Mi chiamo Angela ed ho da poco compiuto diciotto anni, mi è sempre piaciuto viaggiare, andare alla scoperta di nuovi posti, nuove etnie, nuove culture, nuovi cibi e tanto altro.
Questa volta però è stato molto diverso dal solito, già per il fatto che ho dovuto affrontare un viaggio ed una permanenza dall’altra parte del mondo, per la prima volta, del tutto da sola.
Ma cominciamo dall’inizio…
La telefonata tanto attesa, quella per conoscere il posto dove sarei andata, arrivò e tutto si fermò quando sentì la parola: “BRASILE”.
Rimasi così contenta che non stavo più nella pelle, dovevano saperlo tutti e mi ricordo che iniziai a chiamare per primi i miei genitori, anche loro sono stati felici per me, anche un po’ preoccupati.
Dopo qualche mese di attesa arrivo all’aeroporto di Napoli, tra saluti, ritardi e qualche lacrima che rappresentava un mix di gioia e malinconia riesco a partire, viaggio non del tutto semplice, ma non mi abbatto e piena di entusiasmo atterro a Curitiba.
Quando ho saputo della possibilità di fare l'intercambio in Brasile mi è comparso un sorriso a 32 denti: un posto pieno di natura, la maggior parte del tempo caldo anche in inverno, una lingua particolare che mi ha sempre incuriosita, e già prima della partenza immaginavo persone simpatiche e molto aperte.
Mi avevano avvisata diverse volte di portare vestiti pesanti perché periodo invernale, ma subito all'arrivo, l'8 luglio nell'aeroporto di Porto Alegre, via felpa e pantaloni lunghi!
La sera, arrivata a Santa Maria in bus, ho incontrato la mia host family: la mia host mother Leniane, il mio host father Heli, la host sister Livia e non da meno i loro 2 cagnolini Chiara e Lucky.
Sono partita il 7 Luglio 2017 dall’aeroporto di Fiumicino e sono arrivata a Porto Alegre l’8 Luglio dove mi hanno accolto tutti i rappresentanti Lions del Sud del Brasile.
Ho subito incontrato il fratello del mio host padre il Signor Darnis Corbellini che mi ha portato nella sua abitazione, lì ho conosciuto tutta la sua famiglia.
È stata una giornata fantastica, trascorsa con una famiglia stupenda.
Mi hanno subito mostrato alcune delle loro tradizioni come il Chimarrao, la caipirinha ed il churrasco.
Il giorno dopo ho incontrato la mia host family, composta dalla signora Nedi Corbellini, il marito Paulo Corbellini e la figlia Ana Paula Corbellini, che vivono in Concordia nello stato di Santa Caterina, sono stati molto cordiali e ospitali.
Ero nel bel mezzo delle vacanze di natale quando ho ricevuto la chiamata per lo scambio di quest'anno: "Stefania, anche se non era tra le tue scelte, quest'anno ho pensato di mandarti in Brasile…. che ne dici?"
A quel punto penso di aver esultato al telefono per una decina di minuti prima di ricompormi e tornare nel mondo reale. Pensate che in quel momento ero in compagnia di un mio amico e del brasiliano che stava ospitando proprio in quei giorni, e non più di una manciata di minuti prima della telefonata stavo proprio dicendo al ragazzo "Ti verrò a trovare in Brasile prima o poi!"; beh non soltanto sono andata in brasile a meno di sei mesi di distanza, ma me lo sono ritrovato proprio nello staff del mio campo!
Arrivo a Malpensa e sono già carico, sto partendo per il Brasile! Lascio la ma famiglia al check-in e, all’imbarco, incontro Matteo, l’altro ragazzo italiano che viaggerà con me. Facciamo scalo ad Amsterdam, dove passiamo a prendere anche Giulia, anche lei farà lo stesso viaggio. Usciti dal controllo passaporti di Sao Paolo, ogni passo manda una scarica di adrenalina e scherziamo tra noi mentre ci dirigiamo all’uscita. Giulia e Matteo trovano subito le loro host families, mentre io devo aspettare un po’ perché la mia non è riuscita a trovare un parcheggio vicino. Mi vengono così a prendere Icaro e Giusepe, rispettivamente mio fratello e mio padre, con i quali mi trovo subito d’accordo e, per tutto il viaggio verso San Jose dos Campos, scherziamo e parliamo in inglese portoghese e italiano. Le cose vanno benissimo fino a quando, dopo aver incontrato la madre Rosmery e mia sorella Lorena, mi offrono per cena della pizza con delle banane! Penso che Icaro prenderà per sempre in giro per la faccia che ho fatto mentre mi spiega che in Brasile “everything is banana!” (e comunque alla fine la pizza non era malissimo).
