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Siamo arrivati a Città del Messico la sera del nove luglio, per iniziare la nostra esperienza messicana con una prima settimana di campo. Quasi tutti i ragazzi erano già arrivati, noi dall’Italia siamo state tra le ultime ad arrivare.
In questa prima settimana abbiamo viaggiato dalla capitale fino ad arrivare, venerdì 16 Luglio, a Morelia, capitale del Michoacan, da cui poi tutti saremmo partiti per raggiungere le diverse famiglie a cui eravamo stati affidati. Ogni due giorni circa cambiavamo la casa in cui avremmo alloggiato la sera, per facilitare gli spostamenti durante il giorno, che avvenivano sempre in furgoni che ci hanno seguito per tutta la settimana.
Abbiamo visitato diverse città, conoscendo di ognuna la storia, le usanze e le tradizioni; a Patzcuaro siamo stati ospiti per un pranzo dai membri Lions della città, che sono stati veramente gentili e accoglienti nei confronti di tutti noi.
Arrivati a Morelia, due giovani ragazzi, Lions, ci hanno fatto un corso accelerato di danza, dopodiché abbiamo ascoltato la tradizione di celebrare il Giorno dei Morti, e, secondo le usanze, abbiamo colorato e vestito degli scheletri in terracotta.

A due settimane dal mio rientro dall'intercambio messicano è giunto il momento di raccontare le impressioni relative al viaggio; premetto che è stata un'esperienza rivelatasi sensazionale!
Come Lei ben sa, non ho vissuto tranquillamente il periodo "pre-partenza", La chiamai un paio di volte per chiederLe informazioni riguardo alla destinazione del viaggio, le date, le famiglie ospitanti...dettagli per me non trascurabili, a un mese dall'ipotetica partenza, ma a quanto pare dall'altra parte dell'oceano erano considerati tali. 
Mi reputo una persona organizzata e razionale (il che non è sempre un pregio), qualità che raramente ho incontrato tra i messicani e la cui mancanza mi ha fatto soffrire prima e durante i primi giorni dell'interscambio; in seguito scoprii che entrando nell'ottica messicana risultava tutto più facile.

Ho potuto finalmente realizzare il mio sogno:il Messico!
Grazie alla disponibilità dei “nostri” Lions, prima del viaggio, ho conosciuto attraverso internet la famiglia che mi avrebbe ospitato e la ragazza italiana che sarebbe partita con me, Sara.
Per una settimana in luglio ho ospitato una ragazza turca,Selen, con la quale ho legato subito. Siamo diventate ottime amiche e spero di poterla incontrare in futuro.
Esattamente il giorno dopo che se n’è andata sono partita per il Messico.
Dopo un interminabile viaggio,io e Sara siamo arrivate a Morelia.
I primi dieci giorni del programma prevedevano la partecipazione al Paricutin Lions Youth Camp.

A luglio sono partita per un esperienza fantastica: MESSICO. 
All inizio ero molto titubante su questa meta, anche se  per me è stata la seconda esperienza viaggiare con i lions (la prima è stata Australia) ,xke non sapevo minimamente a cosa andavo incontro.
Arrivato il giorno della partenza ero molto emozionata e non vedevo l'ora di arrivare a Morelia capitale del Michoacan (Messico)  per conoscere la mia famiglia ospitante.
In famiglia con me c'era anche un altro ragazzo italiano di nome Luca quindi non vedevo l ora di conoscere anche lui visto che avremmo trascorso le 3 settimane insieme.
Arrivata a Morelia la famiglia mi accoglie in modo molto caloroso e subito dopo ci dirigiamo subito a casa nella città di Quiroga ad un ora di distanza dalla capitale. 

Come sempre inizio ringraziando l'organizzazione Lions International per questa splendida esperienza, questa volta con un po' di malinconia ... sapendo che per me l'età massima è ormai alle porte.
Passando al report vero e proprio, devo dire che l'esperienza è stata molto “godibile”, le persone che ho incontrato sono state incredibili (una in particolare, il mio nuovo “fratello messicano” Jorge!) e sempre gentili e disponibili.
Le escursioni con le famiglie, spaziando dagli “storici” siti archeologici precolombiani di Zinsunsan alle più moderne e votate al divertimento ... spiagge messicane, sono state molto divertenti e assolutamente interessanti.
Il campo ha avuto i suoi alti e bassi, dovuti però soprattutto alle difficoltà meteorologiche e solo raramente a effettivi problemi organizzativi.
E' stato comunque anch'esso molto interessante soprattutto durante le visite nelle città “storiche” del Messico a contatto con una vita e “modo di fare” per certi versi molto somigliante a quella italiana.

