Il Messico: uno dei tanti stati dell'America Latina...una realtà geograficamente lontana e culturalmente differente dall'Italia(un'altra parte di mondo come diciamo noi italiani)...un paese di cui cui si conoscono principalmente i tacos, la tequila, il piccante, il sombrero le piramidi dei Maya, le spiagge di Cancun...e forse anche qualche realtà politica non tanto corretta.
Ciao a tutti, mi chiamo Francesco, un ragazzo italiano di 16 anni che nel luglio 2024 ha preso parte ad uno scambio culturale con i Lions, trascorrendo 3 magnifiche settimane in Messico.
La prima di queste settimane l’ho trascorsa con un’amorevole famiglia di Tlalnepantla, un comune messicano a nord dell’area metropolitana di Città del Messico, dove il mio soggiorno si è rivelato particolarmente piacevole. Questo perché la mia prima famiglia ospitante, grazie al loro enorme affetto e interesse nei miei confronti, è riuscita a farmi sentire come a casa, dandomi inoltre la possibilità di visitare la maggior parte delle più interessanti e gradevoli attrazioni che una città così estesa come la capitale messicana può offrire.
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È difficile trovare le parole per descrivere il periodo che ho passato in Messico, infatti, benché io abbia già raccontato diverse volte ad amici e familiari di questa esperienza, non mi sembra di essere mai riuscita a trasmetterne la vera essenza. Come mettere a parole il sorriso e la gentilezza di Tete, la mia host-mom a Baia California, o l’umorismo di Esteban, uno dei miei host-brother, o il senso di comunità e appartenenza provato in campus?
Si è ormai capito che leggere questo breve riassunto non sarà come vivere il Messico in prima persona, ma ci si proverà lo stesso.
Mi chiamo Ilaria e il 22 luglio sono partita per una delle esperienze più emozionanti e costruttive della mia vita.
La destinazione era il Messico.
La mattina della partenza ero agitatissima, quasi incredula di ciò che stava per succedere e dell’esperienza che stavo per intraprendere. Un mix tra paura, curiosità ed euforia. La cosa che inizialmente mi spaventava di più erano le 13 ore di aereo, ostacolo che non fu facile da superare e sono orgogliosa di averlo superato. Durante il viaggio mille pensieri e , timori frullavano tra la mia testa e la paura di non essere all’altezza della situazione e la distanza dai miei affetti era ciò che più mi spaventava.
Partivo però con una voglia e un bisogno di liberazione di un periodo buio della mia vita, un bisogno di sfogo, di ritrovare me stessa e la mia indipendenza.
Gli scambi giovanili dei Lions non erano una novità per me, essendo stata, per diversi anni, una famiglia ospitante; quest’anno ho deciso di partire e mi è stata offerta l’opportunità di essere giovane ambasciatrice in Messico, un paese lontano ed affascinante che mi incuriosiva molto.
La prima settimana è stato il periodo del campo, composto da 10 persone di varie nazionalità e dai responsabili Lions. In questa settimana abbiamo visitato diverse città, non posti famosissimi, ma molto belli da vedere come la città di Morelia e il vulcano Paricutin.
Affascinante è stata l’ascesa al vulcano, interessanti gli incontri con i club lions del posto, che ci hanno fatto conoscere le loro attività, la loro cultura e il loro cibo; le giornate passate con gli altri ragazzi sono state divertenti, abbiamo da subito stretto amicizia, un’amicizia che porteremo sempre nel cuore.
Dal 14 luglio al 5 agosto ho avuto la possibilità di prendere parte ad una delle esperienze più belle della mia vita. Grazie all’associazione Lions ho avuto l’opportunità di esplorare una parte del mondo completamente sconosciuta a me fino a poco tempo fa: il Messico. Parto dicendo che, non appena mi è stata comunicata la meta, ho fatto i salti di gioia. Al contrario, la mia famiglia non era molto convinta nel lasciarmi andare, in quanto la reputazione messicana e la lontananza li spaventava. Ma d’altronde non potevo rinunciare a questo tipo di opportunità che capitano una volta sola nella vita e per conoscere veramente un paese bisogna visitarlo e girarlo, senza dare troppo peso ai soliti stereotipi. Quello che, a dire il vero, mi spaventava di più era il viaggio: sono partita da Milano Linate e, non essendoci un volo diretto, ho dovuto fare scalo a Roma. Considerando le mie abilità di orientamento, ero terrorizzata. Avevo tanta paura di perdermi e di non riuscire a trovare la giusta strada per prendere l’aereo in tempo, ma con mia grande sorpresa è stato più facile di quanto pensassi.
Buenos dias,
un italiano di ritorno dal Messico non può che portarsi dentro tanto di quella cultura e lingua che ha appena lasciato: la mia esperienza di scambio giovanile Lions quest’anno si è svolta proprio nello splendido Messico.
Agli scambi Lions devo molto: tre esperienze straordinarie, la scoperta di due nuovi continenti (Asia e America) con le loro relative culture e le infinite amicizie createsi con stupendi ragazzi e ragazze partecipi di questo mondo.
