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My trip to India was an extraordinary experience, rich in emotions and discoveries. The first thing that struck me was the vibrant cultural diversity of the country. Every corner seemed to tell a story, with welcoming people and fascinating traditions intertwining in daily life.

Quest'estate ho vissuto un'esperienza indimenticabile in India grazie all'organizzazione Lions International Youth Exchange e posso dire che mi sono divertita tantissimo! 
Prima di partire ero un po' preoccupata perché non sapevo cosa aspettarmi, ma una volta arrivata ho capito subito che sarebbe stato un viaggio pieno di sorprese e emozioni. Ho imparato tantissime lezioni di vita grazie alla cultura indiana, alle abitudini e alla realtà completamente diversa da quella a cui sono abituata qui in Italia. 

Nell’estate del 2023 mi è stata concessa la possibilità di prendere parte, per la terza volta, in un Lions Exchange, questa volta in India.
La mia avventura è iniziata il 28 luglio 2023, quando dopo due voli e parecchie ore di viaggio sono finalmente arrivato a Mumbai, una delle città più famose dell’india. Il primo impatto è stato forte e da subito ho potuto notare le grandi differenze rispetto all’Italia nonché le differenze interne dell’India stessa. Visitare Mumbai significa adattarsi al traffico ma le grandi fatiche per spostarsi da un punto all’altro della città valgono sicuramente la pena poiché ciò mi ha permesso di visitare tutti i musei nonché le meraviglie della città quali per esempio palazzi storici risalenti al colonialismo inglese nonché templi e strutture proprie della variegata cultura indiana. Nei giorni a Mumbai ho anche potuto vivere l’India da un punto di vista culinario, immergendomi nei sapori e negli odori delle spezie locali.

Il mio viaggio per l’India inizia il 20 luglio.
Inizia con un grande groppo in gola, un po’ di tristezza ma soprattutto paura. È stato il mio primo viaggio fuori dall’Europa e che dire, l’eccitazione,l’adrenalina e la voglia di scoprire era tantissima.
Devo dire che parte di quella adrenalina era data dal fatto che finalmente avrei mantenuto quella promessa fatta alla mia amica indiana di nome Sakshi che conobbi un anno prima al campo lions in Norvegia.
Le dissi che sarei andata a trovarla, che l’avrei fatto.
Beh, il 20 luglio stavo mantenendo la promessa.

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Il 27 luglio mi sono messa in viaggio per Mumbai, carica di aspettative, ma, allo stesso tempo, un po’ spaventata per il lungo viaggio che avrei dovuto affrontare da sola e per ciò che mi attendeva. 
Una volta atterrata in India sono stata subito accolta calorosamente da un giovane indiano, Vaibhav, che mi ha accompagnata fino al Water Park dove avrei incontrato tutti gli altri 30 ragazzi che avrebbero condiviso quest’esperienza con me. Al mio arrivo tutti mi guardavano incuriositi, probabilmente per i miei colori chiari, e desiderosi di conoscermi.
Mi sono stupita di quanto abbia stretto amicizia facilmente, in particolar modo con le altre ragazze italiane.
Nonostante ci trovassimo nella stagione delle piogge, e quindi il clima non fosse il più adatto per i giochi d’acqua, abbiamo passato una giornata all’insegna del divertimento e della spensieratezza.

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Quest’anno ho avuto la grande fortuna di poter partecipare per la seconda volta ad uno Scambio Giovanile Lions. Dal 19 luglio all’11 di agosto, infatti, ho vissuto una fantastica avventura in India. Partita da Brindisi con grande entusiasmo, non vedevo l’ora di vivere ed esplorare un posto che mi aveva da sempre affascinato.
Dopo tre voli ho finalmente raggiunto l’aeroporto di Mumbai dove il Distretto locale dei Lions e la mia host mum mi aspettavano. Subito hanno dato inizio ad un breve rito di accoglienza, regalandomi collane di fiori e bracciali, facendomi sentire subito benvenuta. Dopo aver incontrato alcuni dei miei futuri compagni di campo, ho lasciato l’aeroporto e dopo quattro ore sono finalmente arrivata a casa della mia host family. Lì ho conosciuto il mio host dad ma non ho avuto la possibilità di conoscere il mio host brother perché anche lui si trovava in Italia per uno scambio Lions.
La settimana in famiglia è trascorsa molto velocemente, purtroppo vivendo a 4 ore da Mumbai, non ho potuto visitare una delle città più grandi del posto, ma la mia famiglia si è assicurata che ogni giorno facessimo attività interessanti. Ho passato sette giorni facendo trekking, visitando cascate e foreste e combattendo costantemente con l’imprevedibile clima indiano. Purtroppo essendo la stagione delle piogge, poteva scoppiare una tempesta da un momento all’altro e più volte mi sono ritrovata bagnata dalla testa ai piedi mentre camminavamo tra i boschi o facevamo una passeggiata.

