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ITALIA: what else?


Durante il mese di marzo mi è stato proposto di partecipare allo scambio giovanile dei lions per il quale ho avuto il mese successivo l’accettazione con destinazione Russia. Da subito fui molto emozionata di andare in un posto per me tanto misterioso e con tante bellezze. La referente italiana Luigia Fortunato e la referente russa Armine Oganesyan si sono rese disponibili per qualsiasi aiuto. Armine ha creato un gruppo su facebook ed uno su whatsapp per dare le prime informazioni sulla storia della città e per far iniziare a conoscere i diversi partecipanti internazionali dello scambio che consisteva solo in un periodo di famiglia ma era stato organizzato sotto forma di camp: ogni mattina noi partecipanti con rispettivi fratelli e sorelle ospitanti ci incontravamo in un punto della città per passare insieme la giornata. Pochi giorni prima della partenza gli organizzatori attraverso i gruppi formati sulle piattaforme social ci hanno fornito le prime informazioni riguardo cosa avremmo dovuto fare e portare, infatti durante questi giorni ci è stato inviato il programma della permanenza: 11 giornate di visite di gruppo a musei, chiese e palazzi e due giornate dedicate alla famiglia in cui noi ragazzi ospitati potevamo decidere, chiedendo alle nostre famiglie nel caso di escursioni in altre città o simili, il da farsi.

Innanzitutto ci tengo a ringraziare nuovamente l'associazione Lions e coloro i quali mi hanno permesso di vivere questa bellissima esperienza.
Non ci sono parole per descrivere un viaggio così.
Avevo già, in passato, fatto diverse esperienze con mie amiche come ad esempio soggiorni-studio in Inghilterra, America e Spagna, ma mai avevo avuto, come questa volta, la fortuna di incontrare persone meravigliose con cui poter condividere qualsiasi cosa: a partire da una notte in bianco passata tutti insieme in barca, il bagno alle undici di sera (quando ancora il sole era alto nel cielo) fino ad arrivare addirittura a fare insieme percorsi con i quad e passeggiate a cavallo.

Grazie ai Lions sono riuscita, per la seconda volta, ad andare in un paese fantastico. Ammetto che ci ho messo un po' a scrivere questa recensione, forse perchè in fondo non volevo ammettere che il mio viaggio era finito.
Sono stata in Russia, la grande patria. Il viaggio in aereo non è stato impegnativo, in cinque ore ero già a S-Petersburg, capitale culturale della Russia, dove ho soggiornato per due settimane. Avevo una sorella fantastica, che mi faceva anche da mamma: la mamma Alla. Sebbene sembrasse la più seria tra di noi, era la prima a mettersi a canticchiare in mezzo alla strada, cosa che metteva allegria a tutti. Di solito eravamo io, Alla, Stella, una ragazza greca, e Ksenia, la sua host sister.

Mi sembra ieri il giorno in cui di tutta fretta preparavo le valigie, cercando di mascherare l’ansia e ogni sicurezza ai miei genitori. Continuavo a ripetermi: “Chissà che clima farà a San Pietroburgo, del resto, è pur sempre estate anche là”. Optai quindi per il cosiddetto “abbigliamento a strati”, quello che tutte le mamme consigliano prima di ogni viaggio: un paio di felpe, jeans lunghi e qualche t-shirt, nel caso in cui il tempo fosse stato più caldo del previsto. E così, una volta sistemata con cura ogni cosa, cercai di prender sonno, invano. Mille pensieri mi tenevano sveglia: paura, ansia e una voglia pazzesca di vivere una nuova esperienza, e questa volta da sola. 

Dopo quasi 4 ore di volo, arrivai nell’aeroporto Pulkovo, a 16 km da San Pietroburgo. Tra uno sguardo e l’altro, riconobbi Masha, la ragazza che mi avrebbe ospitato per il mio soggiorno in Russia, accompagnata dalla sorella minore, Anna. E la mia avventura ha così avuto inizio. Non saprei nemmeno da dove cominciare a descrivere quest’esperienza che mi ha lasciato così tanto e, al tempo stesso, ha cambiato una parte di me in modo permanente.