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ITALIA: what else?

Prima di partire 
4th July 2014, 3.31 PM: Qui è tutto pronto, valigia e bagaglio a mano mi guardano dall’alto del letto, traboccanti di vestiti, caricabatterie, libri e spray antizanzare. Dicono che in Finlandia, terra dei mille laghi, ci siano moltissime zanzare, quindi meglio essere attrezzati. 

Per essere sicura di aver portato tutto, ho scritto un elenco di tutto il necessario, ma so già che dimenticherò qualcosa a casa. L’importante è portare tanta voglia di avventura, tanta curiosità e, naturalmente, qualche parola di inglese. Il finlandese non è il mio forte, tanto che, dopo aver comprato un dizionario tascabile italiano-finlandese, ancora non sono sicura di come si pronunci “buongiorno”. 

Sono un po’ agitata per il viaggio! Non è il primo viaggio senza genitori, ma un po’ di ansia c’è sempre. Fortunatamente viaggerò con altri italiani che verranno al camp. Nonostante la tensione, non vedo l’ora di partire, di conoscere la mia famiglia ospitante, di scoprire le loro tradizioni, i loro modi di dire e anche semplicemente il loro modo di salutarsi. Mi hanno detto che sono un po’ riservati e non sono tipi da baci e abbracci come noi italiani: presto lo scoprirò.

Tra sedici ore sarò già sull’aereo diretto a Parigi, per fare scalo e giungere poi a Helsinki, dove prenderò un terzo aereo per Rovaniemi, paesino sul circolo polare artico. Sì, proprio così, andrò al paese di Babbo Natale! Le previsioni danno come massima 16 gradi, ma io penso positivo e spero di riuscire a portare un po’ di sole e di caldo italiano con me. 

1° giorno

Il viaggio e l’orientamento in aeroporto sono stati una passeggiata ed è stato semplice anche trovare la mia host mum Leila, perché aveva in mano un cartello con scritto “Marta”. Abbiamo fatto un giro in macchina per Rovaniemi: Leila mi ha mostrato la biblioteca dove lavora, l’università, le scuole e tutti i vari servizi che quella città offre. Siamo giunte a casa e, dopo avermi mostrato la sauna e aver conosciuto la tartaruga Lotta, abbiamo cucinato insieme.

 

Era molto divertente il modo di comunicare tra di noi, perché entrambe, non essendo madrelingua inglesi, non conoscevamo alcuni termini e per intenderci dovevamo usare tre dizionari!  

 

2° giorno

Quel giorno io e la mia host mum abbiamo visitato a piedi Rovaniemi, mentre alla sera siamo andate a Kuusamo, dove saremmo rimasti una settimana perché la mia host sister e il mio host dad partecipavano ad una competizione di orienteering. 

3° giorno:

Il terzo giorno siamo andati al luogo di ritrovo di tutti i partecipanti alla gara: io, Leila e la mia host aunt Sirpa siamo rimaste ad aspettare Outi ed Erkki al traguardo.

Tornati al cottage abbiamo trovato una mamma renna con il suo piccolo sulla spiaggia vicina.
E dopo dieci minuti di sauna a più di 60°C, non si poteva non fare un tuffo nel freddissimo lago.  

4° giorno

Pronti per 25 chilometri in canoa? È stata sicuramente una delle esperienze più belle della vacanza.

Il paesaggio era spettacolare, il bosco costeggiava tutto il fiume ed era la casa, ancora una volta, di numerose famiglie di renne.
Non è raro in Finlandia trovare delle case di legno dove gli hikers si possono fermare per cucinare sul fuoco o dormire la notte. È inoltre facile trovare delle toilettes sui percorsi nel bosco: questo testimonia gli efficienti servizi dei finlandesi.

L’ultimo tratto del fiume era una palude. Prima di partire ci eravamo cosparsi di antizanzare, ma non è servito a molto. 

5° giorno

 

Noi donne siamo andate allo zoo di Kuusamo, dove tengono principalmente orsi, canilupo, renne, linci e volpi, tutti animali salvati perché feriti o ammalati. Il rispetto degli animali, della natura e dell’ambiente in generale è davvero notevole in Finlandia, ma attività come la caccia e la pesca, diffusissime, non sono davvero ideali per una vegetariana come me. 

6° giorno

Siamo andati a fare trekking in un posto meraviglioso, in cui c’erano rapide lungo il fiume che costeggiavamo. Abbiamo addirittura cucinato sul fuoco!

7° giorno

Io, Leila e Sirpa siamo andate a fare rafting! È stata un’esperienza incredibile e non pericolosa, perché era un percorso per famiglie ed eravamo protetti da giubbino di salvataggio e stivali e pantaloni di gomma.

