Il nostro sito fa uso di cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a navigare accetti l'uso di questi file.

ITALIA: what else?

Giappone,  paese tanto affascinante quanto particolare.
Devo dire la veritá che le mie aspettative erano più alte, certamente a causa del fatto che sono stato in una zona "rurale", dove certamente ho potuto provare il vero stile di vita giapponese, ma non gustare l'avanguardia teconologica di una città come Tokyo.
Mi sono trovato abbastanza bene nelle 3  famiglie che mi hanno osiptato e mi sono sentito accolto e voluto bene dai rispettivi Lions Club.
Dico abbastanza perchè  la comunicazione con le famiglie è risultata molto complicate e talvolta frustrante a causa della loro scarsa e talvota nulla conoscenza dell'inglese.

Questo viaggio non è certamente per turismo, ma è un modo per conoscere una nuova cultura e rappresentare al meglio il proprio paese. Si rappresentare l'Italia al meglio è uno degli obbiettivi che mi sono posto in questo mese, soprattutto perchè per molte persone io sono stato il primo italiano che avessero  mai incontrato, quindi io per loro sarò l'italia, e lorp riferiranno come italia quello che io ho detto e gli ho trasmesso. Ci sono stati momenti difficili, nei quali mi sono sentito solo e ho avuto voglia di mandare tutto all area e tornarmene a casa sconfitto, ma poi ho trovato la forza di continuare consapevole che questi momenti di sconforto sono normali quando ti trovi a 10000 km di distanza da casa, con scinosciuti che parlano una lingua che non capisci.
Per quanto riguarda il cibo, non si può dire che sia migliore o peggiore di quello italiano, ma semplicemente diverso. Ovviamente molti italiani pensano al sushi come cibo giapponese, e io prima di andare li erp tra quelli,aspettanodomi di mangiarensushi per un mes. Il cibo giapponese è molto di più: ho scoperto diversi tipi di spaghetti, una carne fantastica, zuppe buonissime nonistante il caldo e dolci da capogiro la grande ospitalità dei giapponesi, il loro rispetto per i luoghi pubblici, la devozione al lavoro e alla famiglia