Ed eccomi qui ancora una volta a scrivere, o meglio a provare a descrivere quanto una esperienza come questa ti possa cambiare e far crescere. Vorrei partire con la premessa con cui ho affrontato questo e tutti gli altri viaggi: tranquillo, tutto andrà bene, sii te stesso e cerca di vivere ogni attimo.
Bene! Questa premessa di certo non prepara a quello che succederà, alle difficoltà che ci saranno e neanche ai momenti belli. Questa premessa mi aiuta e mi ha sempre aiutato a prendere le cose come vengono, cercando sempre di vedere il lato positivo e di farmi travolgere da tutto quello che succede in tre settimane che hanno l’intensità di anni.
Tutto è iniziato nel posto più significativo per me, Krushevo, una località di montagna nel sud-ovest della Macedonia dove ho potuto conoscere e incontrare delle persone fantastiche che resteranno nella mia vita per tanto tempo. Voglio iniziare da Olga, la prima persona che ho incontrato e che mi ha subito colpito per la sua dolcezza e per il suo modo di prendersi cura di me e dei miei compagni come se fossimo suoi figli.
Quando mi è stata comunicata la mia destinazione ero molto entusiasta di partire, solo poco dopo mi sono resa conto di non avere la minima idea di dove si trovasse la Macedonia del Nord.
Da quel momento sono cominciate le mie ricerche riguardo questa nazione e più mi informavo più cresceva la mia curiosità e la mia impazienza di partire. Sono stata in Macedonia per tre settimane, dal 23 giugno al 14 luglio. Per arrivarci ho dovuto prendere due voli aerei e, dato che si trattava del mio primo viaggio da sola e che non avevo mai fatto uno scalo in vita mia, ero molto agitata. In realtà il tutto si è svolto in maniera molto semplice, anche grazie alla compagnia di due ragazze italiane che avrei poi rivisto durante le due settimane di campo.
Prima del mio scambio LIONS la Macedonia non era altro, per me, che uno stato sconosciuto con un nome un po’ buffo, e non sarebbe probabilmente stata la meta di una mia vacanza estiva. Ma poi ho scoperto che proprio in quella nazione avrei trascorso tre settimane della mia estate, e ancora non immaginavo che sarebbero stati giorni così intensi e emozionanti.
Il 23 giugno ho preso per la prima volta l’aereo senza i miei genitori, ma, fortunatamente, ad allontanare quel po’ di ansia che era per me inevitabile, c’erano altre due ragazze italiane che ho poi conosciuto meglio nel campo.
Devo ammettere che ci sono sicuramente stati ben più organizzati della Macedonia, tanto che nei primi giorni mi sono trovata a dormire da sola in un appartamento, perché la mia host-family, informata del mio arrivo solo pochi giorni prima, era in vacanza.
Nel trascorrere del tempo volano via gli anni, i giorni, i minuti, le ore.
A volte si ha nostalgia persino di quei secondi spesi a contemplare un orizzonte. 24/06-14/07/2018.
Tutto ha preso inizio quella domenica di giugno, quando ormai la scuola era terminata già da un po' e non stavo nella pelle per l'entusiasmo di partire ed essere accolto in una nuova casa. Sette ore nell'aeroporto di Istanbul, uno scalo non del tutto chiaro, vista la destinazione: Macedonia.
Tuttavia l'emozione era tale da prevalere sull'attesa, e ne è valsa decisamente la pena. Sin da subito la famiglia si è mostrata calorosa e disponibile nei miei confronti, questa è stata la tessera dominante in un mosaico di culture, gioie e vibrazioni.
Perché la mia esperienza è stata proprio un lucente mosaico sullo sfondo delle alture macedoni. Tre settimane sembravano una durata cospicua lontano dalla mia solita dimora, eppure la prima settimana è andata, una rapidissima eternità. Parlo di eterno perché è stato stupefacente comprendere quanti aspetti di una società distante dalla mia, nei modi e nei costumi, siano pervenuti ai miei occhi in una così breve durata. Stare a parlare di vita imbattendosi nel tentativo di rispondere a quelle domande esistenziali che spesso chiamiamo dogmi non è esattamente un'impresa facile da compiere. Talvolta può sembrare addirittura anti-produttivo. Nonostante ciò posso farmi ora portavoce di una delle vie più efficienti per intraprendere la missione: i viaggi.
