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ITALIA: what else?

 

28/06/13 : ha inizio la mia avventura che mi porterà per un mese nella terra dei canguri!!
Parto dall’aeroporto di Venezia, per arrivare, dopo complessivamente 18 ore di volo e uno scalo a Dubai, in quel di Sidney, che avrò modo di visitare più avanti. Qui incontro anche Ivy, una ragazza da Hong Kong con cui avrò modo di condividere le tre settimane in famiglia, oltre che il campo.
Prendiamo un altro piccolo aereo per arrivare alla nostra destinazione finale, Tamworth. La prima Host Family ci accoglie col sorriso appena mettiamo piede nell’aeroporto.
Cercherò ora di ripercorrere le tappa fondamentali di questo mio viaggio.

SETTIMANA 1:

Spendiamo il nostro primo giorno in Australia facendo un po’ di shopping in centro a Tamworth. Come mi era stato consigliato, ho acquistato un sim card australiana per il cellulare.
La sorpresa,il secondo giorno, è stato svegliarsi con tre canguri fuori dalla veranda!! (mi sono dimenticata di dire che la nostra prima casa era in collina, ed il paesaggio circostante era piuttosto brullo)
Dopo colazione siamo entrate un po’ più in contatto con la natura locale, infatti abbiamo visitato una piccola riserva dove canguri e pappagalli di varie specie scorrazzavano liberi e un orto botanico.
Scopriamo che Tamworth è famosa per la musica country, quindi andiamo a visitare un museo delle cere con le copie di tutti i più importanti musicisti di questo genere, al cui ingresso spiccava una gigantesca chitarra dorata, chiamata appunto Golden Guitar.

Il giorno dopo siamo state ospiti in un asilo, dove i bambini avevano il compito di chiederci informazioni sui nostri paesi di provenienza ed imparare alcune semplici parole nelle nostre lingue.

I due giorni successivi li spendiamo a Dubbo, città famosa per lo zoo, dove abbiamo l’opportunità di accarezzare un koala e un opossum, e di prendere in mano un pitone e delle lucertole.
Passiamo la notte in un ostello e il giorno successivo visitiamo delle grotte sotterranee. Lungo la strada ci fermiamo ad ammirare alcuni dipinti aborigeni lungo un pezzo di muro… ammetto che mi piacciono un sacco e per tutta la vacanza ne ho fotografati parecchi!
A Dubbo c’è anche la base del Flying Doctor, un servizio medico dotato di aerei per raggiungere in fretta persone in difficoltà, questo perché in Australia spesso le città sono molto distanti l’una dall’altra e in macchina ci si impiega troppo tempo.
Di ritorno a Tamworth, visitiamo qualche negozio di souvenir ed il giorno dopo salutiamo la nostra prima Host Family e ci trasferiamo nella nuova casa, questa volta in città e non più in collina.

SETTIMANA 2:

Il primo giorno abbiamo visitato una fattoria, dove abbiamo visto tosare le pecore e l’imballaggio della lana. Il pomeriggio l'abbiamo invece speso nel giardino della nostra Host Family,ammirando tutti i bellissimi fiori che coltivavano e giocando con i due cagnolini.
Il giorno successivo era ospite in casa il nipotino dei nostri host parents, quindi l’abbiamo portato al bowling e abbiamo fatto un altro giretto in città.
Durante la settimana abbiamo visitato la città di Armidale, abbiamo potuto ammirare una cascata da un punto panoramico e successivamente abbiamo fatto un giro in elicottero, un’esperienza bellissima che ci ha permesso di ammirare dall’alto i meravigliosi panorami australiani!

Un giorno la nostra famiglia decide di portarci a pescare… la mattinata è stata infruttuosa a causa del forte vento, ma durante il tragitto abbiamo visto un sacco di canguri e kookaburra, e due esemplari di echidna che si nascondevano nel bosco, inoltre abbiamo assistito ad un tramonto veramente spettacolare!

Durante l’ultimo giorno abbiamo visitato il lago Keepit, dove abbiamo visto decine di canguri in libertà che non vedevano l’ora di essere fotografati.
Concludiamo la settimana con un pic-nic con il Lions Club durante il quale ci viene regalato un tipico cappello australiano che le famiglie avevano acquistato per noi.
Ci trasferiamo quindi nella terza Host Family, per la nostra terza settimana in Australia.

