Il nostro sito fa uso di cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a navigare accetti l'uso di questi file.

Negli ultimi anni trascorsi i Lions mi hanno concesso la possibilità di raggiungere mete impensabili, da territori vicini quasi confinanti a noi a paesi nell'altro capo del mondo, patrie quasi sconosciute caratterizzate da paesaggi e caratteristiche completamente diversi da quelli a cui siamo abituati.
Quest'anno Lionistico invece si era aperto con un punto di domanda, mi ero affidato al caso, ripromettendomi di accettare una delle prime mete che mi sarebbero state proposte: mai avrei pensato che dopo anni all'estero sarei capitato nel campo Alpe Adria in Italia. Io insieme ad altri 3 ragazzi avremmo fatto parte dello staff coordinante 20 campers provenienti da tutto il mondo, da Taiwan agli Stati Uniti.

Inutile è sottolineare quanto questa esperienza sia stata completamente diversa da quella degli anni passati: non si tratta più di divertirsi, ma il primo compito è occuparsi dei propri “ospiti”stranieri; tuttavia con un pizzico di fortuna, la giusta compagnia e il maestoso contesto che la nostra “bella Italia” costantemente ci offre, quelle due settimane che si prospettavano un'esperienza lavorativa, si sono rivelate un'autentica vacanza all'insegna del divertimento e della cultura. 
Tutto il tempo passato insieme a questi ragazzi non ha fatto altro che riconfermarmi quanto un campo sia la migliore opportunità durante un viaggio Lions. 
Il programma prevedeva la visita in alcune delle città più importanti del nostro paese (Venezia, Verona, Padova, Firenze, Trento..); inoltre ognuna di queste esperienze era inframezzata con ulteriori attività: un'arrampicata sportiva sulla diga del Lago Centro Cadore, una discesa rafting ricca di nuotate, tuffi e colpi di scena, camminate e visite a rifugi come quello del Lagazuoi, uno dei più conosciuti e richiesti tra le Dolomiti.
Tempus fugit e due settimane possono sembrare lunghe, ma quando le vivi secondo per secondo possono diventare cortissime; questo è quello che è successo a me. La speranza è quella di aver scolpito nel cuore dei nostri campers un magnifico ricordo della nostra maestosa patria e gente. 
Ringrazio i Lions che anche quest'anno mi hanno garantito un'esperienza unica, da portarmi per sempre nel mio bagaglio personale; inoltre un particolare cenno devo concederlo ai miei compagni dello staff che sono riusciti a rendere indimenticabile un periodo così breve.