Dopo il terzo viaggio, appunto, tentare di descrivere le emozioni provate è sempre più difficile, sembra quasi riduttivo: momenti del genere vanno vissuti in prima persona per poterne cogliere la grandezza e la bellezza.
“Tanta calorosità e accoglienza”, queste sono le parole con cui descriverei questa magnifica esperienza in Messico.
Già prima di partire mi ero fatta un’idea su come poteva apparirmi il paese: il tipico sombrero, le feste ed il “Sangre Caliente”, ma è stato molto più di questo.
Con la prima famiglia ospitante fin da subito si è creata una bellissima sintonia, mi hanno fatto sentire come a casa, i loro figli seppur un po’ più grandi di me sono stati molto amichevoli, grazie alle canzoni in stile “Reggaeton”, che io già ascoltavo quotidianamente, ci siamo legati sempre di più. A rendere questa settimana ancora più spensierata e divertente è stato inoltre il mio compagno di avventure Amir, un ragazzo proveniente da Israele, anche lui ospite nella mia stessa famiglia, con il quale ho legato fin da subito e grazie a lui ho potuto apprendere anche la sua cultura ricca di tradizioni.
Il 13 Luglio 2019 sono partita, cuore in gola ed emozioni a mille, per il Messico, per uno scambio di tre settimane.
Moltissime domande mi frullavano per la testa, ed ero veramente emozionata, essendo anche la mia prima esperienza di scambi. Eppure non appena sono arrivata la famiglia è davvero riuscita a farmi sentire a casa.
L’accoglienza messicana è spettacolare: sono gentili, disponibili, affettuosi, ospitali, aperti. Ho vissuto in Città del Messico nord la prima settimana e sud l’ultima settimana. Abbiamo visto molte cose già nei primi giorni: i vulcani, Reforma, Chapultepec, le piramidi di Teotihuacan e altro. Ma quello che più ho apprezzato è stata la vita normale dei messicani: i mercati, la cucina, i giri in macchina e a piedi e in bus per la città, incontrare amici. Con la seconda famiglia ho fatto una vita ancor meno turistica: ho visto il centro universitario, abbiamo passato il pomeriggio in un parco, ho conosciuto la famiglia, abbiamo condiviso il tempo da “hermanas”.
¡Hola! Estimados señores questo è il mio report dell'esperienza vissuta in Messico->
The Mayan Wonders Lions Camp.
Quando ho visto che mi era stato assegnato il Messico, mi sono emozionata.
Ho studiato alle superiori lo spagnolo e in questo periodo avevamo approfondito leggermente la cultura messicana. Perciò grazie a questa infarinatura e curiosità personale, sono partita alla volta del mio quarto viaggio con i Lions.
Non pensavo sarei mai arrivata al punto di dover mettere la parola “fine” al sogno di una vita, viaggiare il mondo visitando paesi diversi con gli scambi giovanili, attraversandone le culture e lasciandomi ispirare da esse per apportare cambi alla mia vita di tutti i giorni, soprattutto al modo di pensare.
Arrivata al punto in cui pensavo non ci fosse più niente da imparare, mi sono dovuta ricredere e forse proprio per questo il mio ultimo youth exchange si è rivelato essere quello che mi ha insegnato più di tutti. Un ultimo viaggio che in realtà non avevo mai cercato, ma che nonostante tutto è arrivato e mi ha cambiato in modi che – sinceramente – non ritenevo più possibili, perché pensi, cosa potrò mai imparare sui viaggi a vent’anni dopo aver già vissuto due esperienze con gli scambi Lions? Che cosa potrà darmi questo scambio che gli altri non mi hanno dato?
Ho avuto la possibilità grazie al Lions Club di poter stare 3 settimane in Messico.
La cosa che mi preoccupava di più inizialmente era il viaggio da Roma a Città del Messico della durata di 13 ore, ed essendo stato il mio primo viaggio intercontinentale fui colto dall’ansia per tutto il viaggio d’andata. Nel mio stesso camp ho avuto la fortuna di trovarmi con Annalisa e Francesca, altre due italiane che erano nel mio stesso campus.
Siamo giunti all’aeroporto di Città del Messico alle 3 dell’8 luglio e dopo i controlli passaporti e il ritiro bagagli ci siamo incontrati con le nostre rispettive famiglie.
La mia Host family era composta da Arturo e sua moglie Angeles, persone davvero molto simpatiche che sin dal primo momento mi hanno trattato come se fossi stato un figlio per loro.
Dopo Turchia, Indonesia e India, tre settimane di pura avventura in una terra che mi piace definire magica e misteriosa
Il Messico è selvaggio e ospitale descrivendolo con un paradosso. Le alte montagne vestite di foreste e abitate da miliardi di specie sono la culla di un popolo coraggioso e devoto.
Il campo Paricutin, in Michoacan, è stato breve ma molto coinvolgente grazie alle varie esperienze che il gruppo ha vissuto; l’escursione sul vulcano che fa da prestanome al campo è stata per me la più affascinante. Il programma è stato molto ben organizzato e bilanciato tra visite, attività e relax.
Sono da poco tornata da 3 settimane in Messico e mi trovo a dover condensare tutte le emozioni e i momenti vissuti in poche righe: missione impossibile!