Appena atterata in sud America, precisamente a San Paolo, ancora non potevo credere che ci avrei vissuto per un mese. Dopo il lungo viaggio in aereo finalmente arrivai; la mia host family mi aspettava con ansia all'aeroporto e appena li incontrai mi regalarono un caldissimo ed enorme abbraccio.
Ho vissuto un mese indimenticabile ricco di grandissime emozioni.
Quando sono arrivata ho trovato l'inverno (faceva buio alle 5 del pomeriggio) e i miei occhi hanno visto tanta povertà intorno, alla quale non ero pronta. Come penso sia normale i primi giorni non sono stati facili: trovarsi in una nuova casa con una nuova famiglia, con cibo totalmente differente, con abitudini e lingua diversa, è stato per me un po' disorientante; ma ho reagito e con l'aiuto della mia host family ho iniziato ad adattarmi.
Dopo mesi e mesi di lunga attesa, arriva il giorno della partenza, 09/07/2016, un giorno che non dimenticherò mai. Dopo circa 15 ore di volo in compagnia di due ragazzi italiani, arrivo all'aereoporto di Porto Alegre, Brasile. Abbiamo subito che capito che il Brasile non è solo Spiagge immense, uccelli esotici, brasiliane in costume e sole, perchè al nostro arrivo abbiamo trovato il freddo "invernale"
Quando siamo atterrati ad accoglierci c'erano le nostre host families, le strade di noi italiani si sono separate. La mia host family mi ha subito portata a fare una visita veloce della città di Porto Alegre, abbiamo cenato in un centro commerciale e dopo 4 lunghissime ore di viaggio finalmente arrivo a casa, nella città di Passo Fundo.
Era una domanda che veniva posta molto spesso, e che riusciva a mettere in difficoltà quasi tutti. Generava silenzi imbarazzati, risposte banali e mai convincenti. Ma non con me, io sapevo cosa replicare al complicato quesito: “perché hai scelto proprio il Brasile?”
Volevo imparare il significato di una parola, ecco perché.
“Saudade”.
Un termine che non ha traduzione in italiano, né in nessun’altra lingua. Una parola che per essere compresa non può essere definita da un dizionario, deve essere vissuta. La saudade indica una forma di malinconia, affine alla nostalgia. Ma nessuno può capirne il vero significato finché non avrà occasione di vivere in mezzo al popolo brasiliano, di abbracciare quegli sconosciuti privi di formalità e pudori, di godere del loro fanciullesco entusiasmo e di rispondere ai loro inaspettati sorrisi di gioia generati anche solo dal vedervi.
Il 9 di Luglio con i Lions ho intrapreso questa indimenticabile esperienza.Una vacanza che lascia un segno indelebile dentro di me, al mio ritorno mi sono fermato a riflettere e mi sono accorto che si, questo scambio culturale mi ha profondamente cambiato. Tre settimane in Brasile sono il sogno di tutti. Mare, sole, spiagge e tante feste.
Bene la mia permanenza non ha niente a che vedere con tutto ciò, fatta eccezione per l'ultimo punto.
Il Brasile conosce l'inverno ma noi, stereotipando, non conosciamo il Brasile.
Sono approdato a Porto Alegre tremando.
La mia esperienza in Brasile? Beh, direi di cominciare dall'inizio.
Dopo 17 ore di volo passate in compagnia di altri due ragazzi italiani siamo arrivati a Porto Alegre, sud del Brasile. Si cercava il carnevale, il sole, il mare, il caldo; e invece no, ho subito dovuto sfatare questo mito. Anche in Brasile, purtroppo, d'inverno fa freddo, fa buio presto, e il mare è troppo gelido per poterci fare un bagno.
