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ITALIA: what else?

Quasi un mese fa sono partito per una delle esperienze più belle della mia vita. Non sapevo cosa mi sarebbe aspettato, ma allo stesso tempo ero pieno di entusiasmo e voglia di scoprire un nuovo mondo e una cultura totalmente diversa dalla mia. Un’esperienza che si è subito rivelata estremamente diversa dalla mia normale quotidianità.
Durante il mio viaggio che è partito il 17 luglio ho avuto la fortuna di incontrare tre diverse famiglie ospitanti: la prima a Giacarta, la seconda a Bandung e la terza a Solo e ho trascorso con loro tre giorni a famiglia. Ogni famiglia mi ha fatto sentire come in una seconda casa, l’atmosfera è sempre stata accogliente e allegra mentre le persone sempre gentili e generose, la loro mentalità aperta e socievole mi ha colpito e credo sia molto diversa da quella italiana.

È passato ormai più di un mese dal giorno in cui ho preso quell’aereo per volare dall’altra parte del mondo, più precisamente in Indonesia.
Ma solo a ripensarci posso ancora sentire quel brivido di gioia ed eccitazione, misto ad un po’ di paura, che mi ha preso quando, dal finestrino dell’aereo, ho iniziato a vedere parte di quel paese meraviglioso che mi avrebbe ospitato per le tre settimane successive.                                                                                                                                                 
Jakarta, la grande capitale, era la prima tappa del programma.
La famiglia ospitante è stata fin dal primo istante affettuosa e felice di condividere ogni aspetto della straordinaria e variopinta cultura “giavanese”.
In quei quattro giorni ho assaggiato moltissimi piatti tipici, frutti esotici e snack, talmente tanti che ora mi riuscirebbe difficile ricordarmi tutti i loro nomi, ma posso giurare che mai avevo provato sapori così diversi l’uno dall’altro, dal più piccante al più dolce, a volte anche insieme. Essendo la città veramente molto trafficata, non abbiamo forse avuto la possibilità di visitare tantissimi posti, ma comunque ogni giorno è stato pieno e mi sono goduta ogni istante.

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Quest’anno, al mio terzo scambio Lions, ho deciso di visitare un vero e proprio mosaico di tesori nascosti: l’Indonesia. Inizia così una delle avventure più incredibili della mia vita. Atterrata all’aeroporto di Giacarta sono stata subito calorosamente accolta dai membri del Lions club locale e da quella che sarebbe stata la mia prima famiglia ospitante per ben cinque giorni. La prima tappa di questo scambio giovanile è stata per l’appunto Giacarta, la capitale. A mio modesto parere questa città rappresenta una delle mete fondamentali dell’isola di Giava. È infatti ai piedi dei suoi grattacieli modernissimi, lungo i viali trafficati notte e giorno, tra il fitto reticolo di canali che l’attraversa, che è possibile cogliere l’anima autentica del paese, le sue speranze e le sue ossessioni. Tra le molte esperienze fatte in questa città credo che una delle più memorabili sia stata la Fiera nazionale di Giacarta. Una semplice visita turistica iniziata per gustare specialità culinarie e vedere prodotti locali, è terminata con l’incredibile richiesta da parte del sindaco della città, dopo aver saputo dell’arrivo di una ragazza partecipante agli scambi Lions, di fare una foto con me e la mia famiglia con annessa intervista da parte dei giornalisti locali.

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In queste fredde giornate invernali, tra un libro e l’altro, non posso fare a meno di ripensare alla scorsa estate. I ricordi del viaggio in Indonesia sono ancora vividi nella mia memoria, e lo saranno per sempre. Mi chiamo Sofia Galli, ho 18 anni, e come meta del mio terzo, e purtroppo ultimo, scambio Lions ho scelto l’Indonesia, e con la mia solita fortuna i miei desideri sono stati avverati. Infatti dopo un viaggio europeo, in Germania, e uno in America, a Boston, speravo di spingermi ad Est alla ricerca di un’esperienza culturale più forte. Sono stata accettata al Beautiful Camp and Exchange Bali 2018, Multiple District 307, il quale proponeva un programma molto particolare: avrei cambiato tre host families, in tre città diverse; il campus, invece, sarebbe durato una settimana in un paradisiaco resort a Bali.

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