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ITALIA: what else?

Il Lions Youth Exchange in Estonia è stato il viaggio all’estero più bello della mia vita, un’esperienza arricchente, stimolante, coinvolgente, in cui ho fatto amicizia con tante persone che mi hanno voluto bene.
Partirei col descrivere i primi 10 giorni passati con la famiglia a Viimsi, una trentina di chilometri a nordest di Tallinn, paesino tranquillo, rilassato, in una zona benestante, con la spiaggia di Haabneeme a due passi come valore aggiunto importantissimo.
Riina, la madre ospitante, si è presa cura di me e del mio compagno di viaggio Leonardo (tra l’altro lui è di Perugia, io della Valtiberina toscana, quindi diciamo vicini di casa) con tutte le attenzioni immaginabili, ci ha fatto assaggiare tutti i cibi e le bevande tipiche estoni, tra cui abbondavano aneto, patate, burro, panna acida, cetrioli, spratt (una specie di acciughe marinate intere che avevano più sapore di sgombro), acqua con varie erbe e bacche infuse ma anche chicche come la focaccia alla farina d’orzo, la torta al rabarbaro, il kama ( un muesli di cereali misti) e la Kali, bevanda analcolica nazionale, quasi una Coca-Cola ma al gusto di pane nero di segale fermentato, lo stesso che mangiavamo tostato a colazione. Io sono un amante del cibo, soprattutto dei sapori tipici della tradizione, e mi è piaciuto veramente ogni piatto cucinato da Riina, cuoca davvero unica!

La mia esperienza in Estonia è stata senza dubbio una delle più belle della mia vita.
Il tempo trascorso in famiglia è stato piacevole date le opportunità che ho avuto di visitare la zona con la mia host family. Allo stesso tempo, i tempi morti sono stati lunghi, numerosi e frequenti.
Le mie mattine erano spesso occupate con visite ed uscite. Nonostante i genitori non parlassero inglese e la mia host sister spesso lavorasse, la famiglia riusciva sempre a trovarmi un parente con il quale potessi svolgere le attività. 
I pomeriggi invece li passavo quasi sempre sola.

È stata una bellissima esperienza che sicuramente non mi sono pentita di fare!!
Inizialmente prima di partire devo ammettere che avevo paura ed ero quasi spaventata da che cosa avrei dovuto affrontare e trovare in un Paese di cui non avevo mai sentito parlare molto e in cui non ero mai stata, inoltre questo è stato anche il mio primo scambio e la prima volta in cui lasciavo la mia famiglia per così tanto tempo.
Quindi nonostante avessi moltissimi dubbi mi sono trovata da subito molto bene: la mia famiglia è stata molto ospitale e gentile, se avevo bisogno di qualcosa erano sempre pronti per cercare di farmela avere, l’intera famiglia è stata dolce e simpatica.

Ho deciso di intraprendere uno scambio giovanile con i Lions perché sollecitata da un’amica che l’anno prima aveva vissuto una di quelle esperienze che ti cambiano la vita.
Così mi sono buttata, ho messo da parte la paura e ho fatto l’iscrizione.
Non scelsi io di andare in Estonia, ma quando mi arrivó la notizia di quale sarebbe stata la mia meta, mi incuriosì questa parte del mondo che a mala pena avevo sentito nominare.
Ad essere sincera no, non ero del tutto convinta di partire, ma poi mi sono detta che avrei dovuto cogliere l’occasione al volo, perché probabilmente senza questa opportunità, mai avrei nella mia vita scelto come meta l’Estonia, e mai avrei conosciuto questa parte del mondo.
Così sono partita e ora che sono tornata, quando mi chiedono: allora, com’è l’Estonia? Sono in grado di parlare delle loro abitudini, del loro cibo, dei loro paesaggi e dei loro sorrisi per ore senza stancarmi mai.