Appena atterrati in aeroporto troviamo ad accoglierci tutte le nostre host families e le chairpersons, e le strade di noi italiani si separano per città diverse.
Dicevano che la mia città fosse vicino Porto Alegre, anche se era a 4 ore di macchina di distanza, passate in piacevolissima compagnia della mia chairperson e della mia host sister, che però, unico piccolo problema, non parlava inglese. Pochi lo parlano nel sud del Brasile, quasi nessuno.
Eccomi in Europa! Sono all'aeroporto di Parigi, in attesa del volo per Napoli, dopo un volo di ben 11 ore e mezzo proveniente da Rio, con alle spalle un altro scalo (perché sono partita da Curitiba) e 23 giorni passati in un paese magnifico "Il Brasile".
Quando Maria Martino (la responsabile del mio distretto dei Lions, nonché la persona che mi ha permesso tutto ciò) mi disse che c'era un posto per il Brasile, penso possiate immaginare la mia felicità, è un posto in cui tutti vorrebbero andare, immaginiamo spiagge, sole, mare, Caipirinha e Samba.
Io posso dire di aver vissuto un Brasile del tutto fuori dall'immagine comune, sono stata nel Paranà, stato a Sud del Brasile, la cui capitale è Curitiba, dove il caldo non è molto frequente, a differenza di nuvole e vento.
Ho concluso da poco il mio viaggio in Brasile e il ricordo di questa esperienza rimarrà sempre con me.
Inizio subito col parlare dell’esperienza che mi è piaciuta di più: le Cascate Iguazù.È stato un tour di circa 2 ore, io e i miei 20 compagni, in un gommone abbiamo risalito le cascate: è stato davvero emozionante!
Ma non è stata solo questa l’esperienza che mi è piaciuta; la stessa vita nel Campus mi ha regalato tante belle emozioni: ho conosciuto persone che venivano da tutto il mondo, è stato bello confrontarsi con le culture e con i loro stili di vita. In particolare ho legato molto con le ragazze danesi, la ragazza polacca e un ragazzo americano con i quali uscivamo spesso assieme.
Mi sono sorpreso che ragazzi della mia età fossero in grado di parlare inglese come una madrelingua e questo è stato un po’ il mio punto dolente; tuttavia, mi sono saputo destreggiare e devo dire che grazie a questa esperienza il mio inglese è molto migliorato.Un’altra cosa di cui voglio parlare è la straordinaria ospitalità della famiglia brasiliana.
Mi avevano già anticipato che i brasiliani erano un popolo ospitale e allegro e devo dire che è la pura verità!Soprattutto la famiglia mi ha fatto sentire come se fossi a casa mia, e ciò mi ha molto aiutato ad ambientarmi e a rendere piacevole il mio soggiorno in Brasile.
Con molto piacere ho constatato che il cibo brasiliano è molto buono, e questo è stata una piacevole scoperta per me, visto anche che era la prima volta che andato a visitare questo bellissimo Paese.L’unica nota dolente è stato all’aeroporto di San Paolo, quando sono arrivato, ho perso l’aereo per Belo Horizonte, perché al check-in c’era una fila molto lunga e non sono riuscito ad imbarcarmi.
Tuttavia il disguido si è risolto nel migliore dei modi: poco dopo sono riuscito a prendere un altro aereo.Spero di fare in futuro altri viaggi come questo.
E’ stata un'esperienza unica che mi ha portato a contatto con un popolo diverso da quello che sono abituata a conoscere giorno per giorno.
Ho conosciuto i loro usi e i loro costumi,il loro spirito di vita,una cultura che tanti mi avevano detto simile alla nostra ma che fondamentalmente di nostro ha ben poco!!!!
Ho vissuto in un'altra città avendo la possibilità di sentirmi cittadina del mondo e non solo del mio paese portandomi a rivedere gli aspetti di una società che non è perfetta, con la speranza di apprendere quello che sotto certi aspetti potrebbe migliorare quella in cui vivo!!!
Ho cercato di vivere questa esperienza nel modo più sereno possibile in modo da cogliere tutto quello che aveva da offrirmi!