Quella sera ho cucinato le lasagne vegetariane. Sono venuti a cena anche degli amici della mia host family con Yana, una ragazza belga che sarebbe venuta al camp e con cui mi ero messa in contatto via FaceBook per organizzare quell’incontro.

8° giorno

Siamo tornate a Rovaniemi. 

9° giorno

Quel giorno ho fatto jogging con Erkki e ho visto molti scoiattoli rossi. 

 

La sera siamo andati alla loro casa delle vacanze e abbiamo cucinato sulla griglia dopo aver preparato dei deliziosi spiedini di verdure. Il paesaggio era mozzafiato, abbiamo fatto anche un giro in barca sul lago. 

10° giorno

 

Ho passato una piacevole giornata con Aatu e Jussi, due gemelli nipoti della mia host mum. Mi hanno portata in giro per Rovaniemi. Quel pomeriggio ho tagliato il prato e alla sera ho cucinato all’italiana. 

11° giorno

Di martedì sono andata con Erkki a un negozio dell’usato: in Finlandia ne hanno moltissimi e si può trovare ogni genere di articolo!
Al pomeriggio ho cucinato con lui il pane alle carote, seguendo la ricetta che aveva imparato al corso di cucina che frequenta una volta a settimana.

12° giorno

Noi ragazzi italiani ci siamo ritrovati nel centro di Rovaniemi. È stato un sollievo poter parlare di nuovo italiano!
Quel pomeriggio sono andata a prendere Hyi, di Hong Kong, che sarebbe stata in casa di Erkki e Leila fino a quel sabato, quando iniziava il camp. La sera siamo andati tutti insieme in pizzeria e abbiamo trovato una pizza chiamata “Berlusconi”. 

13° giorno

Non si poteva non andare al villaggio di Santa Claus! L’atmosfera natalizia è ben resa da “Christmas songs”, alberi di natale, colori verde e rosso e folletti.
La sera siamo andate al bowling, dove ci siamo divertite molto.

14° giorno

Interessante giornata all’Artikum, museo di Rovaniemi in cui si possono trovare vecchie fotografie e oggetti usati dalle antiche popolazioni che abitavano al nord della Finlandia.

1° giorno di camp

Il primo giorno in campus siamo arrivate presto alla casa e abbiamo accolto ogni nuovo arrivato. Abbiamo iniziato così a conoscerci. L’organizzazione era perfetta, l’unico inconveniente erano solo due bagni e due docce per trentacinque ragazzi, maschi e femmine. 

 

2° giorno in camp

Il primo giorno ci siamo divisi in squadre e abbiamo disegnato la bandiera della nostra squadra. La mia era la squadra C, composta da ragazzi che poi sarebbero diventati alcuni dei miei migliori amici nel camp.
Quel pomeriggio ci hanno spiegato le regole del camp, molto poco restrittive, e abbiamo costruito i “vasta”, delle fruste fatte di piante che i finlandesi usano nella sauna per stimolare la circolazione e profumare l’ambiente, e dei fischietti di legno. 

 

Durante il tempo libero giocavamo a carte, a pallavolo, badminton, tiro a segno, ping pong e molto altro.
La sera abbiamo cucito le bandiere su un ampio pezzo di stoffa e lo abbiamo appeso nella dining room. 

3° giorno di camp

 

Visita allo zoo di Ranua in cui sono tenuti animali salvati che vivevano in natura. L’attrazione principale erano gli orsi polari. Al pomeriggio, tornati al camp, abbiamo avuto tempo libero per stare insieme, andare al lago, giocare a carte e molto altro. 

4° giorno di camp

Divisi in squadre, abbiamo svolto varie attività: frisbee golf, lancio dello stivale di gomma, trampoli, prendi-la-renna con il lazo, tiro a segno e pesca. È stato molto divertente, anche se ci è voluto un po’ prima di capire come utilizzare i trampoli! 

5° giorno di camp

 

Siamo andati a una centrale idroelettrica. Purtroppo il video era in Finlandese e nemmeno la guida parlava inglese, per questo si è capito poco, ma è stato divertente indossare l’elmetto di protezione e scendere sottoterra per vedere i macchinari e i pulsanti che fanno funzionare questa centrale. 

 

Quella sera siamo andati a vedere il sole a mezzanotte e abbiamo cucinato salsicce, formaggio e marschmallowa sul fuoco. 

