Il nostro sito fa uso di cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a navigare accetti l'uso di questi file.

ITALIA: what else?

Il  21 luglio sarebbe stato un giorno diverso, partivo per gli USA con l’organizzazione Lions .  Sentivo che questa volta sarebbe stato diverso, sarei uscita per la prima volta dall’Europa, insomma dal mondo finora a me conosciuto.
Già la sera prima c’era in casa un’atmosfera strana. La mamma era un po’ agitata il papà aveva messo tre sveglie che….avrebbero suonato alle 3,30 del mattino !!Ero entusiasta, eccitata e forse un po’ preoccupata, in fondo questo viaggio sarebbe durato 24 ore, avrei avuto 3 cambi e 9 ore di differenza, mi aspettava una giornata molto lunga, ma dopotutto l’attesa come ben si sa, è la parte migliore.

Cecilia, la ragazza destinata a fare quasi il mio stesso viaggio era appena dietro la nostra macchina, un sollievo, non eravamo in ritardo! In aereroporto a Venezia credevo di essere tra i pochi a partire presto invece il posteggio era pieno di automobili e al check-in c’erano centinaia di persone ! Alla partenza ho dovuto sentire le raccomandazioni dei miei genitori e poi..finalmente ..via !!Al primo cambio, a Francoforte l’atmosfera era già meno tesa.. respiravamo l’aria fresca dell’avventura! Il giorno era lungo, ma alle 23.30 locali ero a casa e con la famiglia ospitante, nella nuova casa ovviamente e con una famiglia un po’ speciale, che non parlava la mia stessa lingua, che non aveva le mie stesse abitudini ne la mia stessa religione, ma con la quale è stato per me amore a prima vista.
Il giorno dopo il mio arrivo ho cominciato a realizzare quanto differente era il luogo nel quale mi trovavo rispetto alla mia città.CarsonCity, capitale del Nevada, 250.000 abitanti sembrava una piccola cittadina sotto i miei occhi. Le case erano singole, con un giardino, i vicini si conoscevano e si davano una mano, come amici.
Mi sembrava quasi un sogno.
Salendo in macchina con la mia nuova sorella per dirigermi verso un lago mi sono trovata per la prima volta davanti ad un deserto, mi rendo conto solo ora di quanto potessi sembrare una bambina piccola, ma ero semplicemente senza parole, si estendeva maestoso per decine e decine di chilometri senza interruzioni, senza alcuna traccia di presenza umana. Rivedevo dal vivo gli scenari di alcuni film con il nastro di asfalto senza fine e sconfinati terreni con scarsa vegetazione.
Con Melissa ed i suoi amici ho trascorso due giorni in campeggio in riva al lago Tahoe.Una immensa distesa di acqua circondata da foreste secolari. Tutto era bello ma quello che mi ha colpito di più è stata la vastità dei luoghi, l’estrema estensione. Il campeggio è stato bello,si è cucinato alla griglia e si è chiaccherato davanti al fuoco come vecchi pionieri. Prima di dormire nelle tende abbiamo dovuto togliere qualunque cosa di commestibile perché potevamo essere visitati dagli orsi !Quando non si organizzavano viaggi la vita a casa della famiglia Angelo procedeva serenamente. Io dividevo un po’ di tempo anche con la famiglia dei vicini che avevano due ragazzi della mia età.Negli USA dopo i 16 anni i ragazzi lavorano tutti e tendono ad organizzare la loro vita molto prima di noi italiani. Inoltre a 16 anni guidano l’automobile e così avevamo la possibilità di fare qualche giretto e andare a cena fuori. Nella famiglia Angelo il LIONS è il nonno materno. Abbiamo trascorso un simpatico pomeriggio con lui. Mi ha chiesto della mia famiglia e si è molto stupito e congratulato sentendo che era la mia mamma una Lions e non mio padre. Quel pomeriggio ho ricevuto l’invito a trascorrere un pomeriggio nel Club Lions di CarsonCity.
Ho cercato di trovare gli abiti più eleganti che possedevo pensando ad un ricevimento formale, invece ho incontrato gentili signori in ampie camicie hawaiane e signore vestite in modo altrettanto casual. Mi hanno chiesto un discorso e allora oltre a presentarmi ho avuto l’opportunità di ringraziare l’organizzazione e di esternare la mia gratitutine per quanto viene fatto per i giovani creando amicizie e momenti indimenticabili, permettendo che si formino ponti di amore fra luoghi così lontani e fra paesi così diversi.
Ho anche avuto modo di dire che so quanto viene fatto anche per i meno fortunati, i non vedenti e che anche nel club della mamma i giovani hanno organizzato un concero per una raccolta di fondi.
Verso la fine della nostra vacanza siamo andati a S.Francisco e a Sacramento con la famiglia ospitante. La prima è una città bellissima , mi hanno colpito gli altissimi grattacieli e la costa, con i leoni marini che dormivano indisturbati sulla battigia.Il vento caldo e le nubi che formavano una nebbia romantica.
Alla fine è arrivato il momento più triste.Quello del rientro.Il mio cuore era pieno di tristezza , sapevo che comunque rivedersi non sarebbe stata cosa del giorno dopo e forse c’era anche la possibilità di perdersiMa è quello che non ho mai voluto accettare di questi incontri.La parte migliore non è il viaggio ma l’amicizia, i momenti indimenticabili condivisi che continuo a tenere vivi con la grande opportunità della posta elettronica.