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Ospitare un giovane partecipante ai programmi di scambio internazionali del Lions Club è un “espediente” che consente, in qualche modo, di vivere un’esperienza interculturale alla stessa famiglia ospitante.

Questo è quello che abbiamo pensato, quando abbiamo accettato di accogliere Heliana, una ragazza ventunenne proveniente dal Messico, all’inizio di quest’anno.
C’è da dire che, come genitori di figli che hanno partecipato a iniziative analoghe, e che sono potuti andare in giro per il mondo grazie allo stesso programma, un po’ di sana “invidia” nei loro confronti c’era…
Evidentemente, c’era anche un senso di riconoscenza nei confronti del Club, e quindi anche il bisogno di contraccambiare in qualche modo, offrendo la nostra ospitalità a ragazzi provenienti da altri paesi.
Ciò nonostante, il piacere di “vivere” un po’ di mondo, ospitando ragazzi di altre nazionalità e culture, è innegabile.

Heliana, per l’appunto, veniva dal Chiapas, la regione più a sud del Messico, a confine col Guatemala. Il Chiapas è anche la terra dei Maya, e perciò fonte di tradizioni affascinanti e talvolta inquietanti, come ci ricordano le note battaglie zapatiste o le più recenti ansie per la fine del mondo predetta dai loro avi …
Heliana, peraltro, sorrideva al solo citare la terribile profezia … per lei era ovvio che si trattasse di sciocche superstizioni, e ci spiegava come per i Maya, fenomenali astronomi e osservatori delle stelle, il tempo avesse un senso circolare, e quindi la fine del 2012 non rappresentasse altro che la fine di un ciclo secolare di storia. Vabbè … se lo dice lei …

Heliana è discendente, da parte di madre, degli “indios”, ossia degli indigeni americani (guai a parlarle di “americani” per riferirsi ai soli statunitensi!). E’ quindi portatrice di una cultura e di valori e profondi e peculiari. Inoltre, è studentessa di antropologia presso la locale università: sentirla parlare della storia della sua gente acquisiva un significato del tutto particolare.
Per lei si trattava del primo viaggio al di fuori del continente americano; parlava un ingles rudimentale, ma lo spagnolo per noi italiani non costituisce certamente un problema.

Al di là della nostra innata capacità di farci capire utilizzando “mani e piedi”, l’uso combinato dell’italiano e dello spagnolo, se impiegato con attenzione (ossia senza correre troppo e senza “mangiarsi” le parole) è più che sufficiente ed estremamente efficace. Uno dei giochi preferiti di Heliana, peraltro, era indovinare il significato dei tanti gesti di “linguaggio non verbale” di cui noi italiani siamo straordinari interpreti: dai più innocenti ai più volgari. Lo sanno tutti che le lingue s’imparano iniziando dalle parolacce, anche quelle “non verbali”!
Heliana è arrivata ad Assisi, la nostra bellissima città serafica, provenendo da Matera, dove era stata ospite presso una famiglia locale. Prima ancora era stata a Caltanissetta, e in Sicilia aveva trascorso il periodo del “camp” insieme con altri giovani. Aveva perciò avuto modo di ambientarsi agevolmente con la parte più “caliente” d’Italia.

Arrivare in Umbria a gennaio ha rappresentato per lei un bel salto nel freddo, almeno quello meteorologico. Noi abbiamo fatto di tutto per accoglierla nel modo più cordiale e generoso possibile, ma le giornate fuori di casa sono state piuttosto gelide, spesso pure piovose. Abbiamo addirittura sperato che nevicasse, dato che Heliana non aveva mai visto la neve prima.

Certamente, però, la possibilità di vedere realtà come quelle di Assisi, Perugia, Gubbio, Todi, Siena, per citare le città che le abbiamo fatto visitare, è stato per Heliana un po’ come entrare in contatto con il cuore profondo dell’Italia, quello del medioevo rinascimentale tanto ammirato nel mondo, quello delle terre francescane, con il loro messaggio spirituale ancora tanto attuale e attraente, quello dell’Italia come luogo di bellezze storiche e artistiche uniche.
Infine, non poteva mancare la visita, ancorché di solo un giorno, a Roma, la città eterna e amata da tutti, anche da chi viene da così lontano e porta con se’ i valori e la cultura di un popolo misterioso e affascinante, come quello dei Maya.

Ferruccio Fiordispini
Socio Lions Club di Assisi