Il mio arrivo non è stato purtroppo dei migliori, complice forse la stanchezza dovuta alla giornata allungata da nove ore di fuso orario. L’accoglienza è stata calorosa, ma purtroppo il luogo non rispecchiava l’ambiente che mi sarei aspettata da uno scambio di questo genere; la signora era sola, di una certa età, e la piccola abitazione era davvero invivibile, tanto che mi sono sentita in dovere di portare con me delle foto.
Grazie alla rapidità dello spostamento di famiglia, per cui mi sento di ringraziare il coordinatore europeo presente in America Kathy Schumer e il coordinatore italiano per gli USA Mariella Piccolini, tutto è proseguito per il meglio.
La nuova coppia, Ruth&Randy, era deliziosa, e davvero disponibile. Lui lavorava, e quindi tornava a casa solamente di sera, ma la signora si è premurata di farmi conoscere buona parte dell’isola.. ho visitato molti posti, primo tra tutti Victoria, la capitale dell’isola, e per ultima Vancouver, anche se la visita è stata molto veloce (motivo per cui, il giorno della mia partenza per il ritorno in Italia, ci sono tornata per un’ulteriore visita prima di prendere l’aereo).
La mia esperienza in Canada è stato qualcosa di unico e irripetibile.
Stare con le famiglie e sentirsene parte ti fa capire come culture diverse possano convivere e anzi ho ricevuto un sacco da tutte e due le famiglie.
Naturalmente all'inizio non è stato facilissimo ma stare con le famiglie aiuta molto anche per l'inglese!
Però ciò che non potrò mai dimenticare è ciò che mi ha dato una casa per quasi ogni paese dell'Europa perchè i ragazzi che erano con me ai due campo sono stati per più di 10 giorni come la mia famiglia e ognuno di loro è diventato praticamente un mio migliore amico... ho contatti con tutti naturalmente con qualcuno un pò di più ma ho imparato ad apprezzare le differenze che le persone hanno dal mio modo di pensare ... ho avuto più di un dibattito sulla politica internazionale ed è stato interessante capire come la storia di ogni paese possa condizionare il pensiero delle società future! Per non parlare dei posti visti soprattutto con le famiglie con una delle quali ho avuto la possibilità di andare anche negli stati uniti a Buffalo! Tra l'altro ho ricordi come le Cascate del Niagara o come una giornata in catamarano ma anche una serata a teatro allo Shackespeare festival o più semplicemente al cinema!
Sono tornata dal Canada qualche giorno fa e sono felicissima, è stata un'esperienza fantastica: in famiglia mi sono trovata molto bene, quattro figli dolcissimi ed educatissimi e i genitori giovanissimi.
Sono stata ospitata insieme a due ragazze, una di nazionalità finlandese e l'altra francese e ci siamo trovate benissimo insieme.
Salve! Sono rientrata circa tre settimane da Grande Prairie, Alberta, Canada.
Devo dire che è stata un'esperienza magnifica e mi sono divertita moltissimo. Sono stata ospitata in due famiglie diverse, laseconda era quella di Betty Ann Robson, e mi sono trovata benissimo entrambe le volte!
La prima famiglia ci ha messo a disposizione delle biciclette per visitare la città e l'ho apprezzato molto, mentre Betty Ann ci ha portato al parco nazionale di Jasper e persino a Edmonton!
Innanzi tutto volevo sinceramente ringraziare l’organizzazione dei Lions per l’opportunità concessami di viaggiare anche quest’anno, nell’anno passato sono stato in Finlandia e mi scuso se spedisco la relazione solo ora, ma al ritorno la mia famiglia ospitava una ragazza malese, Brenda Lyn, e poi sono partito con la mia famiglia e ad essere sincero ho avuto bisogno di un po’ di tempo.
Durante il mio periodo di permanenza in Canada a Meota c’era anche un altro ragazzo italiano Alberto.
So che questa relazione è importante e cercherò di spiegarvi quanto, secondo me, è accaduto durante la permanenza di Alberto in Canada.