Quest’estate dal 25 giugno al 15 luglio grazie al club Lions ho avuto l’opportunità di partecipare allo scambio in Macedonia.
Sinceramente prima che mi venisse proposta questa meta non conoscevo nulla del paese , lo avevo solo sentito nominare nelle lezioni di storia quando si parlava di battaglie greche e romane.
Ma si è rivelato presto molto interessante e pieno di sorprese.
Ho trascorso la prima settimana presso una host family a Veles, una città nel centro della Macedonia.
Loro sono stati ospitali fin da subito, la prima sera infatti siamo andati a cena in un ristorante tutti insieme ( i genitori con le loro due figlie mie coetanee).
Un’ amica della figlia maggiore ospitava nello stesso periodo una ragazza italiana, quindi siamo uscite quasi tutti i giorni insieme.
Partita da Milano con un temporale, atterro finalmente a Skopje con un caldo che sembra tropicale.
Ad accogliermi vi è la mia famiglia ospitante, e ricevo subito un abbraccio dalla mia host sister. Passo dunque la mia settimana in Macedonia a Veles, vicino alla capitale, una piccola città piena di vita.
La settimana passa in fretta tra visite nei dintorni e uscite la sera con la mia host sister e le sue amiche: ricordo con affetto una notte sulla collina da cui si poteva osservare la città, le ore passate semplicemente a parlare.
Ho partecipato quest’estate – grazie a una borsa di studio – ad uno scambio giovanile e camp Lions, destinazione: Macedonia.
Penso che in Italia abbiamo un po’ troppi pregiudizi nei confronti di questo Paese che probabilmente pochi di noi hanno visto, e per questo consiglio a chiunque di visitarlo, tanto bella e interessante è stata la mia esperienza laggiù.
Ho trascorso la prima delle tre settimane di soggiorno in Macedonia presso la famiglia Ljushevski, a Ohrid. Le persone che hanno ospitato me e un’altra ragazza italiana sono state fantastiche: accoglienti, ospitali, generose, simpatiche, affettuose. Ci hanno fatto visitare la bella città ricchissima di storia che si affaccia sul magnifico lago al confine con l’Albania, ci hanno fatto assaggiare piatti tipici e incontrare altre famiglie che ospitavano ragazzi che come noi avrebbero partecipato al camp, abbiamo cioè fatto con loro molte attività divertenti e interessanti. Naturalmente alla fine della settimana ci siamo lasciati con la tristezza in cuore, pur sapendo che saremmo tornate presto a Ohrid per partecipare al campo – e infatti abbiamo poi avuto occasione di rivederli più di una volta prima di lasciare definitivamente la Macedonia.
La mia vacanza in Macedonia nell'estate 2016 è iniziata il 3 luglio e tecnicamente la prima settimana sarebbe dovuta essere in una famiglia nella capitale (Skopje) e Le altre due settimane rimanenti in campus in altre svariate città.
Non è andata proprio così...
Al mio arrivo all'aeroporto la famiglia della capitale mi ha accolto e dopo avermi fatto accomodare nella mia camera abbiamo fatto un giro nel centro della città , ricco di monumenti di nuova costruzione.
Il giorno seguente sono uscita con delle amiche delle mie host sisters (che erano momentaneamente in vacanza e che quindi io non ho conosciuto).
Quest’estate ho partecipato al progetto scambi giovanili del Lions club e sono stata tre settimane in Macedonia.
Inizialmente, venuta a conoscenza della destinazione, non sapevo cosa aspettarmi: era un Paese insolito e a me del tutto sconosciuto nonostante non sia poi così distante dall’Italia. Ma ora me ne sono letteralmente innamorata, perché ricco di storia e fiero della sua indipendenza, come lo dimostrano i numerosi musei sull’indipendenza macedone e le bandiere sparse ovunque in ogni città.
Quando parti per la Macedonia, non sai bene cosa ti aspetta, cosa puoi immaginarti, come raffigurartela.
Così parti con molta curiosità, ma anche un po' di tensione. Poi però arrivi, e le settimane passano come non hanno mai fatto, vedi cose nuove, paesaggi quasi incontaminati, laghi che sembrano mari, da quanto sono imponenti, città, come Ohrid, dalle 365 chiese, una per ogni giorno.