SETTIMANA 3:

Restiamo ancora a Tamworth per un paio di giorni, durante i quali abbiamo l’occasione di visitare la vecchia miniera d’oro di Nundle e un museo di minerali.
Successivamente partiamo alla volta di Forster, una città costiera dove ci fermeremo fino al momento di partire per il campo. Qui ne approfittiamo per goderci alcune giornate di sole in spiaggia e raccogliere conchiglie in riva al mare.
Un giorno la nostra Host Family ci porta a fare un giro in vaporetto, durante il quale vediamo diverse balene e delfini che, per niente intimoriti, si avvicinano alla barca e cominciano a saltare.
Di ritorno dalla giornata in barca, ci fermiamo ad assaggiare delle ostriche appena pescate e a nutrire dei pellicani affamati.

Ora, dopo tre settimane, è giunto il momento di salutare anche l’ultima famiglia, che ci accompagna fino al campo e ci augura ancora una volta buon divertimento, invitandoci a contattarli nel caso volessimo tornare in Australia (senz’altro torneremo! ). Lungo la strada ci fermiamo a fare un giro per la città di Newcastle, e poi ci dirigiamo al Summerland Point, che sarà la nostra casa per questa ultima settimana.


 

SETTIMANA 4: CAMP KOOKABURRA!!

( Premetto che sarà un’esperienza indimenticabile! )

Il primo giorno del campo è dedicato alla conoscenza reciproca, dato che eravamo 32 ragazzi e ragazze da 15 paesi diversi! Nelle serate successive ogni persona o gruppo di persone avrebbe presentato al resto del campo il proprio stato e la propria famiglia, e avrebbe cantato il proprio inno nazionale.
Il giorno successivo visitiamo una spiaggia e ci vengono date delle nozioni su come funziona il salvataggio in mare, e nel pomeriggio facciamo una passeggiata nel bosco.
Il terzo giorno visitiamo un faro, e il pomeriggio andiamo al Tree Tops Adventure Park, dove ci improvvisiamo scimmie, camminando da un albero all’altro tra ponti sospesi, funi, carrucole ecc… senza dubbio una bellissima esperienza e molto divertente!
Il giorno dopo visitiamo l’Australian Reptile Park, lo zoo-rettilario, dove abbiamo l’occasione di vedere varie specie di ragni e rettili, accarezzare vombati e cuccioli di dingo e, soprattutto, dare da mangiare ai canguri!
Il quinto giorno visitiamo un centro aborigeno, dove ci vengono illustrate le varie piante che gli aborigeni usavano per cibarsi e ci viene mostrato com’è possibile accendere un fuoco con dei legnetti. Nel pomeriggio invece veniamo smistati in una dozzina di barche a vela per partecipare a una regata. Nonostante il freddo devo ammettere che mi sono divertita, e nonostante in certi momenti abbia temuto di cadere in acqua! ;) 
Come avevo già accennato all’inizio di questo mio racconto, abbiamo visitato Sidney! Durante la mattinata ci lasciano liberi per girare nei negozi di souvenir, e nel pomeriggio, dopo aver preso un traghetto, ci avviamo all’Opera House 

 

per un tour guidato al suo interno,dove scattiamo anche una bella foto di gruppo. La sera ci lasciano altro tempo libero per Darling Harbour, dove ceniamo. Prima di tornare al campo ci viene concessa l’opportunità di fare una foto notturna dell’ Opera House.

È il nostro penultimo giorno al campo e noi andiamo a fare shopping in un gigantesco centro commerciale. Il pomeriggio andiamo invece a nutrire i pellicani in riva a Lake Macquarie. La sera si conclude con una festa di compleanno e una discoteca improvvisata! :)
L’ultimo giorno ci concedono del tempo libero al campo, con lezioni di zumba, giri in moto d’acqua, pallavolo, ping pong e chi più ne ha più ne metta. Mi sono dimenticata di citare le nostre serate passate di fronte al fuoco e i piccoli suonatori di didgeridoo che ci facevano spesso visita, ma lo faccio ora, e, a proposito, mi era stato chiesto da un mio amico di portare a casa un didgeridoo, che alla fine è arrivato in Italia sano e salvo.
Ci scattiamo le ultime foto di gruppo di fronte all’ultimo tramonto australiano che abbiamo occasione di ammirare, quando all’improvviso è arrivato il triste momento di preparare i bagagli e iniziare a salutarci.
Non dimenticherò mai queste persone. Partirò dall’Australia con la consapevolezza di avere imparato qualcosa da ognuno di loro, e con la speranza di poterli, un giorno, rivedere di nuovo.
È incredibile come in una sola settimana ci si possa affezionare tanto a delle persone che non avevi mai visto prima, ma è così che succede. Sono amici, amici da ogni parte del mondo, e ora che sto scrivendo queste righe sento più che mai la loro mancanza, e vorrei ringraziarli uno per uno per i bellissimi giorni che ho trascorso lì al campo.

Australia,spero di tornare da te, un giorno…
Grazie di tutto!