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ITALIA: what else?

Lions youth exchange was my first experience traveling without my family in fact I chose an European destination to feel less far from home.
France was actually like this and for us Italians it was a sort of cousin and I easily got used to their traditions and customs especially in family.
I received great attention and love both in the family and in the camp and there was a constant presence from the Lions, also in the small town where the camp was located all the inhabitants recognized us and were greeting to us guys last not last it was exciting and unexpectedly easy to make friends with the guys at the camp coming from all parts of the world with whom you immediately created a solid bond
This experience gave me the possibility to live in another family and learn to manage myself with the guys always with the supervision of the Lions.
I can really say that it was an educational experience that allowed me to mature and grow my own self-esteem and give me independence.

Durante il mio scambio culturale in Bretagna ho avuto l’occasione di visitare l’intera regione scoprendone le tradizioni e i paesaggi. I primi 10 giorni li ho passati in vacanza in Ilê-de-Brehat con la famiglia che era molto disponibile, gentile ed entusiasta di ospitarmi; mi sono trovata molto bene con tutti i membri della famiglia e ho avuto modo di conoscere la loro cultura, specialmente culinaria. 

Dall'8 al 31 Luglio ho preso parte al progetto Lions e sono andata in Francia, nella zona delle Rhone Alpes.
La prima settimana sono stata accolta da una famiglia del posto, vicino Grenoble, che mi ha ospitato benevolmente e mi ha portato a conoscere alcune bellezze del posto (la stessa Grenoble, una mostra su Arcabas, la festa per la presa della Bastiglia,...).

Il campo è iniziato il 22 di luglio ed è terminato il 12 di agosto, 20 giorni veramente intensi!
I primi dieci giorni li ho vissuti in due famiglie stupende che mi hanno fatto vivere a pieno la cultura e il modo di vivere francese. Per quanto mi riguarda, oltre alle bellissime esperienze che le famiglie mi hanno fatto fare e di cui parlerò dopo, la caratteristica più interessante di questa parte del viaggio è stata il dover imparare a comunicare nonostante tutte le possibili barriere linguistiche che ci potessero essere. 
Con entrambe le famiglie ho vissuto a Blaye, la cui cittadella interna è diventata patrimonio dell’UNESCO nel 2008.
I primi tre giorni sono stati molto intensi e mi sono ritrovato immerso in una realtà che non conoscevo, ovvero quella delle bande musicali.
Per puro caso quest’anno era il sessantesimo anniversario del gemellaggio tra la banda della città di Blaye e di una città tedesca.