Brasile: sole, spiagge, carnevale, mare … ve li siete immaginati?
Bene, dimenticateveli, perché io ho scoperto un Brasile completamente nuovo, inaspettato e diverso.
Il 7 luglio è cominciata l’avventura, ho affrontato un viaggio di 17 ore verso Porto Alegre riflettendo su ciò che mi avrebbe aspettato, scoprendo di non essere più molto sicuro della mia scelta: ero felice ma allo stesso tempo mi preoccupavo di ciò che sarebbe successo.
Però dopo il lungo viaggio sono bastati solo pochi attimi per farmi capire che le mie paure sono inutili: sono stato accolto in una maniera incredibile, chiamarla calorosa è a dir poco riduttivo, e mi sono sentito subito a mio agio.
Il 7 luglio 2012, dopo un lungo viaggio aereo, sono arrivato in Brasile, a Porto Alegre. In aereoporto ho incontrato i responsabili degli scambi giovanili Lions, con i quali ho aspettato l'arrivo di tutti i ragazzi che partecipavano al programma culturale Lions. Dopo diverse ore di attesa abbiamo preso tutti insieme un autobus che ci ha portato direttamente dalle famiglie ospitanti. Quando a tarda ora sono arrivato a Santa Maria, l'accoglienza da parte di RobertiÑo e sua moglie Zenita è stata comunque molto calorosa! Appena entrato in casa sono stato un po' a parlare con RobertiÑo, che subito mi ha offerto il "chimarrao", una specie di tè alle erbe tipico della tradizione gaucha (i gaucho sono gli abitanti di Rio Grande Do Sul, lo stato brasiliano dove ho trascorso il mio programma di scambio).
Quest’anno ho chiesto ai miei genitori di poter fare domanda per gli scambi giovanili Lions Club International. Quando mi è stato proposto di andare in Brasile ero molto eccitata ma, trattandosi della mia prima esperienza, da una parte ero spaventata perché non sapevo cosa mi sarebbe aspettato. Infatti, pochi giorni prima della partenza non volevo più partire. Ora sono davvero entusiasta di aver avuto l’opportunità di andare e per questo devo ringraziare i Lions e, ovviamente, i miei genitori che me l’anno permesso. Un fattore che un po’ mi preoccupava era il fatto che a luglio in Brasile era inverno. In realtà, mi sono accorta che la temperatura non era stabile; quando siamo arrivati c’erano 18° e quando siamo partiti per tornare in Italia ce n’erano si e no 3°.
Lo scambio è durato tre settimane (due settimane in famiglia e una in campus). Sono partita da Roma insieme ad altre due ragazze italiane, abbiamo fatto scalo a San Paolo dopo dodici ore di aereo e, infine siamo atterrate all’aeroporto di Porto Alegre.
Un Brasile insolito, inaspettato, il Brasile dei Gauchos, degli emigrati italiani, del chimarrao: è quello che ho potuto vivere quest’estate!
Partito alla volta di Porto Alegre il 5 luglio, mi sono subito imbattuto in un’accoglienza calorosa da parte dei Lions locali e dalla chairperson Vera Frantz.
Le prime due settimane le ho passate in una piccola cittadina a 7 ore di bus da Porto Alegre, chiamata Santo Ângelo. Anche l’accoglienza da parte della host family è stata straordinaria: arrivato all’una e mezza di notte, io e il ragazzo polacco con cui condividevo la host family ci siamo ritrovati a mangiare tutte le prelibatezze culinarie della regione e a parlare con la nostra nuova famiglia fino alle 3 e mezza di notte.
Nelle due settimane passate in Santo Ângelo ho avuto la possibilità di visitare la zona circostante e apprezzare la compagnia degli altri campers che vivevano con me nella stessa città(un’israeliana, un’austriaca, un’ungherese, un’italiana e un ragazzo polacco): eravamo 6 exchangers, sempre insieme alla scoperta della cultura locale, delle tradizioni, delle bellezze naturali, ma anche del divertimento locale, tra musica sertaneja e incontri con i Lions e Leo locali.
Lo scambio è terminato ed è giunto il momento di ringraziarvi per la possibilità che mi avete dato di fare lo scambio in Brasile.
E' stata una esperienza meravigliosa: persone gentili, carine e disponibili, paesaggi mozzafiato.
Con la lingua inizialmente è stato un pò complicato, successivamente con il tempo sono riuscita a capire e comunicare meglio.
Abbiamo provato la loro cucina che è varia e saporita. Ci hanno fatto provare a danzare i loro balli tradizionali, è stato davvero molto bello !
Cosa si immagina quando si pensa al Brasile?
Spiagge paradisiache, giungla inpenetrabile, ragazze che ballano la samba con vestitini del Carnevale e tanto altro ancora.
Ma il Brasile è così grande che tutto ciò lo potreste trovare solo in qualche posto e non dappertutto.
Quest'anno, per la prima volta, ho partecipato agli Scambi Giovanili organizzati dai Lions e ho avuto la possibilità di passare tre (splendide) settimane in Brasile.
Prima di tutto voglio ringraziare tutte le persone che hanno reso questa meravigliosa esperienza, possibile. Uno per tutti mio Nonno Alfonso, i miei genitori e gli organizzatori del nostro club, che si sono adoperati senza risparmiarsi affinché tutto andasse per il meglio.
In merito alla mia fantastica vacanza posso dire che i primi giorni sono stati un po’ difficili. Ero solo e veramente lontano da casa. Mi mancava la mia casa e la mia famiglia e la più grande e fida compagnia, era Cesar, un simpaticissimo bassotto deciso a rompere subito il ghiaccio, tanto che la mattina dopo essere arrivato, me lo sono ritrovato nel letto, sotto le coperte!
