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ITALIA: what else?

Il 5 luglio, all’aeroporto di Venezia, ancora non mi rendevo conto che stavo per intraprendere l’esperienza più belladella mia vita. Con un grande nodo in gola e molte paranoie per la testa, ho lasciato i miei genitori in aeroporto, consapevole che il viaggio sarebbe stato molto difficile ed impegnativo.
Per la prima volta completamente da solo, infatti, ho fatto scalo prima a Madrid, poi a San Paolo per arrivare quindi a Porto Alegre, dove mi sarebbero aspettate altre 8 ore di bus per raggiungere la cittadina di Marau ove risiedeva la mia host family.
Le 2 settimane in famiglia sono state molto divertenti ed istruttive, anche se a Marau, con la stagione invernale, c’eraparticolarmente freddo e i mezzi per il riscaldamento praticamente non c’erano. La mia host family era composta dal capofamiglia Marcos, la moglie Leya e i figli Felipe e Leticia, che con me sono stati particolarmente disponibili e accoglienti.

Dopo pochi giorni ho avuto la fortuna di conoscere un’altra ragazza italiana anche lei ospite in famiglia a Marau e successivamente un Gruppo di ragazzi LEO brasiliani che ci hanno fatto fare numerose attività per conoscere meglio i luoghi, gli usi e i costumi brasiliani. Con Marcos, Presidente di un LIONS Club di Marau e con i LEO, siamo stati accolti dal Sindaco della città e nella redazione di un giornale che ci ha dedicato un bell’articolo di giornale eabbiamo partecipato ad alcune riunioni di Club.
Fra le caratteristiche, evidenti e stupende che ho notato nei brasiliani sono state l’affetto e la dolcezza che hannoavuto nei nostri confronti, anche grazie al fatto della nostra nazionalità italiana.
Una volta trascorse le 2 settimane, tra un churrasco e uno chimarraro, sono ripartito per il trasferimento al Camp di Balneario Comboriù. Un viaggio di 10 ore in bus per arrivare al camp, dove ho avuto l’occasione di conoscere molti altri ragazzi e ragazze.
Nel camp eravamo circa 30 ragazzi di tantissime diverse nazionalità dove abbiamo potuto confrontarci e condividere gioie e passioni della nostra età e delle nostre diverse culture. Con la gioia nel cuore per queste nuove e diverse amicizie e ai luoghi mozzafiato della zona, i giorni al Camp sono letteralmente volati via.
Grazie alle esperienze uniche e straordinarie che abbiamo vissuto tutti i giorni, si sono venuti a creare legami fortissimi nonostante il poco tempo, al momento dei saluti infatti, è scesa più di qualche lacrima da parte di quasi tutti i ragazzi e con diversi di loro sono in contato quasi quotidiano.
Al termine della meravigliosa esperienza al camp ho dovuto prendere altri 2 voli per completare la mia esperienza con l’aggiunta del Rio Tour. Questi 5 giorni sono stati veramente pazzeschi, Rio è una città meravigliosa e a tratti sembra letteralmente finta. L’esperienza più bella è stata certamente la partita del Flamengo vista all’interno dell’imponente stadio del Maracana.
Un difetto che posso rilevare in questo tour di Rio è che non essendo gestito direttamente dai Lions, c’erano piùtempi morti del previsto e soprattutto ci siamo ritrovati in molti meno ragazzi rispetto ai partecipanti del camp, e questa cosa ha pesato un po sul gruppo.
Alla fine di questo viaggio meraviglioso devo ringraziare di cuore tutti i Lions, Italiani e Brasiliani ed in particolare il Lions Club S. Maria Maddalena che mi hanno permesso di fare questa straordinaria esperienza, che sicuramente ha cambiato la mia visione del mondo e dei rapporti umani tra i popoli e mi ha aperto la mente e acceso la passione per i viaggi.
A tutti i ragazzi come me, inizialmente timorosi o indecisi, consiglio vivamente di abbandonare le paure e lasciarsi tutti i pensieri alle spalle e di partire con grande entusiasmo.

Lorenzo