6° giorno di camp

 

Meravigliosa e divertente giornata di trekking. Divisi in due gruppi, abbiamo percorso un semplice tracciato in mezzo ai boschi, fermandoci a una torretta panoramica.
Anche i pranzi al sacco erano ben organizzati. Invece di doversi portare i panini nello zaino, tutto il cibo rimaneva sul pullman ed era servito caldo. Quel giorno, inoltre, è stato offerto gelato gratis a tutti. 

 

Dopo la gita ci siamo fermati a vedere una diga e, soprattutto, a scattare foto. È straordinario come in così pochi giorni eravamo già diventati tutti grandi amici di tutti. 

 

Quel pomeriggio siamo andati a fare un giro in barca. Fortunatamente Erkki mi aveva già insegnato come utilizzare i remi doppi, così che potemmo sfrecciare sull’acqua piatta del lago (in mezzo a migliaia di zanzare).

7° giorno

Siamo andati al villaggio di Babbo Natale e poi alla vera e propria casa di Babbo Natale, in cui si poteva fare la foto con Santa Claus.
Erano presenti inoltre moltissimi laboratori per costruire piccoli babbi natale in legno, per ottenere il diploma di folletto e per costruire canne da pesca natalizie.
Certo, sarà un luogo per bambini, ma noi ci siamo divertiti come dei matti e abbiamo vissuto di nuovo, ancora per una volta, quell’atmosfera natalizia che si viveva da piccoli, quando ancora si credeva in Babbo Natale e tutto sembrava magico. 

 

Quel pomeriggio siamo andati al Pilke, un museo che mostrava in modo interattivo come usare il legno in maniera ecosostenibile. 

8° giorno

L’ultimo giorno ognuno doveva cucinare uno o più piatti tipici della propria nazione. Si poteva inoltre fare orienteering. Quel pomeriggio ci siamo vestiti eleganti per la festa finale. Sono arrivati altri membri del LionsClub per assistere alle presentazioni Power Point di ogni nazione precedentemente preparate a casa. Ci sono stati poi i ringraziamenti al Lions Club e alle donne che hanno cucinato per noi tutta la settimana.
Fare la valigia è stata la parte peggiore, perché si aveva il terrore di non avere spazio per i regali comprati! .
Al momento dell’addio non sono riuscita a trattenere le lacrime.

9° giorno

Il mattino dopo anche coloro che non dovevano partire subito si erano alzati per salutarci e ciò prova quanto i legami d’amicizia erano saldi. 

 

E ora rieccomi a casa, triste perché la mia host family e tutti i miei amici del camp mi mancheranno moltissimo. E mi mancheranno quei paesaggi, l’aria pulita, il cielo azzurrissimo nelle giornate di sole, le saune tutti insieme con i bagni freddi subito dopo, i giochi nel lago, i viaggi in barca, le renne con i loro cuccioli, le cuoche simpaticissime che non sapevano parlare una parola di inglese, le risate con gli amici, le difficoltà quando non si sapeva una parola in inglese e la gioia di imparare un vocabolo nuovo, il caos la mattina poiché avevamo solo due bagni per 28 ragazze, le chiacchierate in pullman con un compagno di viaggio sempre diverso, le lezioni di finlandese, giapponese, turco e cinese, lo scambio di informazioni e cultura con persone provenienti da tutto il mondo, l’affetto dei miei host parents, le passeggiate con la tartaruga Lotta, le attività insieme alla mia nuova famiglia, le serate a cucinare insieme alla mia host mum, gli sguardi perplessi quando non si sapeva come descrivere un cibo tipico, la spesa al supermercato dove i nomi della frutta erano peggio dell’arabo, la televisione in lingua originale con i sottotitoli in finlandese che non mi aiutavano minimamente, i litri di spray antizanzare con cui mi cospargevo, la gioia di conoscere un nuovo parente come se facessi davvero parte di quella famiglia, la cucina sul fuoco con il formaggio che si scioglieva troppo e cadeva nelle fiamme, il sole a mezzanotte, la possibilità di non accendere al luce per andare in bagno anche alle due di notte, le case basse di legno perfettamente integrate con il paesaggio, i cetrioli e il pane e burro che non potevano mancare ad ogni pasto e spuntino, il tè e il caffè che loro bevevano a litri in ogni momento della giornata, la tranquillità e pacatezza di ogni abitante della Lapponia, la loro gentilezza ed educazione, il loro parlare non troppo ma nemmeno troppo poco, le prime telefonate in inglese con la lontana host sister, il lasciare le scarpe fuori dalla porta perché il pavimento era in legno, le calde calze di lana, il caminetto accesso anche in pieno luglio nelle giornate di pioggia, il profumo della terra umida, degli alberi, della natura, dell’avventura e della vita.