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Quest’anno la mia scuola mi ha offerto la possibilità di partecipare a un bando per vincere una borsa di studio offerta dal Lions Club. Elaborando un breve saggio in inglese, sono riuscita a vincere un viaggio in Belgio di tre settimane, trascorrendo la prima in una host family e le rimanenti in un camp internazionale. Ovviamente, ero entusiasta e lo sono stata ancora di più quando sono partita dall’aeroporto di Bologna il 7 luglio 2018.
La prima settimana è stata bellissima, rilassante ed intensa allo stesso tempo.

I Van Genechten, la mia famiglia ospitante, sono stati gentili e disponibili fin da subito e non avrei potuto chiedere di vivere in un ambiente migliore. Mi hanno accompagnata a fare moltissime escursioni: un museo all’aperto, lo zoo, un bellissimo lago nelle vicinanze. Io e la mia host sister, Marieke, abbiamo fatto moltissime passeggiate nella campagna del loro piccolo paese, Meerhout, a Nord del Belgio. Inoltre, abbiamo visitato Leuven, bellissima cittadina antica e universitaria.

Durante gli ultimi giorni della mia permanenza nella sua famiglia, Marieke mi ha presentato le sue numerose amiche. Abbiamo guardato insieme la semifinale del mondiale Belgio-Francia, persa dal Belgio. Le ragazze si sono un po’ dispiaciute ovviamente, ma ci siamo subito consolate con pizza (buonissima), musica e chiacchierando.

Nel corso della mia ultima sera a Meerhout, io, Marieke e le sue amiche siamo andate in bicicletta ad una caratteristica festa locale con musica belga. Mi sono divertita tantissimo, abbiamo ballato, cantato e ho capito che le feste italiane a cui sono abituata sono davvero simili a quelle belghe.
Il 14 luglio, i Van Genechten, dopo molti pianti reciproci, mi hanno accompagnata al camp internazionale di Hanenbos, vicino a Bruxelles. Inutile dire che siano state le settimane più belle della mia vita. Ogni giorno abbiamo fatto attività diverse, non ci siamo mai annoiati, ma soprattutto ho conosciuto persone fantastiche e adesso posso dire di avere amici sparsi per il mondo. Eravamo 33 ragazzi di 22 nazionalità diverse. Non nascondo che in un primo momento l’organizzazione spartana del camp mi ha un po’ spiazzata, infatti nella mia host family i miei spazi e la mia privacy erano stati tutelati in tutto e per tutto. Ciononostante, credo che senza le camere quadruple, i bagni e gli spazi in comune, il camp sarebbe stato molto più triste e malinconico. I primi giorni abbiamo partecipato ad alcune attività artistiche e sportive per conoscerci meglio, dopodiché abbiamo iniziato a visitare tutte le città più importanti del Belgio. Siamo stati ad Anversa, la città dei diamanti, a Brugge, cittadina magica immersa nell’atmosfera medievale e a Bruxelles, dove abbiamo visitato anche l’Atomium, potendo ammirare le opere di Magritte.

Inoltre, abbiamo assistito ad un festival musicale nella magica atmosfera della cittadina di Gent e abbiamo trascorso un pomeriggio davanti al mare del Nord a Knokke, città suggestiva quanto costosa. Il primo weekend al camp è stato trascorso a Lussemburgo, in un ostello, Paese nel quale abbiamo rafforzato maggiormente il legame tra noi ragazzi, tra gite al lago e al castello di Vianden.

Il mio giorno preferito è stato però, senza alcun dubbio, quello dei giochi, il penultimo trascorso al camp. Dopo aver partecipato ad alcuni giochi sportivi, infatti, ci siamo recati in una fattoria, dove abbiamo cenato e cantato tutti insieme, nella città di Gierle.

Infine, come dimenticare l’ultima sera! Tra risate e pianti infiniti, tutti avevamo la consapevolezza che ci saremmo dovuti dividere, ma nessuno voleva ammetterlo. È stata una delle più belle serate della mia vita, tra canti sotto la pioggia, abbracci e lacrime.

Sono davvero grata di essere riuscita a vivere un’esperienza simile, in primis perché mi ha fatta crescere e maturare, ma soprattutto perché porterò sempre con me le persone che ho conosciuto! Ogni ragazzo mi ha insegnato qualcosa e sono tutti stati degli amici straordinari, come una seconda famiglia. Infine, il Belgio è un Paese suggestivo e molto accogliente, che molto spesso viene sottovalutato, ma che è pieno di arte e di cultura. Non dimenticherò mai quest’esperienza e consiglio a tutti di partecipare ai programmi di scambio proposti dal Lions Club, per la loro organizzazione impeccabile e lo spirito con cui vengono vissuti.