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ITALIA: what else?

Il mattino del 9 luglio 2016 arrivai all’aeroporto “Marconi” di Bologna in preda dall’ansia e pensando a tutto ciò che mi avrebbe atteso in Austria al mio arrivo: la famiglia, i luoghi, i cibi e il camp.
Ero elettrizzata ed emozionata per l’esperienza che di lì a poco sarebbe iniziata e appena salì sull’aereo con il mio basso sospirai profondamente.
Il viaggio fu breve e senza intoppi. Arrivai all’aeroporto di Vienna dove Felix, camp director, membro dei Lions e mio fratello ospitante mi aspettava a braccia aperte e con un sorriso smagliante.
Finalmente feci conoscenza anche di Friedrich, soprannominato Fritz, padre di Felix e anch’esso membro dei Lions e alcune ragazze che sarebbero state con me durante il campo.
Il clima e le persone furono accoglienti e mi rilassai subito.

Nuovo anno nuovo scambio, una partenza un po’ sofferta perché fino ad una settimana prima il mio scambio non doveva esserci ma per fortuna o per destino il 7 luglio sono salita su un treno diretto a Innsbruck.
Ricordo perfettamente come passai le quattro ore di viaggio a domandarmi come la patria di Mozart sarebbe stata, ad immaginarmi i visi della famiglia ospitante dei ragazzi con i quali avrei speso due settimane in camp di cosa avremmo parlato mangiato e visto. Ebbene al mio arrivo nella sorprendente calda Innsbruck due simpatici signori mi stavano aspettando sorridenti sventolando un cartello con il mio nome sopra, da buona italiana quale sono li ho salutati con un abbraccio e due baci sulla guancia, loro evidentemente un po’ imbarazzati, da quanto ho potuto notare gli austriaci non sono gente cosi calorosa, ricambiano e ci avviamo verso la macchina. Mi aspettavano altre due ore di viaggio verso la cittadina dove abitavano i Dreer, un viaggio in mezzo a valli immense e montagne rocciose ancora un poco innevate sulla punta, tra strade tortuose in salita e in discesa e tra motociclisti pazzi che sembrava facessero a gara con qualunque macchina ci fosse.

La mia avventura è iniziata il 9 luglio all'aereoporto di Milano Malpensa, a causa della cancellazione del mio volo, il giorno prima avevo dovuto cercare un volo sostitutivo, che peró faceva scalo a Monaco.
Arrivata all'areoporto di Vienna nel tardo pomeriggio trovai all'uscita tutti i membri della mia Host Family: Ulli (Ulriche), Nicki (Nicholaus) e Anna, la mia Host Sister.
Dopo un caloroso benvenuto ci avviammo verso casa e dopo due ore di viaggio in macchina finalmente arrivammo a Hohenzell, una piccola cittadina a circa un'ora da Salisburgo. Due giorni dopo il mio arrivo incontrai anche il figlio maggiore, Valentin.
Mi hanno portata in molti posti, a fare il bagno in un lago, a visitare Linz e Salisburgo (dove ho incontrato anche i membri che sarebbero stati al campo con me la settimana dopo), a fare lunghe passeggiate nei boschi, a vedere concerti.

Il viaggio in Austria è stata la mia prima avventura all'estero. Grazie a questa esperienza ho potuto superare difficoltà e paure, approcciarmi ad un inglese che va ben oltre quello scolastico e scoprire nuove culture.
La prima settimana in famiglia, è stata molto divertente grazie alla mia host family e ai miei compagni d'avventura: la finlandese Vvera e lo spagnolo Humberto.
Sin da subito ho sentito il calore della mia nuova famiglia. Il primo giorno mi sentita spaesata e indifesa poi però grazie a Veronika, la mia host sister sono riuscita ad aprirmi e ad essere me stessa, ho persino cucinato per loro! 
Sono una famiglia molto unita nella quale sono riuscita ad integrarmi alla perfezione. Passavamo ogni pomeriggio a bere caffè e a fare giochi da tavola, grazie ai quali non sono mancate le risate.

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