E soprattutto conosci un popolo bellissimo, caldo, aperto e accogliente. La mia famiglia è stata unica nel farmi sentire parte di loro, e vivere la loro quotidianità. Sempre un occhio attento a come stavo e a cosa avevo bisogno, così come i Leo del campus. Delle ottime persone sotto ogni punto di vista che credevano in quello che facevano e volevano farlo al loro meglio, facendo stare ognuno a suo agio. Così, se eravamo stanchi, ci fermavamo e ci riposavamo un attimo, per poi ripartire sotto il sole cocente alla scoperta dei tesori nascosti della Macedonia. Certo, era la loro prima esperienza, così alcune volte hanno peccato di una cattiva organizzazione, come quando siamo saliti per mezz'ora arrampicandoci su per una montagna per vedere un monastero, per poi scoprire che il famoso monastero era chiuso. Ma la situazione è stata subito sdrammatizzata da un bel gruppo di giovani affiatati provenienti da tutta Europa che si sono fatti una bella risata.
Come nel resoconto dell'anno scorso non posso che ribadire quanto io abbia adorato questa bellisssima esperienza.
Quest'anno poi ho vissuto una emozionantissima avventura prima dell'arrivo in macedonia che vale la pena raccontare.
Non so se ricorda ma ho avuto problemi con il passaporto inizialmente, poi finalmente due giorni prima della partenza ho ottenuto il passaporto e prenotato immediatamente il volo.
Ho preso poi l'aereo a milano e dovevo cambiare a praga per skopje. a milano l'aereo ha avuto dei problemi e sono partita un'ora in ritardo, a praga sono arrivata un ora dopo, 5 minuti dopo l'ora prevista della partenza e il gate per skopje era già chiuso e non mi hanno lasciata passare, può pensare quanto fossi preoccupata e insicura su cosa fare. Fortunatamente ho sentito i miei genitori e il responsabile in macedonia per informarli, ho cambiato il volo ma l'unica possibilità era solo prendere un volo per budapest e poi per skopje. Ho aspettato 6 ore a praga e 5 a budapest e finalmente dopo 12 ore sono arrivata in macedonia. La mia più grande fortuna è quella di aver trovato un uomo con sua figlia, macedoni, che avevano perso il volo come me. Lui è stato gentilissimo, ha parlato con il responsabile macedone al telefono per me in macedone anche perchè io ero preoccupatissima, mi ha parlato in anticipo della macedonia tutto il giorno e ha aspettato con me a skopje per assicurarsi che fossi al sicuro. Grande finale, arrivata in macedonia all'una di notte finalmente sollevata scopro che la mia valigia era stata persa nonostante io avessi arrangiato l'arrivo a skopje insieme ai miei nuovi voli.
Grazie al Lions quest’estate ho passato tre fantastiche settimane in Macedonia!!!!!
So che la meta può sembrare un po’ strana, ma è meglio non farsi ingannare dalle apparenze!Durante la mia permanenza in Macedonia ho passato la prima settimana a Skopje in famiglia, in cui ho avuto la fortuna di incontrare una delle ragazze del campus a cui avevano assegnato la stessa host-family e con cui ho stretto una fantastica amicizia.
Era una famiglia grandiosa e numerosissima, con genitori, nonna, figli, rispettive fidanzate, e amici: ci hanno portato a fare il tour della città, sul monte che domina la valle in cui è situata Skopje e su cui sorge la Croce Millenaria (simbolo del fatto che anche loro sono cristiani), alla Fortezza, al bazar turco, all’Universtà, lungo i viali che costeggiano il fiume Vardar pieni di negozi, bar e persone, e in numerose discoteche! Tutta la famiglia è stata gentilissima, anche se alcuni non conoscevano bene l’inglese cercavano comunque di comunicare con noi, ci spiegavano le loro usanze, i vari cibi, ci facevano conoscere la loro musica e le loro città, ci coinvolgevano sempre in tutto, tanto da farci sentire parte della famiglia.
Sempre a Skopje abbiamo conosciuto alcune delle altre ragazze del campus e il nostro responsabile, e insieme abbiamo visitato qualche chiesa ortodossa, la TV nazionale, il museo più importante della città…Nell’ultimo week-end con la famiglia sono poi andata con i figli e tutti gli amici in un paesino chiamato Galicnik dove abbiamo assistito ad una festa tradizionale fantastica, con musica, balli e pure matrimoni!!!Trascorso il fine settimana io e la ragazza che viveva con me abbiamo cambiato destinazione e siamo arrivate a Mavrovo, un paese a 1200 metri sul livello del mare, in cui abbiamo trascorso quattro giorni in un bellissimo hotel insieme a tutte le ragazze del campus. Qui abbiamo visitato il paese e quelli vicini, tra cui Bunec, Tresonce, Selce, Rosoki, Rajcica e Vevcani, visto monasteri, fatto escursioni, pic-nic e un po‘ di sport.