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Quest'anno ho partecipato per la terza volta ad uno scambio giovanile Lions. Sono partito senza aspettative o pronostici, con una scatola vuota da riempire.
All’arrivo sono stato accolto da un gruppo lions e dalla famiglia ospitante che mi ha “decorato” con una collana di fiori e il bindi, un punto di colore rosso apposto al centro della fronte. 
La settimana in famiglia è stato un assaggio della vera vita indiana, della loro cultura, tradizioni e religione.
Ho mangiato il loro cibo, per la maggior parte con le mani, ho visitato monumenti e tempi, ho frequentato una classe di yoga, ….
Poi è cominciato il campo: 25 ragazzi da Messico, Paesi Bassi, Francia, Estonia, Lituania, Germania, Turchia, Taiwan, Repubblica Ceca, Polonia, Croazia, Spagna e Italia alla scoperta dell’India, con cui si è creata un’amicizia quasi immediata.
I primi giorni abbiamo soggiornato a Thane, dove abbiamo fatto alcuni giochi per conoscerci meglio e fatto yoga.

Quando Maria Martino mi ha proposto l’India come meta per gli scambi giovanili di quest’anno mi ha lasciata completamente spiazzata.
Con un po’ di titubanza iniziale ho accettato, mi sono detta che ad ogni modo sarebbe stata un’esperienza forte.
A poche settimane dal mio ritorno non posso che confermare il mio pensiero iniziale: se decidi di partire per l’india devi essere pronto ad adattarti a tutto perche vieni catapultato completamente in un altro mondo. Perche l’india è un altro mondo, non ha niente, o veramente ben poco, a che vedere con l’occidente ma che ha tanto da offrire se si è preparati ad accettare la loro cultura, il loro modo di vedere le cose-condizionate dal loro forte credo-le loro tradizioni,le sostanziali differenze che ci sono tra noi e loro.

Il mio viaggio alla volta di questo meraviglioso paese comincia il 15 luglio.

Prima di partire per l'India non sapevo molto più che questa parola. Ero naturalmente contento di conoscere una cultura nuova, ma non avevo idea di quanto fosse profondamente diversa dalla nostra, quasi immune alla forza culturalmente devastante della globalizzazione. 
Mi sono trovato in un mondo regolato da norme sociali, civili, religiose che non credevo esistenti, mi ha mostrato una varietà e ricchezza che credevo appartenesse a tempi ormai passati.
All’arrivo sono stato accolto dalla famiglia ospitante che mi ha “decorato” con una collana di fiori e il bindi, un punto di colore rosso apposto al centro della fronte.

Ringrazio preventivamente il Lion club per le ottime esperienze che propone e sollecito affinché gli scambi giovanili non abbiano fine poiché sono grande motivo di crescita per chi partecipa ad essi.
Quest'anno ho partecipato per la terza volta ad uno scambio giovanile Lion. Sono partito senza aspettative o pronostici, con una scatola vuota da riempire.
Ero vagamente spaventato poiché sono sempre stato ospitato da una famiglia per poi spostarmi la settimana seguente in campo, ma questa volta non è stato così.

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Sono Giorgia, ho 18 anni e scrivo questo report principalmente per coloro che come me hanno sempre sognato di visitare l'India e che sono in procinto di compiere quest'avventura. 

Potendo esporre solo la mia esperienza personale, come consiglio di viaggio vi direi di prendere tutto quello che pensate di sapere su questo posto e cancellarlo. 

Arrivata il 16 luglio all'aeroporto di Delhi sono stata ospitata da due famiglie: la prima la famiglia Khillan, la seconda la famiglia Agarwal, entrambe numerosissime ma nonostante il grande numero di parenti mi sono sentita accolta e a mio agio con ognuno di loro. 