Dopo un viaggio che mi è parso interminabile sono finalmente arrivata a Morelia (stato del Michoacan), dove avrei conosciuto la mia prima famiglia ospitante. Nonostante questa sia stata per me le terza esperienza all’estero (la seconda con i Lions) al momento dell’atterraggio mi ha colto subito la sensazione di straordinaria emozione e curiosità verso la nuova avventura che mi aspettava… e stavolta era un’avventura molto calorosa, che mi stava accogliendo con un cartellone che recitava il famoso “motto” messicano, <>.
Se, come me al momento della partenza, collegate la parola “Messico” a “caldo”, “cactus”, “deserto”.. ebbene si, vi sbagliate! Arrivata con pantaloncini e maglietta leggera ho rimpianto la felpa stipata sotto chili di altri vestiti leggeri nella valigia; il clima a Morelia (perché essendo il Messico una nazione enorme, il clima varia da regione a regione) è particolarmente variabile: caldo umido e afoso alternato ad acquazzoni brevi ma fortissimi, che lasciano sulle strade fiumi di fango degni di questo nome.
La mia prima host-family, i Mendoza, era composta da Arisel e Aseret (10 e 13 anni), il padre Sergio e la madre Julieta; con loro ho passato giornate splendide e ho imparato molto della cultura e delle tradizioni locali. Nonostante la famiglia non parlasse inglese ci siamo sempre capiti e ho avuto la fortuna di imparare una nuova lingua grazie alla full-immersion messicana.

Quest’anno ho partecipato agli scambi giovanili Lions e sono stata ospitata in Messico nella città di La Paz (BCS). Il viaggio è stato complessivamente positivo in quanto ho visitato con piacere diverse località e luoghi culturali, sono state però evidenziate alcune criticità: Al mio arrivo in aeroporto non ho trovato subito una famiglia ad aspettarmi per dei disguidi di comunicazione (La famiglia Padilla era stata informata riguardo un’altra ragazza di nome Valeria con la quale aveva scambiato diverse mail); Inoltre ho vissuto sola con Maria Luisa Padilla, donna molto educata, ma proprio perché vive sola non mi è stata data la possibilità di conoscere molti ragazzi del luogo (obiettivo principale degli scambi giovanili). 
L’organizzazione è stata scarsa (ho passato interi giorni in casa da sola anche perché Maria Luisa pensava che avessi un programma prestabilito). 
Nonostante ciò Maria Luisa ci ha messo impegno per farmi sentire a suo agio, ma credo che la sua non fosse una famiglia adatta ad ospitare una ragazza di 18 anni in quanto la signora vive da sola e sua figlia convive con il suo fidanzato, studia e lavora, quindi non ha tempo a disposizione da dedicare ad un ulteriore “componente della famiglia”. 
Ho vissuto, comunque molte esperienze propositive ad esempio ho visitato Cabo San Lucas, magnifica località, ho nuotato con i leoni marini, ho scalato un “cierro” (collina arida) ed ho migliorato notevolmente il mio spagnolo.
Il consiglio che voglio dare è di controllare in precedenza con accuratezza l’adeguatezza delle famiglie, migliorare l’organizzazione e la comunicazione tra famiglie e comitato organizzativo.

E’ stata l’esperienza più bella della mia vita.
So che è solito fare ringraziamenti alla fine di ogni esposizione ma penso stavolta sia più giusto farli in primo ordine.
Io vorrei ringraziare questa associazione che mi stupisce sempre di più. In Messico ho percepito davvero l’internazionalità e la vera essenza dei Lions. Vorrei ringraziare le mie famiglie: gli Espinoza Macias e i Ramirez Vélez che mi hanno accolta come una vera figliola.
Ringrazio la gentilissima Adriana Acevedo e tutto il suo staff per l’accoglienza nel camp e tutti i Lions che hanno lavorato per la realizzazione di questo service.
Sono una Leo del distretto AB e la mia partenza per il Messico è stata un caso; non ho mai creduto nel destino ma penso fermamente che il mio viaggio in Messico sia stato un dono del cielo.
Non vorrei dilungarmi sulla questione dei casi e dei destini poiché ho tanto da raccontare.

