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ITALIA: what else?

Quella in Danimarca è stata la mia prima esperienza Lions:
sono partita sabato13 luglio agitatissima e, dopo ben 3 aerei e 10 ore di viaggio sono arrivata finalmente all’aeroporto di Aalborg dove mi attendeva una giovane ragazza (la figlia di quella che sarebbe poi stata la mia host family),con un bellissimo bimbo la ragazza ospitata insieme a me.
Siamo subito andati a casa vicino alla città, dove il marito ci ha accolto e fatto sistemare.
Il giorno seguente la ragazza ci ha portati a visitare un grande mercatino dell’usato, dopodiché abbiamo fatto un giro di Aalborg e del museo dell’università.
Giunto il lunedi mattina è arrivata la nostra host mother per portarci a casa, in un paesino di campagna a circa 80 km di distanza: Hanstolm! Insomma...una meraviglia di casa e di paese!
La nostra host family ci ha portate ovunque: a vedere i tramonti, un giro nel Parco Nazionale, le pale eoliche più alte del mondo, le fattorie, nel fiordo con la loro barca a vela.
Abbiamo anche incontrato altri membri Lions di altre città, sempre più gentili e disponibili, con i quali ci hanno portato chi a fare surf, chi a cavallo, chi in spiaggia e al museo dei bunker.


Purtroppo, dopo una settimana, il nostro tempo con la famiglia era scaduto e così, sabato 20 luglio, abbiamo fatto un viaggio di circa 2 ore per arrivare al Campo in un paesino chiamato Nørbaæk.
Lì si è tenuta dopo poche ore la presentazione e la cerimonia di apertura con tanto di alzabandiera, dopodiché le host family sono ripartite, e noi ragazzi abbiamo iniziato a conoscerci.
Eravamo 35 ragazzi e ragazze provenienti da 21 Paesi differenti, dal Messico all’Argentina, dall’India alla Tailandia, dalla Georgia alla Russia.
In queste ultime due settimane abbiamo fatto tantissime attività: giri in bici, visita alla vicina città di Randers e al suo Comune e Parco naturale, una giornata a cavallo e alle stalle, visita alla caserma dei pompieri, una giornata al parco divertimenti Juvelen, festa serale con le host family, visita al “smallworld”e al museo del sale, passeggiate nel bosco e visite ad antiche case tipiche e moltissime attività e giochi all’interno del campo.
Ogni sera c’era la presentazione di una o due nazioni preparate da noi ragazzi; durante questo campo abbiamo stretto un rapporto di amicizia fantastico e indimenticabile, tanto che, giunto il momento di salutarci e partire nessuno è riuscito a chiudere occhio, scoppiando ogni volta in un pianto disperato.
Penso di non poter più dimenticare una simile esperienza, sperando di riuscire a rincontrare più ragazzi possibili. Mai mi sarei aspettata un viaggio simile, anche perché è successo tutto per caso, vincendo a me subito “banalissimo” concorso propostomi dalla mia scuola.