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ITALIA: what else?

Questa estate ho avuto la possibilità di partecipare a un programma di scambi giovanili grazie ad una collaborazione tra il mio liceo ed i Lions.
Quando ho scoperto che la meta destinatami era l’Australia mi sono sentito molto privilegiato, infatti era uno dei paesi che avevo messo tra le mie preferenze e ritengo sia uno degli stati che poche persone hanno l’opportunità di visitare.
Nonostante questa ottima premessa quando mi è stato comunicato che la città dove avrei alloggiato sarebbe stata Coleraine, un piccolo centro di 900 abitanti nello stato di Victora (sud dell’Australia), mi sono sentito un po’ spaesato perché temevo ci sarebbero state poche attività da svolgere, ma questi timori si sono dimostrati totalmente infondati.

Arrivato in Australia, dopo un estenuante viaggio di più di 24 ore di aereo seguito da diverse ore di macchina, infatti le città in Australia distano in genere diversi kilometri tra di loro, sono stato accolto dalla mia famiglia (con la quale ho speso le prime 2 settimane a Coleraine) composta da Nick, Cara ed i loro 3 figli, Jordy di 16 anni, Jackson di 13 anni e Archie di 8 anni. La terza settimana a Coleraine l’ho trascorsa invece con un’altra famiglia, insieme ad un ragazzo indonesiano con il quale ho legato molto.
Passato il primo giorno a riposarmi per il lungo viaggio, non potevo certamente aspettarmi quanto sarei stato occupato nelle settimane seguenti; infatti, nonostante la città avesse pochi abitanti, ospitava altri 6 ragazzi e tutte le famiglie, guidate da Bill che è il reasponsabile dei Lions di Coleraine, avevano organizzato un programma per tenerci occupati ogni giorno delle tre settimane.
La giornata tipo si svolgeva così: la mattina, dopo colazione, Bill passava a prendermi in macchina e, insieme agli altri ragazzi ospitati a Coleraine e a qualche altra famiglia che aiutava con i trasporti, giravamo per lo stato di Victoria o del Sud Australia visitando ogni giorno nuove mete; la sera tornavo a casa per cena e passavo la serata giocando con i ragazzi della mia famiglia. Hanno fatto eccezione un paio di giorni nei quali siamo rimasti a Coleraine per provare la vita del posto ; qui tutte le famiglie ospitanti posseggono vaste proprietà che comprendono pascoli per le pecore. Inoltre ho trascorso un weekend con la mia famiglia a Melbourne, dove ho assistito ad un match di football australiano.
In tre settimane ho avuto dunque la possibilità di visitare un enorme quantità di posti, che hanno variato da località di mare spazzate dal forte vento oceanico fino a foreste di eucalipto o catene montuose. Tra le mete che mi sono rimaste più impresse posso citare la città di Portland che si affaccia sull’oceano, le montagne dei Grampians (una catena montuosa presente in Victoria) con la cittadina di Halls Gap, la Great Ocean Road, che abbiamo visitato in due giorni diversi e che comprende siti spettacolari, come quello dei 12 Apostoli, e la riserva naturale di Tower Hill.
Un’altra delle cose che mi sono rimaste impresse di questo viaggio è stata la fauna selvatica; il vantaggio dello stare in una zona rurale è stato quello di poter visitare la parte un po’ più selvaggia dell’Australia, che non si può vedere all’interno di un contesto cittadino come quello di Melbourne; frequentemente mi sono imbattuto in animali che pensavo fossero molto rari, tra questi ci sono: canguri, wallabi, emù, koala, foche, cacatua ed altri meno conosciuti qui in Italia. L’esperienza più bella in questo senso però è stata quella con le balene che ho visto per ben 2 volte, una delle quali ad una distanza abbastanza ravvicinata, durante una gita in barca nella settimana al camp.
La quarta e ultima settimana l’ho trascorsa in un camp. Il camp in questione si chiama Camp Koala ed è situato relativamente vicino a Melbourne, nei pressi della cittadina di Queenscliff, sull’estremità della penisola di Bellarine.
La settimana al camp è stata anch’essa fantastica grazie allo staff molto simpatico e al fatto che con gli altri ragazzi si è creato subito un clima di amicizia (ciò ha reso la partenza molto triste un po’ per tutti). L’attività che più mi è piaciuta durante il camp è stata quella del surf, che solo alcuni hanno avuto il coraggio di fare a causa dell’acqua gelida; inoltre è stato molto divertente partecipare a miss Camp Koala, dove tra l’atro ho vinto.
In conclusione questo mese in Australia è volato, tant’è che ho chiamato casa abbastanza di rado da quanto ero occupato. 

Ringrazio i Lions per avermi dato l’opportunità di fare questa esperienza unica e indimenticabile.