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ITALIA: what else?

La mia relazione del mio amato Honduras.
Premetto che l'unica nota negativa di tutto il mio viaggio è stato il trasporto aereo con la compagnia Alitalia.
Il giorno della mia partenza, venerdì 20 luglio il volo Alitalia per Londra è stato cancellato e di conseguenza, visto che io abito a Verona ed ero sola in aeroporto, mi hanno portata insieme agli altri passeggeri in hotel a Novara per passare la notte. questo perché avevo perso tutte le coincidenze e non c'erano altri voli disponibili; una signorina dell'Alitalia si è occupata di prenotarmi i voli per il giorno dopo.


Il giorno seguente dunque sono stata riportata in aeroporto, ho preso il volo per Londra che è partito con quattro ore di ritardo, ma siccome l'altro volo per New York era alle sei del pomeriggio potevo stare tranquilla. Arrivata a New York all'una di notte, al chek-in della taca mi dicono che la mia prenotazione non esiste perché in realtà la sig Alitalia ha fatto una scemenza e non ha confermato l'ultimo tratto del mio viaggio (New York – San Pedro Sula).Con l'aiuto di una ragazza inglese sono riuscita ad avere un biglietto stand by e miracolosamente c'era un posto vuoto sull'aereo e mi ci hanno cacciata dentro, tra le mie lacrime di rabbia e tristezza per lo stress e salti di gioia e abbracci (ricordo che è la prima volta che viaggio da sola).
A San Pedro ovviamente la mia valigia non c'è ed arriverà dopo tredici giorni, se non ricordo male, ma questo è superficiale.
Soppravivo lo stesso, l'importante è....Honduras...finalmente suolo Hondureno!!!!!! Non posso essere più felice, al diavolo la valigia e le compagnie aeree.
Arrivata là c'è un cambio di programma, io non vado a stare con la famiglia che mi era stata assegnata ma nella casa del responsabile Lisandro insieme all'altra ragazza italiana, Giulia.Ora penso che raccontare il programma giorno per giorno sia un po’ impossibile e comunque non essenziale.Però mi sono innamorata completamente di questo paese, della sua gente, dell'aria che si respira, della musica.
Tutto è stato per me perfetto. Se tornassi indietro non cambierei una virgola.
Forse, però, una cosa si:riguardo la trasferta sulla playa...avrei molto di più preferito fare del volontariato.. che so è stato invece eliminato dal programma perché l'anno passato non era molto piaciuto agli italiani. Non intendo dire che la costa e Roatan non mi siano piaciute, anzi molto carine.. però io stare li, sdraiata a prendere il sole ..boh, mi stufo.. amavo molto di più la esperanza, passeggiare per le sue strade povere, stare in mezzo alla gente, andare a visitare aziende familiari…la mia famiglia era stupenda, di una gentilezza e una bontà incredibile...tutto quello che potevano fare lo facevano.. adoro i loro sorrisi e la loro calma; è vero che non sono molto puntuali ma vabbè…che fretta abbiamo? Nessuna, a me non davano per niente fastidio i loro ritardi, mi sono abituata subito. Sono fatti così e ci si adatta.
Il cibo non è come il nostro ma si mangia bene comunque. A volte piove dentro casa e non sempre c'è la luce e l'acqua calda. =)divertentissimo…a volte ti trovi pure dei mille piedi nelle lenzuola! Hanno un'energia incredibile, sono poverissimi ma nessuno si lamenta, affrontano la vita giorno dopo giorno, senza farlo pesare a nessuno, con la loro tranquillità e con la loro gioia. Hanno un senso della famiglia incredibile.
In casa con me abitava anche una ragazza americana di 30 anni circa. Era la quinta volta che veniva in Honduras. Faceva volontariato in asilo, insegnava ai bambini l'inglese e un giorno ho chiesto se potevo andare con lei: mi ha portato. E’ stato bellissimo; i bambini ti adorano ti riempiono di baci e di abbracci.
Meraviglioso!
Quando ho recuperato la valigia mi sono accorta di quante cose posseggo e di quante cose inutili mi ero portata.
In merito al programma, secondo il mio parere, non c'è niente da migliorare se non riempire qualche giorno libero magari con attività di volontariato.
Sono ancora in contatto con la mia famiglia e mi mancano molto. Tornando a casa non la smettevo più di piangere.
Forse con grande piacere, la mia famiglia verrà a casa mia la prossima estate.
L'Honduras mi manca.
L'ultima settimana là, ho fatto un tatuaggio: una stella, la stella della loro bandiera, con un contorno blu (la bandiera appunto e il colore del mare) e un contorno arancio, che è il colore dei teli che le donne lenca mettono sulla testa per ripararsi dal sole e il colore dei fiori di acacia che si stendono per tutta la zona a nord del paese.
Sono una gioia per gli occhi. Per non dimenticare mai questa esperienza che mi ha molto segnata insegnandomi molte cose e cambiandomi profondamente. Sono molto riconoscente per l'opportunità che mi è stata data.