.
A 19 anni, poco dopo la maturità, un’opportunità unica per il mio primo grande viaggio da sola. 
In occasione del Congresso LIONS del Distretto 108L, a Spoleto, la presentazione a sorpresa avanti ad una platea di non meno di 400 delegati per ricordare l’importanza degli scambi giovanili, ribadita dalla coordinatrice per il Lazio, l’Umbria e la Sardegna Sandra Becostrino e l’investitura da parte del Governatore Rocco Falcone di “Ambasciatrice del Lionismo Italiano in Giappone”.

Sono Rossella, ho 19 anni e questa è stata la mia prima esperienza con gli scambi giovanili Lions. Sono stata in Nuova Zelanda dal 20/12/17 al 06/01/18. Il viaggio è stato molto lungo e destabilizzante ma sono riuscita presto a prendere il fuso. Sono partita da Milano il 18 Dicembre e sono arrivata in Nuova Zelanda, a New Plymouth il 20 Dicembre, dove c’erano ad accogliermi il presidente del Lions club di Opunake (lake district) e la dolcissima Susan (unico membro della mia famiglia ospitante). 

Da 2 anni ospito ragazzi a casa con gli scambi culturali Lions e ho sempre desiderato fare questa esperienza anch’io!
Finalmente ne ho avuto la possibilità ed ero super felice di partire e lo sono stata ancora di più quando ho saputo la mia destinazione, Dublino in Irlanda.
La mia esperienza è cominciata il 24 giugno, per me non era la prima volta che volavo da sola ma un po’ di paura c’era…
Arrivata a Dublino, sono stata una delle prime ad arrivare, sono stata accolta dal mio camp leader molto gentile e simpatico, che mi ha subito presentato un'altra camper che veniva dalla Spagna, Nerea.
Il primo impatto diciamo che è stato forte perché il mio inglese non era dei migliori ma ho fatto subito amicizia con questa ragazza spagnola.

Se state leggendo questo report, probabilmente avete scoperto da poco i Lions e l’esistenza degli scambi giovanili.
Probabilmente state cercando informazioni ovunque per capire come funziona questa organizzazione e se affidarsi a loro è una buona scelta, combattuti tra l'eccitazione di un nuovo viaggio e la paura di partire da soli verso un paese sconosciuto.
O, almeno, queste erano le mie più grandi emozioni un anno fa.
L’unico consiglio che vi posso dare è sì, partite. Affidatevi ai Lions, accantonate la paura e prenotate un aereo per rendere quella nuova e incredibile avventura uno dei migliori ricordi che potrete mai avere.
La parte più difficile sembra sempre la partenza da casa, piena di scelte ed indecisioni, ma vi assicuro che salutare gli altri ragazzi l’ultimo giorno è di gran lunga peggio.
Occhi arrossati e lacrime per ogni partenza, soprattutto di ragazze ma non solo.  

Che dire...questa è stata la mia prima esperienza con i Lions, e anche il mio primo viaggio in aereo, ma nonostante ciò, ho deciso una delle destinazioni più lontane dall’Italia, la Nuova Zelanda. 
Un viaggio lungo e stancante, 24 ore di volo per arrivare in uno dei posti più belli del mondo, sia dal punto di vista dei paesaggi che delle persone, gentili, disponibili e pronte ad aiutarti in qualsiasi situazione, sopratutto con la lingua.
Le prime due settimane le ho passate nell’isola del Sud della Nuova Zelanda, nel Distretto di Gore, vicino a Invercargill.
Ho soggiornato in una fattoria in mezzo a campi e pecore, con giornate prevalentemente fredde.
In quelle due settimane sono andata in diversi posti, come Bluff, la punta estrema dell’isola del sud, Invercargill, Dunedin, il lago Te Anau e le grotte Luminosa (bellissime), il giadino Maple Green (un posto affascinante), Queenstown, una città molto battuta dai turisti, con tante cose da visitare, come lo skyline, Alexandra e tanti altri posti

Tutto è iniziato  a marzo  quando fui avvertito che la mia destinazione sarebbe stata L'Australia,  da quel momento avrei capito che quel viaggio che stavo per intraprendere avrebbe cambiato la mia vita!
Partii il 29 giugno, data che non dimenticherò facilmente,  dovetti affrontare 22 ore di volo per Melbourne con  scalo a Dubai, Sembra strano a dirsi ma passarono velocemente  perché ero carico di emozione  e felicità!
Appena arrivato a Melbourne mi vennero a prendere i campi leader dei lions.. che in seguito mi portarono  dalla mia host family.  Appena  incontrai  la mia famiglia che mi avrebbe ospitato per 3 settimane fui accolto  con un caloroso abbraccio facendomi sentire subito parte della loro bellissima e incredibile famiglia .
 Ho passato le settimane più belle della mia vita fin da subito mi sono ambientato grazie alla gentilezza e cordialità della mia host family.
La mia host family era composta da John ( padre )Helen (madre) infine Kate che era il figlio insieme a me in famiglia  proprietari di un enorme azienda agricola ,insieme a me c'era un altro ragazzo turco di 16 anni  con cui ho legato molto.

