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ITALIA: what else?

La mia avventura è iniziata ai primi di luglio, quando, in un noioso pomeriggio di mezza estate, mi è giunta la notizia che si era liberato un posto per gli Scambi Giovanili Lions in Danimarca. Subito e senza nemmeno pensarci un attimo ho deciso che era un’occasione che non potevo assolutamente trascurare per cui ho dato la mia disponibilità pur essendo totalmente inesperto di scambi giovanili, di viaggi all’estero e di…..voli!!!!!.

Così una settimana dopo alle 6 di mattina ,con la colazione che ballava nello stomaco per l’emozione, ero a Venezia pronto per iniziare questa magnifica esperienza e poche ore dopo mi sono trovato catapultato a Copenhagen.

Fin da subito mi sono accorto di una grandissima differenza , non solo paesaggistica, ma anche funzionale, esistente tra i paesi del Nord Europa e il mio: mentre in Italia e nei paesi vicini si predilige molto l’aspetto estetico nell’architettura delle città e delle case, in Danimarca, invece, si evidenzia l’aspetto pratico ed “ecologico” delle abitazioni: la maggior parte delle case è dotata di pannelli fotovoltaici e solari ed in campagna si possono trovare ampie superfici coperte di pannelli fotovoltaici o notare numerose pale eoliche; inoltre ho potuto apprezzare il panorama nella sua totalità grazie all’assenza di alti edifici. Altro aspetto che mi ha sorpreso è stato constatare come moltissimi cittadini preferiscono usare la bicicletta piuttosto che l’automobile (conseguentemente le piste ciclabili sono molto più estese che qua in Italia), rendendo l’aria molto più respirabile e la città molto più apprezzabile e vivibile.

Al mio arrivo sono stato accolto da una splendida famiglia,composta da padre madre e due disponibili e simpaticissimi ragazzi. La settimana passata con loro mi è servita molto per immergermi in questa “nuova società “ e conoscerne gli usi; infatti ho potuto conoscere ed apprezzare quello che ora mi sento di definire un paese eccezionale e perfetto per viverci.

La mia famiglia ospitante ha fatto il possibile e l’impossibile per farmi sentire a mio agio e infatti ho avuto la sensazione di essere stato “adottato” come componente privilegiato. I ragazzi mi hanno anche accompagnato in alcuni stimolanti allenamenti di triathlon, la mia passione da un po’ di tempo.

Al termine del mio soggiorno all’interno di questa ospitale e generosa famiglia sono stato accompagnato a quello che sarebbe stato il campo internazionale ovvero il mio alloggio per le seguenti due settimane :un veliero (questo piccolo dettaglio, nell’entusiasmo dei preparativi,mi era sfuggito)!!!!!

Dapprima ero rimasto perplesso, ma le due settimane passate li sono state fantastiche : ho potuto assaggiare piatti tipici di molti paesi (infatti la sera toccava a noi ragazzi cucinare e “presentare” la cucina tipica dei nostri Paesi di provenienza) , provare le gioie (l’aria pulita e l’essere a contatto con la natura) e i dolori (la barca che rolla e i sonni agitati fatti sulle amache,e la pulizia del ponte fatta con la ramazza!!!) della vita di mare; sulla barca, oltre alle attività necessarie al regolare svolgimento del viaggio (governare la barca e seguire le direttive del capitano ), ci siamo anche dedicati alla pesca .Durante il periplo dell’isola abbiamo anche attraccato parecchie volte per visitare i porti e le cittadine vicine.

I ragazzi che ho avuto il piacere di incontrare in questo campo sono stati eccezionali: già dai primi giorni abbiamo stretto tutti amicizia ma a differenza di altre occasioni dove i ragazzi preferiscono dividersi in piccoli gruppi a seconda degli interessi , qui si è creato un unico grande gruppo senza alcuna differenza e ciò ha reso il viaggio ancora più piacevole. Ho quindi avuto il grandissimo piacere di conoscere 27 persone provenienti da 22 differenti nazioni e la possibilità di confrontarmi con le loro idee e culture .Quello che ha stupito anche me ,è stata la facilità di comunicare nonostante la mia preparazione linguistica fosse puramente scolastica. Questo a riprova del fatto che se si vuole conoscere e comunicare con persone di Paesi diversi,un modo si trova sempre. Di certo un pò di sicurezza me l’ha data anche la presenza di un mia connazionale,anche lei molto ben integrata con tutti i ragazzi presenti sul veliero.

Un grande ringraziamento alla famiglia che mi ha ospitato e a tutti i ragazzi che ho conosciuto nel corso di questa avventura, ma soprattutto un ringraziamento speciale a tutti i Lions che hanno reso possibile questa esperienza indimenticabile che spero tanto di poter ripetere in futuro .