Mi chiamo Dario Pettico e sono un Leo. Nel mese di gennaio ho partecipato allo scambio e al campo giovanile Lions in India, precisamente ad Assam, stato localizzato al nord est del subcontinente indiano. È stato il primo campo Lions a cui ho preso parte, nonché la prima visita in India.
Ammetto con tutta onesta di essere partito dal mio paese di origine con una scarsa conoscenza della cultura del paese che mi avrebbe ospitato, ma con tanta voglia di imparare cose nuove da una cultura così differente. Posso dire oggi che le mie aspettative si sono concretizzate.
Nella mia esperienza ho avuto il piacere di approcciarmi ad una realtà che mi è parsa come un mosaico di diverse culture e religioni. Assam ha davvero molto da offrire. Basti pensare alle esperienze che concretamente ho vissuto, come i pellegrinaggi, i safari, le crociere sul possente Brahmaputra, le visite ai vasti giardini del tè e alla più antica raffineria dell'Asia. È sinonimo di suggestiva bellezza naturale, abbondante fauna selvatica, immacolati giardini del tè, incredibili crociere fluviali, monasteri venerati, bella gente.

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E’ impensabile poter descrivere in così poche righe un’esperienza simile, un mese di continue scoperte, meraviglie e riflessioni sono difficili da trasmettere attraverso semplici parole.
La parola esatta per dare un’idea di ciò che abbiamo vissuto è “diverso”. Tutte le nostre abitudini e i nostri modi di vivere sono stati modificati radicalmente; partendo dal modo di mangiare o di vestirci per arrivare al modo di vivere e pensare.
L’India ci ha regalato maturità soprattutto per due aspetti, il primo è sicuramente lo spirito di adattamento, senza il quale non avremmo potuto vivere questo mese in modo positivo. Abbiamo capito che le indicazioni temporali indiane sono ancora più labili di quelle italiane, minuti ed ore non hanno differenza.

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La prima parola che mi viene in mente pensando all’India è incredibile.
Ma inizierò dal principio. Sono partita per l’India in una torrida serata di luglio. Dopo uno scalo a Londra e un viaggio di 9 ore sono atterrata a Mumbai, città che ha ospitato la prima parte del mio exchange. Ad attendermi, oltre al camp director Abbishek, c’era Ila, la mia hostmum. Devo dire che ero davvero agitata, nonostante questo sia stato il mio secondo scambio (l’anno scorso sono stata in Messico), non sapevo come approcciare la mamma. Ci ha pensato lei a mettermi a mio agio, abbracciandomi, tracciandomi un segno rosso sulla fronte e mettendomi al collo una collana di fiori. Poco dopo ho conosciuto Aditi, la mia hostsister. I dieci giorni trascorsi in famiglia sono stati meravigliosi. Mi sono sentita amata e accolta in un modo davvero speciale. Ho passato la maggior parte del tempo con Aditi che mi ha mostrato Mumbai, la sua città, facendo particolare attenzione alle mie esigenze. Sapendo che amo l’arte e il teatro, la famiglia Tyagi mi ha portato a vedere musei, gallerie e addirittura a vedere uno spettacolo teatrale. Ila e Aditi mi hanno fatto davvero sentire a casa anche in un Paese così diverso e lontano. L’impatto con la realtà indiana è stato addolcito dalla loro premura e gentilezza, ma comunque si è fatto sentire.

Risulta difficile esprimere con una relazione la meravigliosa esperienza che ho vissuto durante la mia permanenza in India. Se penso a tutto quello che ho potuto vedere, visitare, conosce e capire mi rendo conto di quanto sono stata fortunata a poter vivere un’esperienza simile. Ci tengo in modo particolare ad esprimere la mia gratitudine ai Lions e a tutti coloro che hanno fatto in modo che questo sogno per me potesse diventare realtà.
Durante la mia permanenza in India sono stata ospitata complessivamente da quattro famiglie diverse in altrettante città: Mumbai, Raipur, Calcutta e Delhi.
Non ho partecipato a nessun Campo, anche se inizialmente era in programma, ma ho comunque avuto il piacere di stare in compagnia di un’altra ragazza italiana, Erica, e in seguito anche di Yusuke, un giovane giapponese.
A Mumbai durante la prima settimana io ed Erica siamo state ospitate nell’appartamento della cugina di Chinmoy Davara, il Chairman indiano degli scambi giovanili.

Sono stato accolto molto bene da Chimnoy Dawara e dalla famiglia che mi ha ospitato e ho fatto una bellissima esperienza. 
Come potrete notare anche dalle foto eravamo sempre insieme noi italiani e i ragazzi indiani ospitanti e ci hanno condotto in tanti luoghi interessanti.
E' senz'altro stata un'esperienza anche dal punto di vista umano estremamente forte : ho visto cosi' da vicino la poverta' della maggioranza della popolazione da rimanerne veramente toccato.