Sono partita l'8 luglio con i miei due compagni di viaggio Nicolò e Francesca e sono atterrata a Città del Messico dopo più di 13 lunghissime ore di volo.
Non dimenticherò mai quella sensazione di puro terrore non appena la città si è presentata ai miei occhi: dovunque guardassi sembrava non finire più tanto era grande e in quel momento mi sono chiesta che pazzia avessi mai fatto.
Before this last summer i’ve never participated as camper in a Lions exchanges camp abroad and I’ve never been outside the European limits as well.
In July of this year thanks to three unforgettable weeks in Mexico I’ve been able to reach these two my life objects.
It all started on 8th july when I left the Europe for landing in one of biggest all around the world city, Mexico City then a more twelve hours flight.
Just having met my first host family in Leon airport, I immediately felt myself not as a abroad person but as if I’ve always lived here in this wonderful country, cause everyone joking and laughing with me welcomed me like one of them, firstly I was a little shocked by this unexpected Mexican people behavior but day by day I always more understood that they looked for making me feel like home, even if my real one was 10k km so far.
Guardo questa pagina bianca e mi rendo conto che non sarò mai in grado di raccontare tutto quello che ho fatto, visto e vissuto durante la mia esperienza in Messico: tre settimane, anzi di più, ventitré giorni per l’esattezza, sono tanto tempo, sono 552 ore, 33120 minuti, 1987200 secondi! Cercherò di raccontare come li ho trascorsi, ma soprattutto di far capire come mi ha arricchita questa esperienza fantastica.
Ho vissuto ogni istante intensamente, dal primo all’ultimo momento: da quando, poco più di un’ora dopo essere atterrata, mi sono ritrovata a casa dei genitori del mio papà ospitante a mangiare cibo messicano e festeggiare il compleanno di una cugina, a quando in aeroporto, prima di risalire nuovamente sull’aereo, ho dovuto aprire la valigia perché con tutte le cose che mi hanno dato anche dopo che i bagagli erano già pronti (cibo in particolare!), superavo il peso massimo consentito!
Il 9 luglio del 2017 è iniziato il mio viaggio con destinazione Città del Messico.
Il primo giorno, passato tra le ansie per come sarebbe stata l'esperienza e la carica per un nuovo viaggio in giro per il mondo, è servito tutto per i due voli, che grazie al meteo sono durati "sole" 16 ore.
Già all'arrivo mi accorgo di quanto il Messico sia diverso rispetto all'Italia, con un aeroporto caotico ma allo stesso tempo con uno spirito rilassato che trasuda dalla gente.
Tutto ciò lo vedo appena esco dalle porte quando vedo i miei nuovi "genitori" che mi corrono incontro per fare conoscenza, seguiti subito da Francisco, l'educatore che avremmo avuto nel summer camp. Sull'aereo ho fatto conoscenza con altre due ragazze che sarebbero state con me nel camp, grazie al fatto che loro abbiano riconosciuto la maglia del Lions che indossavo, e già dal primo incontro abbiamo iniziato a condividere le nostre storie, visto che avevamo una lunga coda davanti a noi al controllo passaporti.
Arrivato a casa, insieme ad Arturo e Angeles, inizio a parlarci aiutato dalla conoscenza dello spagnolo, con Alessandro, l'altro ragazzo da loro ospitato, che aveva un pò di difficoltà nell'intendere ciò che ci dicevamo.
Avete presente quando siete felici e soddisfatti di aver fatto la scelta giusta perché vi ha portato a ciò che stavate desiderando?
Esatto.
La scelta giusta.
La mia scelta giusta è sempre stata quella di non scegliere. E adesso che sono arrivata alla conclusione dei miei viaggi Lions, posso dire che sia stata la decisone migliore.
Chi ti dice che un posto ti possa trasmettere quello di cui tu hai bisogno soltanto perché è “il posto ideale per andare in vacanza”, “è il sogno di tutti” e chi ne ha più ne metta?
Il viaggio è quello che non ti aspetti, è quello che fai come se stessi facendo un salto nel vuoto, ignaro di tutto, senza pregiudizi e senza essere eccessivamente informato sulle opinioni altrui.
Viaggiando con i Lions ho scoperto la bellezza di visitare dei posti per quello che sono, nella loro essenza, vivendoli da viaggiatrice e non da turista.
Questa volta voglio raccontarvi del Messico.
Intercambio Juvenil Leon Guanajato 2017
Quest’anno mia madre, socio del Lions club Pescara Host, mi ha quasi costretto a fare domanda per lo scambio giovanile.
A dire la verità all’ inizio ero un po’ scettico all’idea di dover andare fuori dall’ Europa senza punti di riferimento, ma una volta salito in aereo non vedevo l’ora di arrivare in Messico per conoscere altri giovani e divertirmi.
Una volta giunto a Leon la famiglia di Armando Arriaga di San Francisco del Rincon, che mi ha ospitato, mi è venuta a prendere in aeroporto e mi ha portato subito a vedere Guanajato una delle città più belle che abbia mai visto, patrimonio dell’ umanità per la sua bellezza.