È stata un’esperienza davvero preziosa. 
Sono entrata in contatto con una cultura che all’inizio pensavo essere molto simile alla mia, ma che si è dimostrata invece essere tanto differente. 
Sia i paesaggi, le strade, le case del Messico, sia il cibo, sia lo stile di vita e la cultura delle persone sono diversi da ciò che abbiamo in Italia.
Ho avuto la fortuna di vivere al massimo la vita messicana in due famiglie completamente diverse, adattandomi alla loro tranquillità e spensieratezza. I primi giorni sono stati per me i più difficili, poiché il mio modo di pensare più agitato ed organizzato si è scontrato con il suo opposto. Dopo poco tempo ho però iniziato ad abbracciare questo stile, e mi ha insegnato a prendere di più le cose come vengono, senza troppa rigidità di programmi.

Il bilancio finale del viaggio è stato positivo, anche se sfortunatamente a Città del Messico per un ritardo aereo ho perso l'aereo successivo e il personale dell'aeroporto a cui chiedevo dei chiarimenti e delle indicazioni o non era qualificato o per una informazioni pretendevano la mancia e così alla fine ho dovuto passare la notte in aeroporto.

Nella sfortuna, io e l'altra ragazza italiana con cui ho fatto il viaggio, lì abbiamo trovato anche la terza ragazza italiana che doveva andare a Merida e così abbiamo passato la notte in aeroporto insieme.

La mattina seguente siamo riuscite a partire e ad arrivare a destinazione. 

Il 19 luglio scorso sono partita da Bergamo con destinazione Messico!

Già all’arrivo in aeroporto ero emozionata, questo sarebbe stato il primo viaggio lungo (24h!) da sola. Per fortuna un’altra ragazza italiana, Claudia è partita dal mio stesso aeroporto. Abbiamo fatto subito amicizia e siamo state ottime compagne di viaggio. Dopo aver cambiato tre aerei, siamo finalmente arrivate a Guadalajara, la capitale dello stato di Jalisco situata nella zona ovest del Messico.

Ci sono tantissime cose da raccontare della mia esperienza in Messico, ma, dato che non basterebbero 10 pagine per riassumerla e non vorrei annoiare chi sta leggendo questo report, scriverò poche cose con la speranza di invogliarvi a scoprire questa terra indimenticabile che occuperà per sempre un posto speciale nel mio cuore.

Dunque, innanzitutto dovete sapere che tra le mie tre preferenze nel modulo di iscrizione, il Messico non c’era neanche per idea. Il mio sogno era quello di andare in Nuova Zelanda e quando mi hanno comunicato la destinazione ho letteralmente pianto per la delusione. Ora mi viene da piangere al pensiero di non poter tornare un’altra volta in quel luogo incantato. Non cambierei questa meravigliosa esperienza per nulla al mondo.

Salve mi chiamo Monia L'Abbate e vivo a Polignano a mare.
Quest 'avventura con l' associazione lions club è stata a dir poco entusiasmante e travolgente. 
Per 15 giorni ho potuto conoscere e vivere la cultura messicana, avendo avuto la possibilità di essere ospitata da una famiglia a Merida, capitale dello Yucatán. 

Il mio viaggio per il Messico é iniziato Domenica 19 luglio dall'aeroporto di Bergamo. Il tempo per raggiungere la mia destinazione era di circa 20 ore di volo, ma per dei ritardi aerei le ore sono state intorno alle 24. Arrivata a Guadalajara (nello stato di Jalisco) mi hanno accolto in aeroporto Manuel, il responsabile del Camp, e una delle due Camp leader, Montse. Oltre a loro due vi erano lo zio e la cugina di una ragazza italiana, con cui ho affrontato il viaggio, che con tantissima gentilezza e attenzione sono venuti ad accoglierci in aeroporto.

Quel giorno sarebbero arrivate tutte le altre ragazze del Camp, così ci hanno portato nell'hotel in cui alloggiavamo per poterci riposare nell'attesa di esserci tutte. (Nel Camp eravamo in 7 e tutte ragazze). 

La mia avventura messicana era iniziata!!

Inizio con il ringraziare tutti coloro che mi hanno permesso di realizzare la mia quarta fantastica esperienza con i Lions. 
Ogni anno,al mio ritorno, avverto di aver aggiunto un tassello di vita in piu al mio bagaglio culturale e affettivo. Non ci sono parole per descrivere l'apertura mentale e il senso di adattamento che questi viaggi mi hanno offerto. Spero che leggendo il mio report,riesca a farvi percepire,almeno in parte, le stesse sensazioni che ho provato io. 
Sono partita il 17 luglio alle ore 19.00 dall'aereoporto di Roma Fiumicino,ero entusiasta ed emozionata ma allo stesso tempo la preoccupazione di dover affrontare per la prima volta un viaggio di ben 20 ore si faceva spazio dentro me. 

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