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ITALIA: what else?

In effetti è proprio così: cercare di esprimere con le parole le sensazioni e le emozioni vissute durante questo bellissimo mese trascorso dall’altra parte del mondo è quasi impossibile.
Ci proverò, comunque, lo stesso.
Dopo aver consegnato la valigia al check –in, partenza destinazione Sydney con scalo ad Abu Dhabi; nell’aereo primi incontri con gli altri fortunati, fra i quali quello che sarebbe stato il mio coinquilino durante il soggiorno in famiglia.
Arrivato alla meta, dopo i vari controlli doganali, mancava solo un passo per incontrare la famiglia: il ritiro bagaglio… in effetti questo passaggio non è mai avvenuto!
Quindi ho incontrato i miei “genitori”, Steve e Caroline, che per evitare di farci sentire troppo il Jet-lag ci hanno portato in giro per farci adattare al loro fuso orario.

La loro abitazione è a Cromer, nella zona residenziale di Sydney, a 50 minuti dal centro in bus.
Il primo impatto con l’Australia è stato magnifico: viste stupende, paesaggi sterminati, tanti canguri e koala.
Steve e Caroline si sono resi disponibili per farci innamorare della loro terra… e ci sono riusciti in pieno; ci hanno anche portato tre giorni a Canberra, passando per le Blue Mountains, dove siamo stati accolti da una nevicata!!!

Inoltre, Steve, ottimo cuoco, ci ha fatto apprezzare il barbie (bbq in slang australiano), non disdegnando di accompagnarci allo stadio per vedere le partite di rugby, sport del quale è appassionato.
Nel frattempo, nonostante le telefonate di Steve all’aeroporto, il mio bagaglio non si decideva a tornare, per cui ho dovuto, piano piano, rifarmi il guardaroba con indumenti invernali acquistati in loco.
Finito il soggiorno, dopo i saluti di rito e la promessa di rivederci, siamo partiti verso Currimundi, città della Sunshine Coast dove si trova il Krokodile Camp.
Qui la cosa più eccitante, oltre alla possibilità di praticare diversi sport, è stato conoscere ragazzi provenienti da tutto il mondo, di tutte le religioni ed etnie.
Intanto, visto che la mia valigia non aveva intenzione di dare sue notizie, oltre al guardaroba invernale ho provveduto a rifarmi anche il guardaroba estivo….
Ogni giorno passato al camp è stato un’emozione diversa ed indimenticabile, veramente difficile da descrivere.
Come tutte le belle cose anche questo soggiorno si è concluso e, tra lacrime e tristezza, ci siamo detti arrivederci.

 

Prima di partire un ultimo pensiero alla valigia che non ha voluto condividere con me questa meravigliosa esperienza!!!!

P.S.: finalmente il 18 agosto, quasi tre settimane dopo il mio rientro in Italia, la valigia ha trovato la via di casa; non era mai partita da Milano!!!