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ITALIA: what else?

Quando mi è stato detto che avrei potuto visitare il Giappone quasi non mi sembrava vero.
Ho sempre voluto poter visitare questo paese molto lontano da noi, sia dal punto di vista geografico che culturale.
Sono partito col desiderio di vedere qualcosa di diverso da noi, e sono tornato soddisfatto.
Il modo in cui i Giapponesi parlano e interagiscono tra di loro risulta davvero strano a noi occidentali, ma allo stesso tempo curioso. Sono sempre tutti molto gentili ed educati, non riesco a pensare ad una volta in cui qualcuno è stato maleducato nei miei confronti.

Sono ancora legati alle loro tradizioni, mangiano quasi tutto con le bacchette ad esempio, e a volte mangiano seduti per terra. Anche il cibo è completamente diverso dal nostro: ho avuto il piacere di assaggiare innumerevoli piatti nuovi, della cui maggior parte non ricordo il nome.
Sfortunatamente in pochi sapevano parlare bene in inglese, e soprattutto durante il mio periodo in famiglia ho dovuto comunicare principalmente a gesti dato che solo le mie due “host mothers” lo stavano studiando.

Matteo3
Entrambe le famiglie da cui sono stato ospitato sono state accoglienti e sempre disponibili, mi sono sentito sempre a casa anche se mi trovavo dall’altra parte del mondo.
Durante il mio periodo di campo ho avuto il piacere di incontrare ragazzi provenienti da Malesia, Australia e Croazia, e ovviamente Giappone.
Anche se è durato solo per 5 giorni, ho legato molto velocemente con loro e quando è stato il momento di separarci abbiamo pianto in molti.

Matteo2
Spero di poter tornare un giorno in questo paese lontano per poter rincontrare le mie due “host families” e tutti i ragazzi del campo, poiché grazie a loro e grazie ai Lions potrò per sempre avere dei ricordi meravigliosi che mi porterò per tutta la vita.

Matteo1