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ITALIA: what else?

Un giorno di metà aprile sono tornata a casa e ad accogliermi c’era mia madre, che mi ha annunciato che le era appena arrivata una telefonata secondo la quale avrei potuto partecipare ad un campo Lions in giro per il mondo. Ho iniziato a saltellare per tutta la cucina e subito dopo ho voluto sapere la nazione a cui ero stata destinata ed il nome Taiwan, lì per lì, non mi ha detto nulla.

Sapevo solamente che si trattava di uno stato in Asia anche chiamato “isola di Formosa”, e forse proprio questo sapere pochissimo su questo luogo così lontano ha fatto sì che, nel tragitto dall’aeroporto alla mia nuova casa, io fossi stordita e stupita. Dopo un lungo viaggio mi trovavo in una città grande, caotica, rumorosa, coloratissima, vivace, assolutamente diversa dal mio piccolo paesino sperduto nelle campagne piemontesi. La mia host family è stata davvero meravigliosa: sebbene i miei genitori non parlassero affatto l’inglese si sono dimostrati curiosi di sapere le mie tradizioni, gentili, pronti ad assecondare ogni mio desiderio.

La mia host sister aveva ventitré anni, parlava bene l’inglese e non mi ha lasciata un solo secondo, guidandomi in giro per tutta l’isola. Nei primi cinque giorni di family stay abbiamo mangiato in diversi ristoranti così da permettermi di assaporare piatti tipici differenti, abbiamo visitato templi e luoghi storici importanti, siamo saliti di sera sul Taipei 101(uno degli edifici più alti del mondo), osservando dall’alto le luci scintillanti della città di Taipei ed abbiamo dedicato un’intera giornata allo shopping. Una sera siamo andati a vedere lo splendido ponte illuminato di Daxi e dopo siamo saliti sulle montagne per prendere un cappuccino osservando il panorama. Amici di famiglia mi hanno viziata con moltissimi regali e mi hanno portata con loro a fare il bagno al fiume e poi al lago, per poi offrirmi una cioccolata da Starbucks. Con la mia famiglia ho anche potuto visitare il padiglione taiwanese dell’Expo di Beijing 2010. Dopo questi giorni con la famiglia sono potuta andare al camp, il quale si trovava in un bellissimo Golf Club. Avevo già viaggiato con tre ragazze ed un ragazzo italiano, al mio arrivo all’hotel ho conosciuto i restanti italiani (eravamo sette) e poi ovviamente giovani che arrivavano da tutta Europa. Siamo stati divisi in gruppi e poi abbiamo partecipato alla cerimonia ufficiale di apertura del campo, in seguito alla quale abbiamo ballato, cantato e cenato. Durante i sette giorni trascorsi al campo abbiamo decorato delle maschere tradizionali, abbiamo giocato a paintball, siamo andati in barca al Sun Moon Lake, siamo andati in seggiovia, abbiamo visitato una fabbrica di asciugamani, abbiamo provato a fabbricare ventagli, siamo stati per una notte in un hotel con delle bellissime terme, abbiamo cucinato, abbiamo dedicato una giornata alla presentazione dei nostri paesi, abbiamo visitato la biblioteca di Taipei, abbiamo creato una cornice per foto ed abbiamo anche imparato a creare oggetti con l’argilla, anche se, nel mio caso, con poco successo. L’ultima sera è stata bellissima: abbiamo mangiato, ballato e poi ho parlato fino a tardi con persone che, anche se le avevo incontrate solo sei giorni prima, mi sembrava di conoscere da una vita intera.


Tornata dalla mia host family ho condiviso la stanza con Emma, una ragazza tedesca con cui avevo già fatto amicizia al campo. La prima sera, insieme, siamo andate a cena in un ristorante meraviglioso che si trovava molto vicino al mare e girava su se stesso, così da permettere ai clienti di osservare il panorama stando seduti. Tornate a casa abbiamo bevuto vino sedute in terrazza con la famiglia e chiacchierando mentre il giorno dopo abbiamo visitato un tempio e la sera siamo andate in moto ad un concerto. Un altro giorno siamo andate sulle montagne ed abbiamo potuto lanciare in aria le nostre lanterne cinesi. Salutare tutti è stato difficilissimo, all’aeroporto molte ragazze taiwanesi che erano con noi al campo sono venute a salutare “gli italiani” ed a consegnarci chi un regalo, chi una lettera. Con il nostro gruppo di italiani abbiamo deciso di non perderci di vista ed infatti ci siamo incontrati, una volta tornati a casa, il 30 di agosto a Milano, ed insieme a noi è venuta anche Audrey, una ragazza francese che abbiamo conosciuto in Asia.
Questo è stato il mio primo campo Lions e la mia esperienza è stata bellissima sotto ogni punto di vista: la mia host family era perfetta, il campo divertente ed il gruppo di europei, così come quello di noi italiani, davvero unito. Certo ci sono stati degli aspetti meno positivi: al campo, secondo me, c’erano davvero troppi ragazzi di Taiwan che non conoscevano l’inglese, e dunque non era facile comprendersi e fare amicizia, e talvolta anche il cibo non era il massimo; ma in generale posso dire di aver trascorso dei momenti indimenticabili in un luogo favoloso. Vorrei ringraziare i Lions per avermi dato questa fantastica possibilità, in particolare Attilio Beltrametti e Simonetta Mariotti, ed invitare chiunque a conoscere meglio la piccola isola di Taiwan!