Quest’ estate ho partecipato per la prima volta ad un campo degli scambi giovanili promosso dal Lions, e fra le varie proposte che mi hanno sottoposto, ho scelto di andare in Macedonia. La scelta è stata positiva, perché il posto è risultato davvero bello e meritevole di essere visitato nonostante sia poco conosciuto; io stesso all’inizio ero un po’ titubante ma poi mi sono dovuto ricredere.
Prima di partire mi ero documentato in generale sulla Macedonia e durante le mie ricerche, nelle varie recensioni, avevo letto che qualche persona aveva avuto alcune difficoltà col trasporto aereo, ma nonostante queste notizie mi avessero provocato un po’ di apprensione iniziale devo dire che io non ho avuto particolari problemi sia all’andata sia al ritorno. L’esperienza in generale è stata davvero bella e ricca di sorprese, con un piccolo avvertimento, se volete andare in Macedonia dovete anche essere preparati a sperimentare cibi nuovi e nuovi sapori poco comuni, ma che comunque alla fine vi risulteranno gustosi. E’ una esperienza per chi ha voglia di conoscere una cultura sicuramente molto diversa dalla nostra, in cui però i rapporti sociali sono molto naturali e pieni di disponibilità. Un po’ di timore iniziale penso sia normale, ma dopo pochi giorni tutti i problemi spariscono anche perché in Macedonia gli italiani sono particolarmente ben accetti; tutti amano i nostri cibi tradizionali e in particolar modo il gelato italiano e la pizza.
Vi chiedo di scusarmi per il mio ritardo ma ho un po' girato l'Europa questa estate e tuttora mi trovo presso dei miei parenti a Timisoara.
Non posso dire altro che le mie impressioni riguardo al viaggio in Macedonia siano state positive, o anche piu che positive (scusate ma qua non ho gli accenti sulla tastiera), l'organizzazione era a dir poco ottima e non ho avuto modo di lamentarmi riguardo a nulla.
Salvo alcuni problemini di orario ( a volte ci svegliavamo piu tardi del dovuto) il viaggio e andato liscio come l'olio!
Gli animatori e gli organizzatori erano molto simpatici e comprensivi, non ci hanno fatto macare nulla, sono riusciti a trovare l'equilibrio giusto tra le varie attivita, le visite alle citta e il tempo libero per il nostro divertimento.Tutto questo e riferito ovviamente anche alla mia Host Family!
Non credo ci sia altro da dire salvo che sono ansioso di ripetere questa esperienza con i Lions!
Arrisentirci e scusate ancora!
P.S.: in Macedonia servono la pizza senza pomodoro e con il ketchup a fianco, e la pasta era perennemente scotta,queste sono le uniche cose di cui mi posso lamentare:)
La Macedonia è un paese di cui si sente parlare molto poco, infatti io non sapevo cosa aspettarmi.
Ho fatto qualche ricerca per conto mio, per avere quelle poche informazioni che mi servivano per partire e pochi giorni prima ho iniziato a mettermi in contatto con la mia host-family.
Quando sono arrivata all'aereoporto della capitale, ho riconosciuto la mia host-sister e la mia host-mum che mi hanno accolto con un gran sorriso.
Il mio viaggio in Macedonia si è sviluppato in tre tappe: Skopje, Bitola e Ohrid, ognuna delle quali mi ha mostrato diverse caratteristiche del paese e dei suoi abitanti.
Ho trascorso la prima settimana nella capitale, Skopje, ospite di una famiglia del posto. Dal momento dell’arrivo a quello in cui ci siamo trasferiti in una differente città, non mi hanno mai lasciata sola. Hanno dimostrato più volte la loro ospitalità preoccupandosi continuamente che mangiassi abbastanza, non avessi freddo o mi scottassi al sole e che mi divertissi a sufficienza. Mi sono sentita parte della famiglia e, passando molto tempo con loro, ho compreso tanto delle loro abitudini e tradizioni.
