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ITALIA: what else?

La prima settimana del mio viaggio l'ho trascorsa in una famiglia austriaca nella città di Wels. La famiglia era composta dai due genitori e dal figlio di 23 anni e insieme a me ospitavano un altra ragazza con cui poi sono andata al camp. La settimana è passata molto velocemente tra gite nella zona, una giornata Vienna, una a Linz e un po di riposo nella piscina del loro giardino. E' venuto poi il momento di andare al camp “Sound of Music” e la famiglia è stata cosi gentile da portarci in macchina fino all'albergo “Sommer Hause”, dove ha avuto luogo il camp, nella cittadina di Bad Leonfelden. Salutare la famiglia è stato molto triste ma allo stesso tempo erevamo molto eccitate all'idea di conoscere gli altri partecipanti. 

La prima giornata, dedicata solamente agli arrivi, è passata tra le presentazioni e abbiam ripetuto talmente tante volte i nostri nomi che a fine giornata ciuascuno li aveva gia imparati, di tutti 27 i partecipanti! La sera, dopo cena abbiamo fatto la prima riunione dove abbiam conosciuto il direttore del camp Mr Strauss, il direttore musicale Rudi, gli altri insegnanti di musica Johannes e Chris e i giovani assistenti Eva, Kathi e Flo; abbiam fatto qualche gioco per socializzare e cantato insieme un paio di divertenti canoni. L'albergo era molto confortevole, attrezzato per ospitare gruppi di giovani musicisti con ben 4 sale dove provare e vari strumenti messi a nostra disposizione (3 pianoforte, 2 pianole, percussioni e batteria, chitarre elettriche..).

Il programma del camp è stato molto fitto: tutte le mattine sveglia alle 8.00 (o prima quando eran previste gite da un intera giornata) e colazione in albergo, a seguire le prove del coro alle 9.00 che terminavano alle 12.00, pranzo in albergo e pomeriggio dedicato alle uscite da cui si tornava la sera tardi dopo la cena in ristoranti convenzionati con Lions Club. L'attività musicale era incentrata sul coro (si cantava ad ogni ora!) ed era a scopo di socializzazione e non di studio, non vi era infatti tempo per studio individuale ne alcuna lezione da parte degli insegnanti (cosa che prima della partenza a mio parere non viene ben chiarita). Nelle due settimane sono stati realizzati due concerti: il primo in occasione della “Serata delle Nazioni” in cui ogni ragazzo, da solo o in gruppo per i ragazzi che provengono dallo stesso Paese, esegue un brano tipico o famoso nella propria Nazione preferibilmente con un testo nella propria lingua. Io e gli altri due ragazzi italiani presenti nel camp abbiamo ad esempio suonato e cantato “Il pescatore” di De Andrè. Il secondo concerto è in occasione della festa finale ed è stato infatti l'ultima sera. Qui il repertorio è piu libero: si canatano tutti i brani di coro studiati nel corso delle due settimane e ciascuno può poi chiedere di eseguire un brano da solo o in gruppo. Per la preparazione di questi concerti vengono riservati un paio di pomeriggi e/o serate, deve trattarsi percio di pezzi gia stati studiati precedentemente o che si possono montare in poco tempo cercando testo e spartito su internet e tutte le iniziative devono provenire dai ragazzi, gli insegnanti ascoltano poi tutte le idee e aiutano a realizzare i pezzi. Le serate dei concerti sono state molto belle, seppur ci sia stata spesso un po di agitazione prima delle esecuzioni, inoltre essendo aperti al pubblico le famiglia ospitanti che abitano in zona posso assistere e puo essere un bellissima occasione di rincontrarle!

Non si fa però solo musica: moltissime visite e attività sono state organizzate per farci visitare il piu possibile del Paese. Siamo stati portati a visitare le grandi città di Linz e Salisburgo, borghi piu piccoli come Halsac, Krems, Freistadt, il castello di Rosenberg, il campo di concentramento di Mauthausen, perfino la città di Cesky Krumlov in Ceco Slovacchia con il suo castello e borgo caratteristici, a giocare a golf e a fare canoa sul fiume Moldava, ma ci sono stati anche momenti di riposo in piscina o sulla riva di fiumi e molto altro ancora. Per il trasporto un pullman riservato ci ha portato in ogni posto e tutto è stato organizzato benissimo, non ci son stati inconvenienti e non è stato richiesto il pagamento di nessuna attività (escluso il camp fee di 100€ previsto per questo camp che è possibile dare al momento dell'arrivo).

Una vacanza bellissima non solo per il modo in cui viene organizzata ma anche e soprattutto per la compagnia che si crea e l'opportunità di conoscere persone provenienti da culture diverse e lontane, un'esperienza che mi ha fatto scoprire la voglia di viaggiare e procurato contatti per poterlo fare di nuovo. All'inizio è un po difficile trovarsi tra una trentina di ragazzi con cui non puoi parlare la tua lingua ma basta superare la timidezza per vivere un'avventura indimenticabile. Consiglio questo viaggio a tutti, tre settimane lontani da casa possono sembrare lunghe ma quando poi arriva il momento di ripartire la tristezza è tantissima e le lacrime son venute a tutti. E' un'occasione per esercitarsi con l'inglese che da adesso a scuola non sarà più per me cosi noiso ma soprattutto per mettersi in gioco, vedere cose nuove e crescere.

Spero di rivedere un giorno almeno qualcuno dei tanti amici che mi son fatta quest'estate ma anche se cosi non fosse non dimenticherò mai questo viaggio e tutte le persone che ho incontrato.