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ITALIA: what else?

3 luglio 2019 , erano le 6 del mattino, lasciavo Napoli con un po' di malinconia, lasciavo famiglia e amici per poi andare in Serbia da persone estranee, mai viste, con cui dovevo condividere tutto.
Non sapevo come avrei dovuto comportarmi, cosa fare, se ne fossi stato capace.
Ma una volta arrivato ho trovato persone che mi aspettavano a braccia aperte e con un sorriso come se stessero aspettando qualcuno di veramente importante.
In quei giorni mi sono sentito a casa, avevo amici, una famiglia che mi dava tutto (non sotto il punto di vista materiale) e un fratello fantastico.
La prima host family è riuscita a trasmettermi un po' della loro cultura e il pensiero di quella popolazione : l'attaccamento alla propria terra, la ricerca della felicità che si trova nel piccolo e non sempre nell'esagerazione e la famiglia che è sempre al centro di tutto. 

Nella seconda famiglia il ragionamento era lo stesso, sorriso e braccia aperte per l'ospite o in questo caso "gli ospiti". 
Si perché quella settimana ho condiviso casa con una ragazza polacca, una ragazza fantastica che mi ha trasmesso la sua cultura fatta di felicità.
Abbiamo avuto dei bei momenti passati insieme, tra il ridere per la mamma che provava a parlare inglese e per le serate passate  .
Infine c'è stato il camp, dove probabilmente, ho passato il miglior periodo di quest'esperienza.
Non dimenticherò mai il momento della mia presentazione dell'italia davanti a membri importanti, anche dall'Inghilterra, dei Lions .


Lo staff e i campers sono stati fantastici, le attività divertenti e originali , non c'era un attimo di riposo la sera tornavamo nel letto, distrutti ma contenti , ansiosi per un'altra giornata . 
Finito il camp era l'ora di tornare a casa, ci sono stati saluti, abbracci, inviti nel proprio paese e anche qualche lacrima, consapevoli di non incontrare più quei ragazzi con cui avevamo condiviso tutto . 
Arriviamo all'aeroporto, l'ultimo saluto per tutti e poi via, check in, passo i controlli, mi imbarco, arrivo a Roma, altri controlli, risalgo sull'aereo e poi di nuovo nella mia amata Napoli .
Di quest'esperienza voglio ricordare tutto, ma specialmente le persone, le quali le ho sempre considerate molto simili a quelle del Sud Italia, per il calore, la bontà e l'ospitalità nei confronti degl'altri.
Ringrazio l'organizzazione dei Lions per quest'esperienza e che grazie a questo progetto mi hanno dato la possibilità di vivere questo viaggio che non tutti hanno la fortuna di fare .