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ITALIA: what else?

Tutto iniziò quel famosissimo 4 luglio 2015 una data che non scorderò così facilmente! Quella mattina ero veramente ansioso, era il mio primo viaggio totalmente da solo, senza la presenza dei miei genitori o di qualche parente.

Quel sabato, subito dopo pranzo, i miei genitori mi accompagnarono all’aeroporto di Catania, dove mi attendeva un volo diretto per Zurigo! La mia meta sempre desiderata: la Svizzera! 

Arrivai in aeroporto verso le 20 e ad attendermi c’erano la mia host-mother, Frédérique una donna di circa cinquant’anni, e un altro ragazzo della Moldavia, Igor, con cui avrei trascorso le prime due settimane in famiglia e le restanti due in campo. Non partimmo subito per casa poiché dovevamo aspettare una ragazza cinese Yalu, con cui avremmo speso il nostro tempo in campo-diventata poi la fotografa ufficiale del viaggio. Non appena presa la macchina ci aspettava un viaggio lungo 2 ore e mezza, questa volta la destinazione era Lausanne. Quando arrivammo, ormai dopo mezzanotte, ci stava aspettando il mio host-father che ci aiutò a sistemare i bagagli in camera. Il giorno dopo abbiamo conosciuto le due figlie dei nostri host-parents, Eleonor e Alix con cui io e Igor abbiamo stretto molto e tutta la famiglia di Frédérique. La stessa sera abbiamo avuto un pool party in cui abbiamo avuto l’opportunità di conoscere due famiglie Lions e le ragazze che stavano ospitando, una ragazza Finlandese, di nome Juulia, e una ragazza Polacca, Weronika. Siamo entrati subito in sintonia, in particolare con la Signora Anna-Rita, infatti abbiamo trascorso diversi momenti fantastici tutti insieme, in compagnia dei nostri host-brother Alix, Axel, Jessica e Leyla, come il giro in barca a vela da Pully a Evian, o l’escursione al Monte Bianco. 
Nei giorni seguenti, abbiamo visitato la città di Lausanne, la Città di Montreux ,dove si svolge ogni anno il Montreux Jazz Festival, piena di luci e colori, e i vari castelli medievali. Non sono mancati poi giorni di assoluto relax con la mia host-sister Alix. Particolarmente impressi nella mia mente sono rimasti i giorni in cui, con Weronika e Juulia, abbiamo visitato Berna, una città favolosa, e il Parlamento Nazionale, dove al nostro arrivo abbiamo conosciuto Thirza, una ragazza svedese che avremmo rivisto successivamente in campo. Un’altra località che mi ha colpito moltissimo, è stata Zermatt, l’equivalente della nostra Cortina: vedere il monte Cervino da così vicino è qualcosa di spettacolare e indescrivibile. Poi il sogno di tutti i ragazzi è visitare una fabbrica di cioccolato, ed io ne ho avuto la possibilità; infatti abbiamo visitato la fabbrica di cioccolato della Cailler. E’ stato qualcosa d’indescrivibile ero praticamente immerso nel mio mondo pieno di cioccolato!
(S)fortunatamente, dopo due settimane, arrivò il giorno in cui io ed Igor dovevamo trasferirci in campo.

 


Dico sfortunatamente perché avevo legato troppo con la mia famiglia ospitante. Non appena sono arrivato al campo ho visto un sacco di ragazzi di diverse nazionalità 24 per l’esattezza, ero l’unico italiano e questo mi ha permesso di confrontarmi e di aprirmi al mondo che avevo davanti ai miei occhi! Ho stretto legami di amicizia con tutti i ragazzi del campo,era come se già ci fossimo conosciuti in un’altra vita, in un altro posto, era come se fossimo stati amici da una vita. Le attività al campo sono state molto divertenti,soprattutto quelle sportive, come giocare a pallavolo o a calcio contro una squadra nazionale svizzera, ma anche culturali come la visita delle Nazioni Unite e del museo della croce rossa di Ginevra. I giorni volavano come se niente fosse, tutti noi facevamo il conto alla rovescia perché eravamo ansiosi di tornare a casa ma allo stesso tempo nessuno di noi voleva che quel tempo scorresse, eravamo diventati un tutt’uno un gruppo di fratelli e sorelle, volevamo stare sempre insieme. Durante il campo abbiamo festeggiato due compleanni quello di Guga, un ragazzo che proviene dalla Georgia e di Avery una ragazza Canadese. Ahimè il primo di Agosto arrivò e con esso arrivarono anche i pianti perché non volevamo dividerci non volevamo dirci addio,che più di un addio era arrivederci,ma purtroppo abbiamo dovuto farlo. 
Credo che questo campo mi abbia dato l’opportunità di aprire i miei orizzonti culturali e allo stesso tempo di capire il vero significato della parola amicizia, infatti nonostante le distanze abissali siamo sicuri che la nostra amicizia non finirà mai e che un giorno ci rivedremo, anche con la mia host-family. Ringrazio nuovamente il Lions per l’opportunità che mi ha dato, facendomi conoscere tantissime persone e culture diverse! E Ringrazio Nuovamente la dott.ssa Stefania Trovato e il presidente del mio Lions Club l’avv. Nunzio Buscemi.