E' stato come immergermi in un altro mondo ed è stato bellissimo soprattutto grazie alle persone che mi hanno ospitata, all'organizzazione del viaggio e alle varie esperienze che lo stesso campo ci ha fatto affrontare!
Inoltre non ho avuto uno scambio culturale solo con gli abitanti della nazione che ho deciso di andare a visitare ma anche con tutti gli altri ragazzi che come me hanno deciso di scegliere il Brasile.
Ho vissuto giorno per giorno esperienze che mi sono state, mi sono e mi saranno utilissime sia per ricordare i momenti belli dell'estate passate sia per la mia formazione che sicuramente sarà condizionata dall'esperienze da me vissute!!!
Complimenti per l'organizzazione e per impegnarvi affinché questo progetto si realizzi in modo così perfetto!!!!
Mi chiamo Daniele Stefani, questo anno ho compiuto 18 anni e come regalo ho deciso di intraprendere un viaggio verso l’America meridionale, con meta Brasile.
Tutto questo si può definire meraviglioso, siccome è stata una delle migliori esperienze culturali e di crescita interiore della mia vita.
Devo proprio dire che le quattro settimane sono passate molto velocemente, piene di iniziative indimenticabili e affascinanti.
Prima di partire ero un pò titubante della scelta siccome avevo pianificato tutta un'altra meta, ma dopo due giorni in Brasile la mia esitazione per il viaggio si è trasformata in voglia di conoscere e di divertirmi con il calore della gente che sprizzava da tutti i pori.
Quest’ estate ho partecipato per la seconda volta agli scambi giovanili Lions con meta: il Brasile.
La mia esperienza si è rivelata entusiasmante e interessante.
Il programma prevede la permanenza in un “camp” con ragazzi di diversi paesi del mondo, un’occasione unica e concreta per confrontare la mia cultura con quelle degli altri partecipanti. Ognuno di noi si è impegnato a svolgere il ruolo di rappresentante del proprio Paese.
10 Luglio 2010: partenza dall’ aeroporto “Marco Polo” di Venezia con direzione Porto Alegre in Brasile. Le aspettative sono tante. Non so voi, ma quando io penso al Brasile, penso a spiagge soleggiate, giornate a prendere il sole distesi su un’amaca sorseggiando un cocktail fatto di qualche frutto strano e notti a ballare sulla sabbia.
Ma non avevo fatto i conti che durante la nostra estate, in Brasile sarebbe stato pieno inverno, e che Porto Alegre non sarebbe stato propriamente vicino all’equatore.
E, in effetti, quando siamo scesi dalla corriera che ci ha portato al campo dopo un viaggio lungo e faticoso, mi sono accorta che non avrei mai e poi mai potuto mettere il costume, ne’ tanto meno indossare una maglietta a maniche corte senza prendermi un raffreddore.
Tutti sognano di andare un giorno in brasile.. io quest'anno ho realizzato questo desiderio... ed ho capito pure perchè tutti sperano di visitarlo... ho visto dei posti tra i più belli del mondo, come le cascate dell'iguazu, la città di san paolo e molti altri...
Ho conosciuto delle persone fantastiche, tra cui le mie due famiglie ospitanti, le quali mi piace ricordarle come gentilissime e molto ospitali...
Ho anche finalmente visto degli animali esotici conosciuti solo per via televisiva: leopardo, pappagalli dai mille colori, tucano, scimmie di tutti i tipi, ecc...
Personalmente ho avuto l’opportunità di andare in Brasile, a San Paolo.
La mia era la prima esperienza del genere e sono stato contento di averne avuto l’opportunità.
Grazie.
Con la famiglia che mi ha ospitato mi sono stato veramente bene e ho ritrovato in loro il calore e l’affetto che ho con la mia famiglia.
Sono stati gentili, mi hanno messo subito a mio agio e mi hanno offerto la possibilità di visitare la città di Rio de janeiro per tre giorni.
Con loro ho visitato l’imponente stadio Maracanà, una passeggiata lungo la spiaggia di Copacabana , il magnifico panorama visibile dalla statua del Cristo Redentor e tante altre bellezze del posto.