Quando io sono arrivato Alberto era già arrivato da qualche giorno e si era sistemato presso la famiglia di Shannon.
Io ho avuto modo di conoscerlo subito perché le due famiglie si frequentano.
Anche quest'anno ho avuto la possibilità di partecipare agli scambi giovanili organizzati dai Lions e devo dire che è stata una grande opportunità.
Siccome questo è stato il mio secondo viaggio posso fare delle considerazioni anche raffrontandolo con quello dell'anno passato.
Se questo era un viaggio improntato sull'imparare l'inglese diciamo che è stato sfruttato al meglio poiché non ho mai avuto problemi di comunicazione; ovviamente avevo con me un piccolo dizionario che è servito in alcune occasioni, ma non troppe.
Quest’anno ho fatto la mia prima esperienza degli scambi giovanili con i Lions. Ho scelto come mia prima destinazione il Canada che gia da tempo sognavo di visitare.
Le prime due settimane sono stata ospitata insieme ad un altro ragazzo austriaco, Mathias, da una famiglia con tre figli circa della mia età, a Woodstock, una cittadina nel sud dell’Ontario.
Al mio arrivo mi hanno accolto all’aeroporto sia loro sia i membri dei Lions della zona dove ho abitato. I mie “host parents” hanno fatto il possibile per farci sentire a casa, purtroppo non abbiamo potuto visitare molti altri posti perché sono stati impegnati con il lavoro e i preparativi del loro matrimonio a cui abbiamo partecipato insieme al nostro gruppo del camp!
La prima famiglia,con cui avrei dovuto passare due settimane,era composta da una sola anziana signora e il suo cane.
Ho passato una settimana pessima: essendo anziana e con molti dolori, non voleva uscire di pomeriggio se non per andare a fare la spesa; la casa era di un disordine indescrivibile (particolarmente la cucina e la mia camera) e sporca; il cane sporcava dappertutto, la signora non permetteva neanche che si aprissero le finestre perchè era infastidita dalla luce del sole, cosa che creava in casa un odore di chiuso molto spiacevole.
La città in cui viveva inoltre era costituita da sole case e due o tre negozi per cui anche uscendo da sola non avevo nulla da fare.
Sono riuscita a farmi cambiare famiglia dopo il campus e con la seconda famiglia (la famiglia Neggers) mi sono trovata benissimo, erano davvero persone splendide.
Anche all'incontro con la nuova famiglia, la prima signora ha cercato di mettermi in cattiva luce ed è stata molto scortese, probabilmente offesa dalla mia richiesta di un cambiamento.
Vorrei fare i complimenti per l'organizzazione, poiché dopo una prima settimana un po' noiosa poichè ero quasi sempre da solo, c'è stato il campus che, come sempre è stata sicuramente la parte migliore. In seguito al campus sarei dovuto tornare nella prima famiglia, ma un'altra famiglia, che già ospitava altri tre ragazzi mi ha "adottato" dopo aver ovviamente chiesto il permesso alla mia famiglia ospitante.
Anche lì mi sono divertito moltissimo.
Avrei due consigli da dare: fare sempre in modo che i ragazzi vengano ospitati a coppia (spesso si rivela una cosa migliore sia per la famiglia ospitante sia per il ragazzo) e secondo organizzare sempre il campus all'inizio della vacanza, in modo che le amicizie che si creano possano continuare per tutta la durata della vacanza...
Il giorno della partenza non credevo fosse vero: avevo aspettato quel momento per così tanto tempo che non riuscivo a realizzare di esser all’aeroporto ad aspettare il volo che mi avrebbe fatto attraversare l’oceano Atlantico.
Non sapevo assolutamente nulla del Canada: sarei atterrata a Toronto dopo otto lunghe ore di voloed avrei iniziato la mia incredibile avventura.
Non ero mai stata così lontano da casa da sola ed un mese mi sembrava un’eternità, allo stesso tempo avevo paura finisse tutto troppo velocemente.
Appena atterrata sapevo che ad aspettarmi ci sarebbe stata la mia Host Family e due membri del Lions Club Canadese: il 28 giugno sono stata accolta in Canada da un caloroso abbraccio.
