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ITALIA: what else?

L’arrivo nei Paesi Bassi è stato diverso dal solito: per la prima volta sono stato parte dello staff invece che partecipante al campo Lions Panta Rhei.

Appena arrivato in aeroporto sono stato accolto da Dick Westerhof, YCE. Con lui sono arrivato al campo, dopo circa un’ora, di viaggio durante il quale ho apprezzato subito le caratteristiche paesaggistiche di questa nazione: verde e pianeggiante.

Arrivato al campo ho conosciuto gli altri responsabili dello staff. Nonostante fossi l’unico a non parlare olandese abbiamo avuto modo di conoscerci e a pianificare le varie attività in inglese.

Il giorno dopo arrivarono i 28 ragazzi e ragazze da tutto il mondo, dalla Malesia fino al Canada.

L’ottima organizzazione ci ha permesso di svolgere molte attività nei giorni a venire: abbiamo iniziato facendo delle attività di team building all’aperto, affinchè tutti si potessero far conoscere.

Nei giorni successivi siamo stati a Tilburg al Cinecittà. Abbiamo imparato a girare un documentario prima guardandone uno e poi mettendo in pratica ciò che si era appreso intervistando i propri compagni di squadra riguardo le differenze fra il loro Paese d’origine e i Paesi Bassi. Questa esperienza è stata utile anche per un altro video che abbiamo girato con tema musicale.

Le gite fuori porta non sono mancate: la giornata ad Amsterdam, dove era stata organizzata una caccia al tesoro fotografica per permettere a tutti i gruppi di girare l’intera città, o la giornata ad Efteling, il più grande parco divertimenti d’Olanda, il tutto spostandosi quando possibile come impone l’usanza olandese: rigorosamente in bicicletta. Ci sono stati anche momenti più seri e introspettivi come la visita al campo di lavoro Kamp Vught.

Il clima al campo Lions Panta Rhei era amichevole, sia fra noi dello staff che fra i partecipanti, tutti ansiosi di esplorare questa terra e conoscere nuove culture molto diverse tra loro. Ricordo per esempio le serate passate ad ascoltare musica di tutti i paesi, imparare come ballano in India o assaggiare i prodotti tipici dei vari Stati. 

È incredibile come simili esperienze lascino legami così intensi in così breve tempo.

Alla fine l’opportunità che i Lions Clubs continuano a dare a ragazzi di tutto il mondo è proprio questa: conoscere nuove culture e comprenderle, integrandosi e facendosi ambasciatori della propria, oltre che conoscere meglio se stessi e migliorare le proprie capacità.

In questo senso essere parte dello staff mi ha permesso di lavorare in squadra utilizzando una lingua per comunicare che non è la mia, organizzarsi giorno per giorno per un obiettivo comune.

Voglio ringraziare dell’opportunità offertami dalla professoressa Gabriella Sfreddo e dalla fiducia riposta nella mia persona dal dottor Mario Nicoloso.