Skopje è sicuramente diversa da quello che immaginavo, è ricca di monumenti nuovi e moderni. Il centro, dove si possono trovare i maggiori luoghi di svago e i vari bazar, è molto curato e durante il giorno è davvero affollato. Ma la capitale è piuttosto una città notturna, dove la moda più diffusa sono i pub con musica dal vivo.
I servizi sono agevoli ovunque, a partire dai mezzi, i negozi di cambia valuta ed i grandi magazzini.
I Lions responsabili del campo si sono preoccupati di organizzare escursioni, gite e attività, in modo che non ci potessimo annoiare nemmeno volendo; sono stati gentili e premurosi, molto più di quanto potessi immaginare.
La partenza sembrava molto lontana e invece in pochissimo tempo era già ora di partire. Arrivata all’aeroporto di Skopje, la capitale, ad aspettarmi c’era la mia host sister.
Con lei e i ragazzi del campus abbiamo passato una settimana nella capitale e in giro a visitare.
La capitale Skopje è bellissima ed è la patria di Alessandro Magno, i monumenti sono veramente grandi e gli edifici storici sono molto belli. Skopje è meravigliosa di notte quando è tutta illuminata. Lì c’è sempre molta gente in giro, sono solari e alla sera si divertono sempre.
Alla sera i locali sono belli perché c’è della buona musica e di molti generi.
Per la città ci sono molte bandiere della nazione. Per i turisti questa nazione è molto economica, la moneta che usano è il dinaro.
Ci sono posti veramente belli, dove il panorama e la natura sono meravigliosi come ad esempio Kokino.
Dopodiché ci siamo sposati per un paio di giorni a Bitola in un’altra host family.
Dal punto di vista alimentare non hanno grosse differenze dalle nostre abitudini: non mangiano nè carne di coniglio nè di cinghiale, ma per il resto non mi posso lamentare. I cibi tipici sono misti di verdure, peperoni e carne balcanica.
Chiunque incontri, almeno a Skopje, Bitola ed Ohrid, è molto ospitale e disponibile. Una delle cose che mi ha incuriosito è stata il togliere le scarpe prima di entrare in casa: dicono che lo fanno per principio ed abitudine (come in Finlandia ed Olanda), non per religione.
Durante il campus ho trovato un'ottima integrazione linguistica, poichè la ragazza ospitante stava frequentando all'università un corso biennale di italiano; infatti era molto entusiasta nel parlare con me senza usare l'inglese. Per questo, ci piaceva confrontarci e parlare del più e del meno quando si aveva del tempo libero previsto dal programma.
A volte parlavamo di storia e mi raccontava cosa ha passato di positivo e negativo la loro nazione.
Quest’anno ho partecipato per la prima volta a uno scambio Lions. La destinazione che mi è stata proposta era la Macedonia: all’inizio, sia io che i miei amici, eravamo un po’ scettici, poi ho pensato che visitare un paese nuovo, a differenza delle solite belle Francia, Spagna, Inghilterra, ecc. avrebbe potuto aumentare i miei orizzonti, anche molto.
Sono partita il 29 giugno e, dopo circa 5 ore di viaggio sono atterrata a Skopje, dove ad attendermi c’era il caloroso abbraccio di tutta la mia host family.
Era uno dei giorni più caldi dell’estate, ma fortunatamente la mia famiglia abitava a Krushevo, un piccolo paese su una montagna.
Con la mia host sister ho avuto la possibilità di fare lunghe passeggiate immersa nella natura e quindi anche di fare molte foto mozzafiato, tra cui quelle al panorama che si vede dalla croce che si trova sopra Krushevo.
Questa esperienza penso sia stata l’esperienza più bella ed emozionante della mia vita, perché mi ha permesso di conoscere un paese fantastico ed incontrare persone gentili, disponibili e simpaticissime. Vorrei ringraziare infinitamente il LIONS Club che mi ha dato questa fantastica opportunità.
La prima settima in famiglia è stata molto divertente perché mi ha permesso di conoscere una parte della storia della Macedonia direttamente da persone che l’hanno vissuta. La ragazza che mi ha ospitato, Sofjia, era molto gentile e disponibile e mi ha fatto conoscere i suoi amici, facendomi conoscere la città dove viveva, Valadovo. Mi hanno reso anche partecipe della loro vita famigliare portandomi con loro alla cerimonia di laurea della cugina della cugina di Sofjia, nell’università americana di Thessaloniki, in Grecia. Quando ci siamo separate mi sono commossa, nonostante fosse solo una settimana che mi ospitavano.