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La mia avventura è cominciata il 13 luglio, quando presi il primo dei due aerei che mi avrebbero portato verso la mia destinazione: Guadalupe.

Devo essere sincera, in un primo momento non avevo idea di dove si trovasse quest'isola, ma è bastata qualche ricerca su internet per farmi capire che si trattava di un angolo di paradiso collocato nel bel mezzo del mare dei Caraibi. Emozionata cominciai a preparare e valigie e in men che non si dica arrivò il fatidico giorno della partenza.

Dopo circa 10 lunghe ore di volo atterrai nel piccolo aeroporto dell' isola in cui ad aspettarmi c'erano Mimi e John, una simpatica coppia che si prese cura di me per tutto il pomeriggio. Mi mostrarono Sant'Anna, una Delle più belle spiagge dell' isola, e il porto di Guadalupe, in cui ci fermammo a prendere qualcosa di tipico da bere e da mangiare.

Velocemente si fece sera e per me era giunta l'ora di incontrare per la prima volta i ragazzi del campo. Ricordo di aver trascorso il tragitto in macchina con un po' di agitazione poiché non sapevo cosa aspettarmi dai ragazzi e dal campo, ma non appena li incontrai l'agitazione lasciò il posto all' entusiasmo e all'allegria. I 10 ragazzi provenivano da paesi molto diversi fra loro (Francia, Dominica, Germania, Ghana francese, Austria) ma nonostante ciò si creò un legame molto forte fra di noi.

Le attività dei dieci giorni di campo furono semplicemente fantastiche. Abbiamo visitato le spiagge più belle dell' isola fra cui Ilet Caret, Ilet du Gosier, Les Saintes e Bouillante. Per alcuni ragazzi paesaggi del genere erano "normali" ma di certo non per me! Ogni spiaggia mi lasciava senza parole e tutt'ora quando riguardo le foto rimango incantata di fronte a tanta bellezza.

Durante il campo abbiamo anche potuto praticare alcuni sport acquatici fra cui il Stand Up Paddle (SUP) e la barca a vela, entrambi molto divertenti e adrenalinici. Infine abbiamo visitato alcuni siti interessanti dell' entroterra come per esempio le piantagioni di canna da zucchero, il museo/fabbrica del Rhum e il Memorial Act. Un altro momento molto bello fu la serata di gala finale che chiuse l'esperienza del campo. Lì incontrammo tutti i club di Guadalupe e le persone che resero possibile il nostro viaggio. Per l'occasione noi ragazzi preparammo una sorta di sfilata di bandiere, in cui ogni ragazzo sventolava la propria bandiera accompagnato dal proprio inno nazionale di sottofondo. Quello fu un momento molto emozionante, un momento di unione, in cui sono riuscita a sentire ancora di più la vicinanza con gli altri popoli e in particolar modo con i ragazzi del campo.

Il periodo di campo finí molto velocemente e arrivò il momento di trascorrere del tempo con la famiglia che mi era stata assegnata. Fin dal primo momento Aymeric e i suoi genitori riuscirono a farmi sentire parte della loro famiglia e a mettermi a mio agio. La loro casa era meravigliosa, forse la più bella che abbia mai visto:molto colorata, accogliente e spaziosa.

Al mattino solitamente prendevo il sole a bordo della loro fantastica piscina, mentre al pomeriggio facevamo sempre qualche attività tutti insieme. Un giorno mi portarono al Museo della cioccolata, un altro a fare Scubadiving, un altro ancora alla spiaggia di Les Saintes. Ciò che i ha colpita di più è stata la giornata al Giardino botanico di Basse Terre, in cui abbiamo visto moltissimi animali tropicali come pappagalli, farfalle, iguane e fenicotteri.

Aymeric ci teneva a farci assaggiare cibi e bevande tipiche del posto e ciò che mi è piaciuto di più è stato il frutto della passione, la birra artigianale alla frutta e le bananine del loro giardino.

Senza rendermene conto arrivò il giorno della partenza e a malincuore dovetti preparare le valigie. Mi sentivo molto triste all'idea di dover lasciare quell isola paradisiaca e la fantastica famiglia che mi aveva ospitata, ma allo stesso tempo ero felice di aver avuto la possibilità di vivere un esperienza del genere, che mi ha arricchita sia da un punto di vista linguistico che culturale.

Per questo motivo mi sento in dovere di ringraziare i LIONS e in particolar modo il dott. Mario Nicoloso, senza cui tutto questo non sarebbe stato possibile. Inoltre un grazie va alla direttrice del campo di Guadalupe Therese e a Christian che hanno organizzato un campo straordinario e divertentissimo, che rimarrà sempre uno dei ricordi più belli della mia vita.