Quest’estate ho avuto l’opportunità di partecipare a uno scambio culturale in Nuova Zelanda, durante il quale ho soggiornato in quattro famiglie diverse, situate in quattro zone differenti dell’Isola del Nord.
Grazie a questa esperienza ho potuto vedere e provare cose che in Italia sarebbero impossibili da trovare.
La mia avventura è iniziata in una piccola città chiamata Pukekohe, nei sobborghi di Auckland, dove Lindsay e Cheryl mi hanno ospitato per circa una settimana, mostrandomi dal loro punto di vista cosa significhi vivere su un’isola dall’altra parte del mondo.

Con loro ho avuto la possibilità di visitare la Coromandel Peninsula, con le sue spiagge nere e le grotte illuminate dai vermi luminosi: esperienze impossibili da replicare altrove.
La settimana successiva mi sono spostato più a sud, nella città di Tokoroa, un paesino piuttosto piccolo ma ben collegato a molte città più grandi grazie alla sua posizione centrale.
Sono stato accolto dalla famiglia di Jonno ed Erin, una casa piena di energia grazie alla presenza di due gemelli e di una sorella, tutti più giovani di me di qualche anno, con i quali mi sono divertito molto nel ruolo di “fratello maggiore”.

Nella penultima settimana mi sono trasferito ancora più a sud, a Stratford, dove ho trascorso quattro giorni con Jim e Lyn.
Con loro ho provato l’emozione di assistere a una partita di rugby dal vivo e ho visitato il Monte Taranaki, innevato in quel periodo, dato che in Nuova Zelanda era inverno.
Infine, l’ultima settimana l’ho passata nella cittadina di Hāwera con Jill e Steve, insieme anche a un’altra ragazza italiana.

Questa è un’esperienza che consiglierei a tutti i ragazzi della mia età: l’idea di avere amici in ogni parte del mondo è, dal mio punto di vista, davvero emozionante, e il pensiero di potersi rincontrare un giorno nei rispettivi Paesi lo è ancora di più.
Custodirò per sempre ogni ricordo di questa avventura nel mio cuore e desidero ringraziare profondamente i Lions per aver reso possibile tutto questo.





