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ITALIA: what else?

1 luglio 2018. Un ragazzo, che considera la Svizzera come il paese più esotico in cui sia mai stato, parte da solo su un aereo in direzione Sofia, Bulgaria.
“Per fortuna questi aerei fanno una sola fermata, e sai quando devi scendere”, pensa, dato che non ha molta dimestichezza con questi viaggi.
Arrivato in aeroporto, la preoccupazione primaria è di sistemare l’orologio un’ora avanti e di raccapezzarsi con le scritte in cirillico dei cartelli.
Quella secondaria è di tenere a freno l’eccitazione e mettere una musica che creasse la degna colonna sonora per il mio arrivo in Bulgaria.

La città in cui sono stato si trova in una zona trafficatissima; traffico che ha permesso l'espansione della città stessa.
"La piccola Las Vegas" viene definita, per i 32 casinò quasi sempre in piena attività grazie all'affluenza in particolare di turchi e greci che riempiono le sale in cerca di libertà e svago (in Turchia è illegale prendere parte al gioco d'azzardo).
Dal primo giorno sono stato portato a visitare i punti più belli della Città che, pur essendo una "piccola realtà", è molto ben amministrata, abbiamo potuto apprezzarla ancora di più nei giorni seguenti.

Lo spirito di avventura, che ci spinge a scoprire l'ignoto, è uno dei sentimenti più forti dell'essere umano.
È lo stesso spirito che percorre molti membri dello youth exchange program, alla ricerca di nuovi punti di vista in paesi affascinanti e sconusciuti. 
In questo caso, per me è stata la Bulgaria. Misterioso quanto sottovalutato, rimane nel cuore con i suoi paesaggi, la sua ospitalità e le sue attrazioni turistiche. Un paese nuovo all'epoca moderna, però: i ragazzi sono i soli a parlare in inglese, anche se molto bene e correttamente. Ma per il resto, siamo immersi completamente nella cultura bulgara, in cui la tradizione viene prima di tutto, rivelando così antichi e bellissimi costumi. Nonostante ci sia stato detto che fossimo i primi a fare un viaggio nel loro distretto, il Lion Club ci ha accolto a braccia aperte.

"Come mai la Bulgaria?"
Se siete in partenza per questo paese probabilmente sentirete ripetervi questa frase un sacco di volte, il che non è  incoraggiante.
Ciò che però nessuno vi dirà è che la Bulgaria è un paese meraviglioso: natura e storia si intrecciano continuamente in un territorio che, sfortunatamente, non è abituato ancora ai turisti.
Il problema principale della Bulgaria sta nella lingua: solamente i ragazzi parlano inglese, in realtà però questo non è mai stato un problema per le due settimane che abbiamo speso là.