Il 15 luglio 2017 sono partita per la Danimarca dove ha avuto inizio quella che sarebbe stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Era la prima volta che intraprendevo un viaggio in aereo sola; un viaggio che mi ha comportato una serie di problemi sia nella organizzazione sia nella gestione emotiva: a causa di ritardi e della brevità di tempo per gli scali, ho perso un aereo (ho alloggiato in un albergo tedesco, al rientro) e la valigia di stiva dispersa e poi recapitatami dopo tre giorni, sia all’andata che al ritorno.
Nonostante le mie disavventure durante il viaggio, le tre settimane in Danimarca sono state a dir poco fantastiche! La prima settimana l’ho trascorsa con una host family molto accogliente. La famiglia, composta da genitori e tre figli, vive ad Haarby, una piccola cittadina situata nell’isola di Fyn. 

La mia esperienza con il Lions Club si è svolta dal 5 al 19 agosto in Grecia.
È stato il mio primo viaggio completamente da sola, quindi mi chiedevo se sarebbe stato difficile vivere con degli estranei o riuscire a conoscere a fondo la loro cultura.
Ora posso dire che le mie preoccupazioni erano infondate: non solo entrambe le famiglie in cui sono stata ospitata erano composte da persone stupende, ma si sono anche creati dei legami molto forti.
Nella prima famiglia i genitori parlavano solo greco, ma il modo di capirsi si trovava lo stesso!
Avevano due figlie: Anna, di 23 anni, e Petroula, di 19. Abitavano in Ierissos, un paesino in Chalkidiki, una penisola piena di paesini simili che sorgevano lungo la costa e che abbiamo visitato giorno per giorno, e ospitavano anche una ragazza tedesca, con cui si è formata un’amicizia che non mi sarei mai aspettata potesse sorgere in così poco tempo.

Prima della partenza per la Georgia non nego che ero abbastanza spaventata e impaurita in quanto è una nazione che non conoscevo, ma allo stesso tempo era proprio per questo che l’avevo scelta; devo dire che tornata a casa so di essere partita prevenuta, che la Georgia è bellissima e con persone meravigliose.
A partire dall’Italia eravamo in totale tre ragazzi: io e un ragazzo siamo partiti da Bari a Tbilisi facendo scalo a Monaco, l’altro ragazzo che era invece del Nord Italia è partito da Bologna e fatto scalo a Vienna.
In totale sono stata 20 giorni, le prime due notti in famiglia, poi 11 al campo e le restanti di nuovo in famiglia.
La mia host family abitava appena fuori la capitale, aveva una casa a tre piani con piscina ed era composta da 4 persone (madre, padre, fratello, sorella). Mi sono trovata benissimo, la mia host mother parlava egregiamente italiano facendomi sentire sempre a casa e la mia host sister (componente della famiglia con cui ho passato più tempo insieme) mi ha portato ovunque facendomi conoscere ogni singolo angolo di Tbilisi. 

Dopo un viaggio durato tre voli e 2 ore di pullman mi sono ritrovata catapultata piacevolmente in un ambiente dominato dalla natura più selvaggia e pura: la Finlandia.
Certo mettere il piumino il 5 di luglio non era il massimo ma l’ambiente socievole creato all’interno del camp di Kittila (Lapponia) da tutti quei ragazzi di tutte le nazionalità era veramente un piacere non indifferente e questo alone di serenità l’abbiamo vissuta per una settimana andando in giro per la natura lappone che rappresenta la cerniera tra la taiga e la tundra illuminata perennemente dal sole estivo del nord.
Attività come ciclismo, scout, arrampicata, rafting ci hanno fatto apprezzare a pieno la realtà del luogo e anche la cultura della popolazione Sami che vive lì da secoli, allevando renne.
In questo paradiso solo una cosa disturbava spaventosamente: le zanzare che ci invadevano ogni volta che ci si avvicinava ai boschi.

Partecipando a un concorso organizzato dal Lions Club nella mia scuola, ho vinto la possibilità di prendere parte, per tre settimane, agli scambi giovanili all’estero con destinazione una città europea.
Verso Febbraio 2017, mi è stata comunicata la meta del mio viaggio: la Francia e più in particolare la regione dell’Aquitania la cui capitale è Bordeaux.
Prima di partire, sinceramente avevo molti dubbi nutriti dai soliti pregiudizi che si hanno nei riguardi dei Francesi. Ma dopo questa esperienza, posso assolutamente confermare che ciò che ho vissuto è stato totalmente diverso da ciò che ci si aspetta.
I Francesi sono persone dalla mentalità aperta, disponibili ad ascoltare e a parlare una lingua diversa dalla loro. Per risolvere un problema non si pongono mille domande ma cercano di poter subito giungere a una soluzione. E poi sono soprattutto persone con una personalità piena di brio e spensieratezza, volta al puro divertimento.
Forse è proprio questo aspetto che ho apprezzato maggiormente del loro carattere. 

Settimana in famiglia:
mi è piaciuta l'accoglienza e mi sono piaciuti i due giorni successivi
1° giorno
accoglienza con una cena di tutta la famiglia e giochi da tavolo.
2° giorno
passeggiata nel paese di Dienztenbach (15 Km da Francoforte) e nel pomeriggio cerimonia di benvenuti dei ragazzi dei Lions che erano arrivati da tutto il mondo