               
     
     

Il mio viaggio in India è durato venti giorni.
Ho incontrato dapprima un altro ragazzo italiano, mio compagno d’avventura, nell’ aeroporto di Parigi e poi altri due ragazzi (ancora un italiano e una slovacca) una volta giunti a Mumbai.
Abbiamo trascorso i primi quattro giorni in questa città trafficata, capitale commerciale dell’ India.
Abbiamo visitato molti posti interessanti come le grotte elephanta e diversi templi ( islamici e hindu) e abbiamo avuto l’ opportunità di incontrare alcuni dei più importanti attori in uno dei migliori hotel della cosiddetta Bollywood!.

Quest’anno con gli scambi giovanili ho avuto l’opportunità di andare in India. Tutto è cominciato un po’ per caso, perché mi era stato detto che non sarei riuscita a partire in quanto non c’erano abbastanza posti disponibili per tutti ed avendo io già fatto altri scambi…ricevo la telefonata, e subito al “ vuoi andare in india?” rispondo sicura “ no grazie!” perché avevo in mente un po’ quella che è la faccia povera del paese, e non era proprio entusiasmante! Poi però, un po’ parlandone con i miei, un po’ immaginando che sarebbe stata un’esperienza diversa dal solito ma comunque interessante, ho deciso di accettare e di partire alla volta dell’India!
Cosa dire riguardo al mio mese passato in India?E’ stato davvero qualcosa di diverso dal solito, nel senso che questo viaggio mi ha fatto davvero crescere come persona, e mi ha fatto vedere realtà totalmente diverse dalla mia o da quelle che possiam trovare nei paesi occidentali. Non nascondo il fatto che, nel vedere subito appena arrivate, le baracche dove dormivan le persone e la gente vestita di stracci stesa per le strade sia stato subito per me un pugno allo stomaco: un conto è sapere che esistono queste situazioni, cosa diversa è vederlo con i propri occhi.

Tornata a casa ho sentito come non fossi mai partita, come se fosse stato solo un sogno, del tempo di un battito di ciglio.
Quattro settimane in sostanza erano come volate, ma sono state abbastanza per farmi tornare con qualcosa in più, qualcosa che solo chi ha vissuto con me quest'esperienza può capire. E che non potrò dimenticare.
Pune, ottava città dell’India, seconda solo dopo Mumbai nello stato del Maharashtra, è stata lo sfondo. Situata a circa 500 metri dal livello del mare, la sua posizione geografica privilegiata ci ha protetto dall’umidità tipica nella stagione dei monsoni, e ci ha regalato scenari emozionanti: cascate d’acqua zampillanti, montagne verdi rigogliose, strapiombi mozzafiato, viste dall’alto di fiumi e laghi.  
Tanta vegetazione selvaggia, tanti animali in libertà. Il verde acceso strideva con il perenne grigio delle nuvole, e in mezzo metri di sari, il costume tradizionale per le donne, nei colori più accesi, brillanti, e scintillii di pietre, glitter, brillanti, argenti, su bracciali, collane, orecchini. Poi la metropoli, Mumbai, dal respiro internazionale, dal sapore piccante, ma con un retrogusto inglese che le regala un’allure affascinante, d’altri tempi.
Un match Italia-India finito in parità: partite di calcio si alternavano a balli, giochi collettivi, danze, piatti a base di verdure, spezie alla pasta col sugo. Il sacro, templi e riti religiosi induisti, al profano, Battisti come colonna sonora. La ricchezza e la povertà. Riflessioni seriose, insegnamenti, e risate corali, chiassose. Sempre assieme, noi e le nostre famiglie indiane. Tanti sorrisi, tanta premura e un’ospitalità che ci ha fatto sentire un po’ tutti come a casa, forse anche meglio.

Grazie a tutti.

Lo scambio, organizzato da Hemant Agrawal, membro Lions e responsabile degli scambi giovanili, è stato strutturato nella forma di camp itinerante e prevedeva pernottamenti in diverse famiglie in varie città. 
Gli spostamenti sono stati organizzati in modo soddisfacente compatibilmente con le infrastrutture del luogo, infatti un autista ed un minibus sono sempre stati a nostra disposizione. Ciò ci ha permesso di spostarci nella varie città senza problemi, anche se spesso le condizioni delle strade hanno reso la durata degli tragitti piuttosto lunga. 
Anche dal punto di vista dell’organizzazione economica possiamo dire che la quota di partecipazione, piuttosto bassa per gli standard europei, ha coperto tutte le nostre necessità, dagli ingressi nei luoghi che abbiamo visitato ai pasti. 

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