Penso che la Lufthansa Airlines abbia preso gusto nello smarrimento dei miei bagagli. Dopo il ritardo di consegna della mia valigia lo scorso anno di ritorno dal campo Lions danese, anche quest'anno, al termine di 19 interminabili ore di volo, al ritiro bagagli dell'aeroporto di Vancouver International...Puf! Il mio bagaglio manca di nuovo. Per fortuna questo inconveniente si è risolto nel giro di 3 giorni, poichè la compagnia aerea ha ritrovato la valigia e me l'ha riconsegnata. La mia prima famiglia si trova sull'isola di Vancouver, nella cittadina di Port Alice, definita dai locali "the end of nowhere". I componenti della famiglia sono: Natalie Stewart, la mia "prima" madre oltreoceano; Dave Stewart, padre; Lucca (si, come la città), primogenito pupetto di 8 anni; Isabella, per gli amici Bella, per me SillyGirl, di 7 anni e infine Arianna, ultima arrivata in casa Stewart 2 anni fa, nella quale ho notato una straordinaria somiglianza con la bambina protagonista nel film del Grinch. Questa è la famiglia che ufficialmente mi ha ospitato, ma non bisogna dimenticare i "grandparents", come direbbero nel paese della foglia d'acero: Audie, il cui nome di battesimo è Ettore, e Sandy. Audie ha origine italiane, è emigrato con suo padre in Canada all'età di 6 anni; Sandy invece ha assunto il soprannome di "Nana", una traslitterazione alla buona di "Nonna" dall'italiano.
Malgrado i dubbi e le paure di tutte le prime volte, l'esperienza si é rivelata bellissima e mi ha fatto molto maturare ( a cominciare dal viaggio da solo).
Appena arrivato a Toronto, Curtis, il responsabile Lions mi ha accolto, ha offerto da bere a me e a un'altra ragazza belga, poi mi ha affidato ad un altro Lions member che mi ha accompagnato dai Cameron's, la prima famiglia ospitante, residente a London, una cittadina a circa 3 ore da Toronto.
Ormai da quasi un mese dal mio rientro in Italia ti descrivo la mia esperienza in America. Sono partita l'11/07, per un mese. Sono stata le prime due settimane nella famiglia: Jean e Dan Kautzman. La signora è stata abbastanza gentile, anche se in due settimane non mi ha fatto visitare molto (se non niente), passavo i pomeriggi a casa delle sue amiche (cinquantenni) mentre lei faceva dei giri che non capisco perchè non mi abbia mai portata, ed è proprio in questi pomeriggi che ho conosciuto una sua amica, Valentina, molto gentile di origine italiana ma non è un socio Lions. Noi vivevamo a Roy molto vicino a Seatlle, ho sempre mostrato interesse nel visitarla ma la risposta che mi dava era che ci sarei andata con la seconda famiglia. A parte queste piccole cose ho superato molto bene queste due settimane e pian piano mi sono saputa adattare alle sua vita e alla cultura diversa.
Quest’estate ho trascorso un mese in Canada, ospite del distretto Lions A15.
Gli scambi Lions hanno tra gli altri lo scopo di permettere ai giovani di conoscere nuove culture e facce sconosciute del mondo. Quest’anno nel mio caso l’obiettivo è stato sicuramente raggiunto poiché mi sono piacevolmente ritrovata in un miscuglio di abitudini, usi e lingue di tutti i tipi, appartenenti a persone completamente diverse tra loro, ma che hanno reso la mia permanenza in Canada speciale e indimenticabile. Le due settimane trascorse in famiglia sono state molto piacevoli, in particolare grazie alla compagnia di una ragazza brasiliana che era ospite insieme a me e alla quale mi sono molto affezionata. Gli host parents erano molto disponibili, ci hanno fatto visitare un sacco di posti e ci hanno portato perfino in elicottero.
Il camp è sicuramente stato il momento più divertente della vacanza grazie alle svariate attività e agli altri campers, che sono stati dei fantastici compagni di avventura.
