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La prima emozione provata appena salita sull'aereo che mi avrebbe portata ad Istanbul è stata ansia: era il mio primo grande viaggio completamente da sola, diretta in un paese in cui non conoscevo niente e nessuno, nemmeno la lingua.
Non sapevo chi avrei trovato, dove sarei andata a stare, avevo solo un'idea sommaria della mia host family, con cui mi ero scambiata solamente un pao di mail nei mesi precedenti.
Ma appena visti quelli che sarebbero stati i miei animatori nel camp e la mia host family in aeroporto ho capito che sarebbe andato tutto bene, e in questo la mia prima impressione non è stata smentita: sono stata accolta in casa Kitapcioglu come un membro della famiglia a tutti gli effetti, e per me è stato facilissimo ambientarsi!

In quei primi dieci giorni abbiamo visitato monumenti e luoghi famosi di Istanbul, e ho imparato a vivere da turca, seguendo le abitudini locali prontamente insegnatemi dalla mia famiglia ospitante; ho imparato a cucinare alcuni piatti turchi e anche qualche parola della lingua, e lo stesso hanno fatto loro con l'italiano.
Anche se siamo stati insieme solo pochi giorni, ci siamo subito affezionati gli uni agli altri e, nonostante sapessi che al camp mi aspettava una grande esperienza, è stato con grande malinconia che ci siamo salutati l'ultimo giorno, anche se ci siamo lasciati con la promessa di rivederci.
Il camp, poi, è stata una rivelazione. Impossibile stabilire l'esperienza più entusiasmante, ogni giorno superava il precedente. Ho conosciuto 30 ragazzi provenienti da paesi di tutto il mondo, e parolare con loro e confrontarsi anche sulle cose più semplici è stato interessantissimo. Le attività proposte dallo staff sono state accolte con grandissimo entusiasmo da parte di tutti, e non poteva essere altrimenti, visti i programmi che ogni sera ci venivano presentati: gita in barca con tanto di tuffo nell'oceano, sfilata di moda, talent show con tanto di host families ad assistere, visite a monumenti e musei (tra cui un museo in cui si faceva l'esperienza di girare a Istanbul da nonvedenti) e tante feste.
Fiorenza1

Oltre alle attività abbiamo comunque avuto molto tempo per chiacchierare e conoscerci, e di nuovo, nonostate solo dieci giorni passati insieme, al momento dei saluti sono scese molte lacrime.
Sono tornata in Italia forte di tutte le nuove amicizie strette e con un po' di nostalgia per le persone conosciute e per un paese che ho imparato a sentire come casa fin dal primo giorno, ma con la speranza di ritornarvi presto.