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ITALIA: what else?

Questa estate, durante il mese di luglio, ho avuto l’opportunità di passare due settimane in Tunisia. Sono partita il sette e tornata il ventuno: il tempo è volato, mi sono divertita così tanto da non accorgermi nemmeno che il giorno di rientrare in Italia era arrivato. 
Devo ammettere che, al momento della partenza, ero nervosissima: questo è stato il mio primo viaggio da sola. 
Fortunatamente il volo era diretto e breve e all’arrivo mi hanno accolta due dei responsabili del camp in cui ho alloggiato la seconda settimana. 
Sono stati loro ad accompagnarmi a casa della famiglia che mi ha ospitato, facendomi sentire a mio agio e facendo svanire tutta la mia agitazione. 
La famiglia abita a Tunisi, nella capitale, e mi hanno accolta con baci e abbracci, come se mi conoscessero da tempo. Anche se loro parlavano francese e arabo non abbiamo avuto problemi nel comunicare, e già dalla prima sera abbiamo chiacchierato fino a notte fonda. Sono stati più che gentili con me, per esempio preparandomi cibi più simili a quelli italiani, per farmi sentire più a mio agio. Devo dire che quella del cibo era un’altra preoccupazione, ma sono rimasta piacevolmente sorpresa dal cibo tunisino, ho apprezzato in particolare la carne e i dolci.

La figlia Nour, di diciannove anni, mi ha portata in giro per la città, facendomi conoscere le sue migliori amiche e una ragazza cinese, con le quali sono rimasta in contatto. Insieme abbiamo visitato la cittadina di Sidi Bou Said, bellissima con i suoi edifici bianchi e blu, e siamo andate ad Hammamet e Sounine, dove abbiamo passato le giornate in spiaggia. 
Sono stata resa molto partecipe nella vita famiglia, in particolare ricordo benissimo il giorno in cui abbiamo festeggiato gli ottimi risultati di Nour negli esami. 
Nonostante le mie scarse doti culinarie ho aiutato a preparare il cibo per la festa, da pasticcini a torte salate, tutti buonissimi. Una cosa che mi ha colto di sorpresa è stato il numero degli ospiti: sembrava un matrimonio! Abbiamo cantato e ballato come minimo fino alle tre di notte.
È stato difficile separami dalla famiglia che mi aveva accolta così calorosamente, ma allo stesso tempo non vedevo l’ora di spostarmi al camp. Conoscere persone da altri Paesi mi incuriosiva, e non sono stata delusa. Durante questa settimana ho conosciuto persone magnifiche, provenienti da dodici nazioni diverse. Siamo presto diventati un gruppo unito, parlavamo e ridevamo tutte le sere fino a notte fonda, non ci siamo mai annoiati. Ho legato molto in particolare con alcune ragazze con cui anche ora parlo regolarmente e che programmo di vedere il più presto possibile.
Nel campo ho rivisto i due responsabili e ne ho conosciuto un terzo. Insieme formavano un trio formidabile, che hanno reso le nostre gite uno spasso. In particolare, mi sono divertita moltissimo quando abbiamo visitato Sidi Bou Said, dove siamo entrati in una magnifica casa araba, le rovine di Cartagine e il mercato di Hammamet, dove ci hanno guidato negli angoli più nascosti.
Questa esperienza mi ha insegnato tanto, ad essere più indipendente e a superare i miei limiti. 
Mi ha fatto conoscere persone che in breve tempo sono diventate per me molto importanti. Tornerei indietro nel tempo e ripeterei questa vacanza all’infinito: è stata qualcosa di fantastico ed indimenticabile, che consiglierei a tutti.