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ITALIA: what else?

Il 2 Luglio 2023 parto per una nuova avventura: Milano Malpensa-Chicago-Minneapolis erano gli scali aerei che avrei dovuto fare, dico dovrei perché il volo da Chicago a Minneapolis la sera del 2 Luglio, è stato cancellato. Fortunatamente ero in compagnia di Laura, l’altra ragazza italiana che veniva con me, e Jan, il ragazzo polacco con il quale mi ero già sentito via chat e che sarebbe diventato il mio compagno di avventure per il mese che mi attendeva.
Abbiamo passato tutti e tre assieme la notte in hotel a Chicago e siccome il volo per Minneapolis partiva la sera del 3 Luglio, ne approfittammo per visitare la città in giornata.
Arrivati a Minneapolis verso le 22:00, la famiglia ci ha accolto a braccia aperte: Colleen, la mia host mum, e Peter (il marito), sono stati gentilissimi, tanto che ci hanno fatto trovare la cena in macchina (sandwich e frutta), visto che l’aeroporto dista da casa circa un’ora di auto.
Arrivati a casa io e Jan siamo rimasti sbalorditi dalle dimensioni dell’abitazione, ci siamo subito sentiti a casa.

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La settimana seguente è stata piena di party, cosa che ci ha dato l’opportunità di conoscere altre persone delle case vicino (sempre imparentati con Peter). In particolare ci siamo affezionati a Rick (chirurgo in pensione) e Aina (la cugina di Peter), tanto che nei weekend in cui c’era un Gp di Formula 1, andavo da Rick a vederlo essendo anche lui un appassionato come me.
Sono state tre settimane fantastiche in cui ho provato tantissime attività che in Italia non avrei mai potuto provare, come ad esempio la moto d’acqua, il kayak con la vela, “tubing”, che non è altro che un gonfiabile al quale devi rimanere attaccato mentre il motoscafo ti traina. Ho provato sci d’acqua e wakeboard, anche se con scarsi risultati.
Un giorno la famiglia ci ha portati a fare un giro delle Twin Cities in segway, un altro siamo andati sul lago Superiore a vedere un Airshow dei Blue Angles, la pattuglia acrobatica della Marina statunitense. Ho avuto modo di conoscere le figlie di Colleen che abitano fuori dal Minnesota ma sono venute li in vacanza qualche giorno. Persone simpaticissime  con le quali ho condiviso momenti fantastici e di gran divertimento: ho imparato ad andare a cavallo grazie a loro e mi hanno anche portato a fare un giro a cavallo nel bosco di loro proprietà che mi è piaciuto davvero tanto.
Peter ci ha anche portati a visitare la sua azienda (PN Products) e ci ha mostrato quella che è la sua passione per il lavoro che svolge.

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Nella settimana di camp, l’ultima, ho incontrato altri 25 ragazzi che erano ospiti in Minnesota come me. La cosa più sorprendente è che questo camp ha riunito 25 ragazzi provenienti da 18 Paesi differenti. Con i ragazzi del camp ho passato un’ultima settimana di divertimento e risate e ho colto l’occasione per stringere nuove amicizie che forse andranno avanti anche dopo quest’esperienza. Un grande grazie va anche ai lions che hanno organizzato il Camp Spicer perché è stato un camp itinerante durante il quale abbiamo avuto modo di svolgere numerosissime attività interessanti. Tanto per citarne qualcuna, siamo andati a vedere una partita di baseball, siamo andati ad un parco divertimenti, abbiamo visitato vari servizi che il Lions Club svolge in diversi paesi del Minnesota come ad esempio l’addestramento dei cani per persone con disabilità, oppure i trapianti di cornea da donatori deceduti che donano tale organo per persone che hanno bisogno, abbiamo impacchettato in un’ora 8200 pasti per persone che vivono in povertà e non hanno i soldi per comprarsi del cibo, ma abbiamo svolto tale attività con divertimento perché comunque c’era una competizione tra i vari gruppi per chi ne impacchettava di più.
Ovviamente non sono mancate le giornate di divertimento al lago anche con i ragazzi del camp (visto che il Minnesota ha circa 12000 laghi).
Inoltre, per fare un esempio di come il mondo è piccolo, l’anno scorso sono stato in Norvegia con la mia famiglia e al camp, un giorno, Carolina, la ragazza spagnola che era con me, mi mostra una foto dal suo telefono: era un selfie che si era fatta l’anno scorso con una sua amica. Lei mi chiede: “Mattia ma quello dietro sei tu?”, ed effettivamente ero io, quindi lei l’anno scorso aveva preso la stessa crociera che avevo preso io ed era andata lo stesso momento in cui ero andato io a fare la gita. Io e lei siamo rimasti increduli e sbalorditi davanti a ciò, soprattutto perché ci si ritrova a distanza di un anno dall’altra parte dell’Atlantico (senza volerlo perché io e lei prima di questa esperienza non ci conoscevamo affatto).
Quando ho dovuto salutare tutti i ragazzi del camp, non è stato facile, ma per me è stato ancora più difficile salutare Jan, mio compagno di avventure per tutto il mese, e la famiglia. Pure loro erano dispiaciuti che ce ne andassimo tanto che Rick era quasi commosso quando sono andato a salutarlo prima di partire. Mi hanno detto tutti che mi aspettano l’anno prossimo e che sarebbero pronti ad accogliere me e la mia famiglia nel caso decidessimo di andare li a trovarli. Il 2 luglio, prima di partire, non ero così convinto di ciò che avrei fatto, ero quasi preoccupato; ma una volta là, non avrei voluto tornare a casa e lasciare delle persone fantastiche che rimarranno nel mio cuore per tutta la vita.
Grazie Minnesota.

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