La famiglia che mi ha ospitato è composta da soli adulti, la Sig.ra Gelcenia Dal Forno Foletto e i suoi 3 figli maschi. Il più piccolo ha quasi 30anni. Tutti lavorano. Quindi dopo avermi dato un po’ di dritte e le chiavi di casa eccomi da solo in giro per Santa Maria. Mi sentivo triste e anche un po’ impaurito niente intorno mi era familiare, ma dopo i primi noiosi giorni ho cominciato a capire, come se gli occhi si fossero aperti solo in quel momento ed ho avuto voglia di sapere! Cosa? Delle persone, i posti, la lingua e tutte le differenze tra l’Italia e il Brasile, e più cose scoprivo e più cose volevo sapere. La Sig.ra Gelcenia qualche giorno dopo il mio arrivo, mi ha fatto conoscere suo nipote, Gelcenito (19 anni) e con il mio cicerone si sono spalancate le porte del paradiso. Tanti nuovi amici e amiche con i quali ho passato dei momenti indimenticabili e che continuo a sentire tramite Facebook, e Wup.
Dopo un lungo viaggio durato quasi una giornata, sonoarrivata nel sud del Brasile e sono stata accolta da unasplendida famiglia, composta da quattro persone, tra le quali
due ragazze, Paola e Martina, che hanno cercato di coinvolgermi in diverse attività.
La mia città era Serafina Correa, nella regione Rio grande del Sud, una città colonizzata da italiani verso fine Ottocento, che cerca di conservare le tradizioni Italiane. Questo comune è il primo al mondo ad avere riconosciuto la lingua veneta nella sua variante talian come lingua co-ufficiale a fianco del portoghese.
Quest’estate ho avuto la grandissima opportunità di passare tre settimane in Brasile!!!
Tutti mi chiedevano se fossi andata per i mondiali o per il mare e le spiagge, si vedeva le delusione sui loro volti quando invece dicevo che ero stata nello stato più meridionale, Rio grande do sul, e credo meno turistico di tutto il Brasile…mi spiace per loro ma per me, invece, è stato il miglior scambio in assoluto!!!
Sono stata due settimana in famiglia nella città di Santa Maria con una ragazza greca, Marily. Delci, la nostra mamma parlava solo portoghese e italiano quindi io ho dovuto fare da interprete!!Questo fatto mi ha portato a conoscere anche diverse parole in portoghese e alcune in greco!!La città era una città universitaria, per niente turistica, ma questo non è stato un problema perché eravamo più di una decina ospitati nelle vicinanze quindi quasi ogni giorno i genitori organizzavano varie attività per tenerci impegnati e farci conoscere!!Abbiamo giocato a paintball, siamo andati al planetario, abbiamo camminato nei boschi…divertente ma vi assicuro molto molto stancante!!!!Una sera ci hanno portato anche ad una serata dove mostravano i balli e i costumi tipici…hanno provato a insegnarci a ballare…cosa che poi si è ripetuta un sacco di volte nelle tre settimane, ma non credo di aver fatto grandi progressi!!
Foto copertina - Camila, la mia prima host sister
Prima di cominciare a parlare della mia esperienza oltreoceano, è per me importantissimo ringraziare coloro che hanno permesso a me e centinaia di altri ragazzi da tutto il mondo di vedere cose straordinarie
10 febbraio 2015, sul mio cellulare compare la notifica di una e-mail: controllo come sempre alla leggera credendo sia pubblicità; in realtà è una proposta del LIONS CLUB per un viaggio in Brasile.
Quel giorno quella proposta la definii una mail, oggi preferisco chiamarla “porta”…
Dopo un lungo viaggio dove curiosità e agitazione continuavano ad aumentare, giungo all'aeroporto di São Paolo nella mattinata di un'umida giornata invernale brasiliana.
Ad accogliermi all'uscita ci sono i miei host parents, Marcelo e Juliana, che, dopo avermi abbracciato e baciato, mi comunicano immediatamente che il giorno successivo saremmo
ripartiti alla volta di Rio De Janeiro.
Quest’estate ho vissuto per la prima volta l’esperienza degli scambi giovanili Lions in Brasile: a Rio Grande do Sul e a Rio de Janeiro.
Inizialmente, a pochi giorni della partenza, ho avuto un po’ di paura, considerando che era il mio primo viaggio da sola, in un posto così lontano e per così tanto tempo, quindi sono partita a malincuore perché non sapevo assolutamente cosa mi aspettava.
Ho 15 anni e l’idea di partire per un mese per un paese così lontano come il Brasile, che come prima esperienza all’estero da sola non mi sembra poco, non era delle più entusiasmanti: troppo tempo, troppo lontano, troppi amici da lasciare…
Ma appena scesa nell’aeroporto di San Paolo e conosciuta la mia prima host family ho avuto la chiara consapevolezza che stavo per vivere un’esperienza indimenticabile. Così è stato.
Le due famiglie che mi hanno ospitato per 15 giorni ciascuna a San Jose dos Campos erano molto diverse e questo mi ha permesso di conoscere tutte le sfumature sulle abitudini e attività brasiliane.
Questo è stato il mio primo scambio giovanile Lions e non poteva essere migliore. Passare un mese in Brasile, nel Rio Grande do Sul, è stata un’esperienza bellissima che mi ha permesso di conoscere persone meravigliose e visitare un paese ricco di cultura e posti incredibili.