Questa esperienza da un lato mi ha lasciato una maggiore consapevolezza tra le differenze, ma soprattutto delle uguaglianze tra gli uomini, al di là delle barriere geografiche e linguistiche e dall’altro molti amici sparsi per il mondo, con molti dei quali sono ancora in contatto e che solo grazie a questa organizzazione ho potuto conoscere e apprezzare.
Ho avuto l’opportunità, grazie all’ organizzazione dei Lions Club International, di fare un viaggio oltreoceano, più precisamente mi sono recato a Calgary, capitale della regione dell’Alberta, Canada.
Il contesto nel quale l’iniziativa, che mi ha portato così distante, si è sviluppata è quello degli scambi giovanili e campi per la gioventù che appunto il Lions Club International organizza a livello mondiale per facilitare la conoscenza, la comprensione e l’incontro tra i giovani dei diversi continenti, che mai come oggi possono interagire, ma che solo con il contatto umano riescono a sentirsi veramente uniti e cittadini del mondo.
Mi sembra quindi doveroso, innanzi tutto, ringraziare le persone che, per puro spirito di servizio, hanno concesso a me e a migliaia di altri giovani questo privilegio.
La mia prima reazione, quando ho saputo che avrei fatto uno scambio giovanile in Canada, è stata di immotivata euforia. Il Canada è sempre stato un paese che mi sarebbe interessato visitare, anche se non sapevo assolutamente nulla sulla sua storia o sulla sua cultura; nonostante ciò, aveva sempre esercitato una forte attrazione su di me.
Aver trascorso un mese oltreoceano, in un paese e in uno stato del tutto nuovo, con paesaggi diversi da quelli a cui sono abituata e aver conosciuto tante nuove persone e culture per me è stato un viaggio e un’esperienza indimenticabile.
I primi giorni sono stati di ambientamento e di conoscenza delle abitudini del luogo e della mia Host Family; Russell e Charlene sono stati da subito molto ospitali e gentili e anche quando il mio stomaco non si trovava nel migliore delle sue forme a causa forse dell’aereo si sono interessati affinché potessi stare meglio.
Alla mattina venivo sempre svegliata dai raggi di luce che penetravano tra le veneziane, la colazione era sempre molto abbondante a base di uova, bacon e una loro specialità simile alla cotoletta. Compagna durante il mio soggiorno in Canada è stata una ragazza di nome Valentine proveniente dal Belgio, con lei ho condiviso tutti i miei giorni nel paradiso del verde e tutt’ora ci scriviamo ogni giorno. Durante il mio periodo in famiglia ho visitato vari posti, tra i quali l’Università di Guelph (paese dove ero ospitata, circa a un’ora da Toronto) una delle più grandi della zona e in particolare la parte veterinaria poiché Valentine a Settembre inizierà questa specializzazione in Belgio.
La mia esperienza in Canada è iniziata il 12 Luglio, quando ho lasciato l’Italia arrivando a Calgary verso mezzanotte dopo un lungo viaggio. Il mio soggiorno era organizzato settimana per settimana: le prime due settimane sono stata ospitata da due diverse famiglie, dopo di che ho passato cinque giorni al campo ed infine l’ultima settimana con un’altra diversa host family.
Il mio viaggio in Canada è iniziato il 27 giugno quando, assieme ad un’altra ragazza italiana, sono arrivata all’aeroporto di Toronto. Lì, dopo infiniti controlli all’immigrazione e stanche per le nove ore di volo, ci hanno accolte alcuni Lions di distretti diversi e le nostre strade si sono separate.
Ho subito conosciuto la famiglia ospitante, una coppia molto gentile con figlie ormai indipendenti, e la ragazza ungherese con cui avrei trascorso le prime due settimane.
Quest'anno, grazie allo Youth Exchange del Lions, sono stata in Canada, più precisamente nel Distretto A2.
Ho lasciato l'Italia il 27 di giugno e sono arrivata all'aeroporto di Toronto lo stesso giorno. Venni accolta all'uscita del terminal da Jim, un Lion canadese.