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ITALIA: what else?

6 Luglio 2019, sveglia alle sette per partire alle otto alla volta di Brindisi dove avrei preso il mio primo volo completamente da sola.
Paura? Panico? Ansia? Niente di tutto ciò. Solo una grande voglia di partire.
Dopo uno scalo a Roma eccomi finalmente arrivata a Ginevra dove un uomo alto con i baffi e una ragazza un po’ più grande di me con la frangetta mi aspettavano a braccia aperte: la mia host family.
Ricordo la lunga chiacchierata fatta in macchina nel tragitto verso casa che si trovava a Lutry.
Sin da subito sono entrata in sintonia con i primi due membri della famiglia che hanno cercato di mettermi a mio agio in ogni modo. Arrivati a casa faccio la conoscenza della mia host-mum, Anna-Rita, una donna dal sorriso splendido e soprattutto cordiale e gentile come pochi, e di Jonas, mio host brother che sarebbe poi partito a sua volta per una esperienza con i lions in Norvegia.

Le due settimane successive sono state fra le più belle della mia vita.
Ho visitato luoghi a dir poco mozzafiato: montagne, laghi, cattedrali, chiese e molto altro. Insieme alla mia host sister ho invece vissuto a pieno la vita da “giovani”. Leyla mi ha infatti portato in diversi festival organizzati in zona, abbiamo visitato città vicine e ho avuto l’opportunità di conoscere anche alcune sue amiche molto simpatiche con le quali abbiamo festeggiato il suo compleanno.

 

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Lasciare la mia host family non è stato semplice ma sapevo che avrei trascorso altre due settimane intense in un campo con ragazzi da tutto il mondo. Avevo alte aspettative per questo camp e devo dire che sono state soddisfatte a pieno. Per quanto possa aver amato la mia esperienza in famiglia, nel camp ho conosciuto persone a dir poco fantastiche con cui ho trascorso momenti indimenticabili. In particolare ho legato molto con Aliina ed Ema, rispettivamente dalla Fillandia e dalla Slovenia. È incredibile come in due settimane ci si possa unire così tanto. Devo ammetterlo, ho odiato il campo per il semplice fatto che sia finito così presto. Grazie anche ai camp leaders non c’è stato un momento in cui mi sia pentita di essere lì o in cui mi mancasse casa. Sono infatti riusciti a farci divertire ogni singolo giorno. Abbiamo trascorso due settimane piene di attività così stancanti che non c’era tempo di pensare alla mancanza di casa. Mountain bike, escursioni nei vigneti, bagni nel lago, paleo festival, rafting e molto altro.

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L’ultimo giorno, l’unica cosa che tutti ci ripetevamo è che ci saremmo rivisti di nuovo e sono sicura che sarà così. Un grande grazie a chi ha reso possibile che tutto ciò accadesse.

Questa esperienza mi ha cambiato la vita.

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